Quando si tratter¨¤ di definire il concetto di rivalit¨¤, non solo sportiva, i duelli tra Rafa Nadal e Novak Djokovic saranno materia d’esame.
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Nadal-Djokovic, i cari nemici. A Roma continua la lotta eterna
Rafa e Nole al Foro hanno giocato cinque finali e le loro sfide sono le pi¨´ numerose nella storia del tennis: adesso sono contro pure nel sindacato tennisti
E non soltanto perch¨¦, numericamente, non ce n’¨¨ mai stata una uguale nel tennis maschile, con 55 sfide dirette in cui il serbo ¨¨ avanti 29 a 26, ma perch¨¦ la storia personale, il carattere, il percorso agonistico li hanno affidati a strade differenti, unite solo dal talento e da una certezza inscalfibile: si tratta di due campioni formidabili.
Battaglia di forza
¡ªNadal ¨¨ il nobile guerriero che ha scardinato le gerarchie fin dal primo apparire, Djokovic il soldato partito da lontano e per troppo tempo considerato l’intruso nella saga mitologica tra il maiorchino e Federer. Li unisce per¨° un’inestinguibile sete di vittoria, il rifiuto della sconfitta, la volont¨¤ di lottare su ogni punto. Sono troppo simili per essere amici: se Rafa e Roger, uno contro l’altro, sublimano la differenza di stili, gli appuntamenti tra lo spagnolo e il serbo si trasformano sempre in primordiali battaglie a suon di clava. In torneo (a gennaio hanno incrociato le lame in quella sorta di esibizione ufficiale che ¨¨ l’Atp Cup) non si affrontano proprio dalla finale di Roma dell’anno scorso, quando nel primo set Rafa affibbi¨° l’unico 6-0 al rivale nella storia dei loro confronti diretti, prima di una reazione d’orgoglio del Djoker che non bast¨° a fermare il satanasso maiorchino nella corsa verso il nono trionfo al Foro. Ritrovarsi a Roma 16 mesi dopo, in attesa di sapere se la loro avventura nel tabellone li riporter¨¤ di nuovo uno contro l’altro a giocarsi il titolo, avr¨¤ tuttavia un sapore particolare. Intanto perch¨¦ Nadal torner¨¤ in campo per la prima volta dopo il lockdown, e quindi con i dubbi legati all’assenza del ritmo partita. E poi perch¨¦ i mesi senza tennis, se ci fosse stato bisogno di una conferma della loro diversit¨¤, li hanno visti dalla parte opposta.
Lo spagnolo li ha trascorsi a Maiorca, all’inizio addirittura senza neppure allenarsi, e ha tenuto un atteggiamento molto distaccato sulle decisioni prese dall’alto per la ripartenza; Nole invece ¨¨ stato subito attivissimo sui social, ha polemizzato con gli Us Open sui protocolli sanitari, ha organizzato il famigerato Adria Tour della sua positivit¨¤ al coronavirus e poi si ¨¨ fatto promotore di un nuovo sindacato dei giocatori avversato, tra gli altri, proprio da Rafa. Fino all’incredibile epilogo degli Us Open, la pallata involontaria alla giudice di linea che gli ¨¨ costata la squalifica e la possibilit¨¤ di vincere il 18¡ã Slam e di accorciare la distanza proprio dal maiorchino (che ne ha due in pi¨´, 19) e da Federer (20). Insomma, al Foro si presenteranno un campione che deve recuperare sul campo l’enorme identit¨¤ tecnica dopo la pausa e un altro con la rabbia in corpo per un gesto che ne ha macchiato l’immagine.
Che numeri
¡ªAspettiamoci scintille, quelle che tra i due, al Foro, non mancano almeno dal 2011. Nonostante li divida solo un anno d’et¨¤, infatti, Nadal ha cominciato a vincere troppo presto perch¨¦ Nole, all’inizio, potesse solleticarlo. Perci¨° nel 2006, al loro primo confronto diretto, al Roland Garros, il mancino di Manacor sollev¨° un sopracciglio quando seppe che l’avversario, sconfitto per ritiro dopo aver perso i primi due set 6-4, aveva sostenuto che senza i guai alla schiena avrebbe potuto batterlo. In quella frase da sfrontato teenager c’era per¨° gi¨¤ l’essenza di Djokovic, la sua missione: non si sarebbe arreso al dominio dei due titani che aveva davanti. E adesso guida nei testa a testa tanto con Federer quanto con Nadal e dal 2011 vanta un parziale di 22-9 contro lo spagnolo. Per dare la dimensione della grandezza della rivalit¨¤ con Rafa, basti ricordare che a parte tre sfide nel round robin del Masters e un singolare di Coppa Davis, non si sono mai affrontati prima dei quarti in un qualsiasi torneo: sono il gotha del tennis. Agli Internazionali si sono affrontati otto volte (5-3 Nadal il bilancio finora), con 5 finali (3-2 per lo spagnolo), mentre sulla terra il dominio del mancino di Manacor ¨¨ ancora consistente (16-7), per¨° nessuno pu¨° azzardare che il Djoker, quando il loro confronto va in scena sul rosso, entri in campo da sfavorito. Mai. E infatti lo onora: “Nadal ¨¨ il mio pi¨´ grande rivale. Giocare contro di lui ¨¨ la sfida pi¨´ alta che ti possa capitare, mentalmente ¨¨ durissima”. Un’opinione condivisa anche dall’altro titano: “Con Djokovic ci siamo spinti spesso oltre il limite, quando hai di fronte avversari del genere devi fare di tutto per migliorare”. Roma vi aspetta, pronta a perdere il fiato.
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