Djokovic ammette di aver violato l’isolamento: "Avrei dovuto riprogrammare quell’intervista”

Novak Djokovic ha ammesso che c’¨¨ un errore nella compilazione del documento di immigrazione consegnato al suo arrivo a Melbourne, in Australia. Secondo quanto il tennista ha scritto in un post sui social, il suo agente avrebbe fatto un errore relativo alla parte dei suoi recenti viaggi: sul formulario ¨¨ stato dichiarato che Djokovic non aveva viaggiato nei 14 giorni precedenti il suo arrivo in Australia, ma in quelle due settimane precedenti l’atleta di solito basato a Montecarlo ¨¨ stato visto in Spagna e in Serbia. “Il mio agente si scusa in modo sincero per l’errore amministrativo nel segnare la casella sbagliata” e “questo ¨¨ stato un errore umano e di certo non deliberato”, ha scritto il tennista, aggiungendo che il suo team ha “fornito informazioni aggiuntive al governo australiano per chiarire la questione”. Il tutto dopo che la Border Force australiana, cio¨¨ l’autorit¨¤ locale per l’immigrazione, ha annunciato ieri che sta indagando per accertare se ci sia stata una “dichiarazione falsa”, che sarebbe motivo per una cancellazione di visto.

L’isolamento violato

Da Djokovic, poi, oltre a una generica denuncia di “disinformazione” sul suo caso, anche l’ammissione di avere violato le regole di isolamento dopo essere risultato positivo al Covid-19 il 17 dicembre: il numero 1 del mondo ha ammesso di avere incontrato un giornalista due giorni dopo per un’intervista (ieri su L’Equipe c’era il racconto del giornalista che lo ha incontrato, insieme a un fotografo, per una lunga intervista e la consegna del premio di miglior atleta dell’anno). “Accetto che avrei dovuto riprogrammare”, ¨¨ stato “un errore di valutazione”, cos¨¬ lo definisce il tennista. “Mi sono sentito obbligato ad andare avanti e realizzare l’intervista con l’Equipe”, ha aggiunto Djokovic che ha poi respinto altre notizie relative a sue comparse in pubblico dopo il 16 dicembre definendole “disinformazione”. Ma sono diverse le incongruenze nelle sue dichiarazioni: Djokovic ha detto di non essere stato informato del suo risultato positivo fino al 17 dicembre, nonostante la dichiarazione giurata alla corte di circoscrizione federale secondo cui era stato “esaminato e diagnosticato” il 16 dicembre. E sul test ha lanciato accuse pesanti a “Der Spiegel”. Secondo il quotidiano tedesco ci sono anomalie tra la versione cartacea del risultato del test molecolare risultato positivo e la versione digitale (dove invece ¨¨ negativo) dello stesso presentata dagli avvocati del tennista.

La situazione

Intanto la saga continua. La decisione del numero uno al mondo di non farsi vaccinare contro il Covid-19 ¨¨ esplosa quando la scorsa settimana ¨¨ stato arrestato mentre cercava di entrare in Australia con un’esenzione medica. Djokovic ha vinto la prima battaglia giudiziaria per rimanere e si ¨¨ allenato a Melbourne Park, ma potrebbe ancora non partecipare al torneo con il ministro dell’immigrazione australiano che sta valutando se annullare il suo visto e oggi dovrebbe arrivare la decisione. Il ministro dell’Immigrazione australiano, Alex Hawke ha spiegato che il ritardo ¨¨ stato causato da “ulteriori osservazioni e documentazione giustificativa” da parte degli avvocati del giocatore. Djokovic, che insegue il 21¡ã titolo del Grande Slam da record, ¨¨ stato nominato ieri testa di serie numero 1, anche se il suo status rimane poco chiaro. Il sorteggio dovrebbe essere effettuato gioved¨¬. “Voglio solo avere l’opportunit¨¤ di competere contro i migliori giocatori del mondo”, ha detto Djokovic questa settimana. Questa volta Djokovic ha un compito ancora pi¨´ grande, con il suo ex allenatore Boris Becker che ha detto alla Bbc che la testa di serie ¨¨ sotto choc dopo cinque giorni in detenzione nell’hotel per immigrati. “Ovviamente la sua preparazione non ¨¨ buona - ha detto Becker, che ha parlato con lui luned¨¬ -. Non credo che sia mai stato in una posizione peggiore entrando la settimana prima di un Grande Slam, ma ¨¨ proprio cos¨¬”.