Il sogno ¨¨ durato un'ora e 17 minuti. Il tempo per Matteo Berrettini di portare a casa 7-5 il primo set nel quarto di finale contro Novak Djokovic. Un peccato di tracotanza, ubris lo chiamavano gli antichi greci, di cui si macchiavano gli umani che osavano sfidare gli dei. E cos¨¬, il numero 1 italiano, alla terza sfida consecutiva in uno Slam contro il serbo supremo, ¨¨ costretto a chinare il capo e subire la reazione furiosa del Djoker arrendendosi 5-7 6-2 6-2 6-3 in 3 ore e mezza. All'impresa del Grande Slam mancano solo due partite, la prima venerd¨¬ contro Zverev: "No basta, non voglio pi¨´ sentirne parlare - dice infastidito il n. 1 -. Voglio concentrarmi sulla prossima partita. Sascha mi ha battuto a Tokyo, ¨¨ in fiducia e vince da 16 partite di fila". Poi si complimenta con Berrettini: "Matteo ¨¨ un giocatore straordinario - conclude prima di andare in doccia -. Il suo martello ¨¨ il pi¨´ potente e io sono contento di aver giocato un grande match".
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Berrettini ci prova, Djokovic ¨¨ un alieno: "Il Grande Slam? Non parlatemene pi¨´!"
Matteo lotta e vince il 1¡ã set, poi cala e il cannibale di Belgrado lo batte nettamente: 5-7 6-2 6-2 6-3. ? in semifinale con Zverev
Diavolo Nole
¡ªChe non sarebbe stato facile, si sapeva. Che Berrettini dopo il rientro dall'infortunio che gli ha fatto saltare Tokyo non fosse al 100 per cento della condizione a New York, anche. Ma siccome il tennis ¨¨ lo sport inventato dal demonio, allora ¨¨ sempre possibile che l'imponderabile accada. Che il pronostico venga sovvertito. Il problema ¨¨ che Novak Djokovic sarebbe in grado di battere al tennis anche Belzeb¨´ in persona. E quando il numero 1 al mondo ¨¨ guidato da una missione suprema non c'¨¨ niente, e nessuno che possa mettersi in mezzo. Nemmeno il martello di Berrettini, capace di schiacciarlo in un angolo nel primo set prima di essere sciolto tra le fiamme del demoniaco Nole.
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La partita
¡ªIl primo set ¨¨ infinito. Sfiancante. Per chi lo gioca e per chi lo segue. Un livello altissimo in cui i due se le danno davvero come sul ring. Le botte di servizio di Matteo, le risposte nei piedi di Djokovic, i dritti che pizzicano gli angoli di Matteo, i passanti di rovescio di Nole. Game interminabili, come il 6¡ã che dura 12 minuti. E’ l¨¬ che si sentono le prime scosse telluriche, con Djoker pericolosissimo che costringe il nostro a salvare due palle break. Una guerra di nervi, ma Berretto ha la testa sulle spalle e tiene il servizio. Subito dopo ¨¨ ancora testa a testa, con il numero 1 al mondo costretto a sua volta a difendersi da due occasioni di break. Il braccio di ferro prosegue fino all’11¡ã game, quando ¨¨ Berrettini a dare uno strattone: break! Va a servire per il set: 15-0 dopo un lungo scambio. Ace, 30-0. Dritto esplosivo in diagonale, 40-0. Tanta ¨¨ la fretta di chiudere che il tabellone segna gi¨¤ 7-5. Porta male, e infatti Berrettini con tre gratuiti va ai vantaggi. Ace. Altro set point. Se ne va il dritto di Djokovic dopo 1 ora e 17. Matteo vince il primo parziale.
Basta l'intervallo per far riprendere a Djokovic il killer instinct. Nole non sbaglia pi¨´ nulla, al contrario Matteo ¨¨ in preda a un black out. Il serbo gli strappa la battuta e si arrampica in un attimo fino al 4-1. Il romano tenta una reazione, tiene il servizio per il 4-2, poi il numero 1 al mondo dilaga chiudendo il set 6-2 con un secondo break. Se per il primo set sono serviti 77 minuti, nel secondo Berrettini cede in 41'.
Il terzo set parte con il Djoker sempre assetato sangue e Berrettini che nel suo turno di servizio affonda 0-40. Il servizio non va, e quando va, l'altro rispedisce tutto al mittente facendo male. Djokovic gli strappa la battuta, conferma il vantaggio ed ¨¨ subito 3-0. Fatica il numero 1 italiano, che paga la fatica del primo set, sia mentale che fisica e non riesce a star dietro alle accelerazioni brucianti di turbo-Nole che metta la palla dove vuole. Berretto cerca in qualche modo di reagire, tanto nel 7¡ã game si guadagna una palla break. Che per¨° non sfrutta. Il serbo in piena accelerazione chiude 5-2, poi strappa ancora la battuta del romano rispondendo da marziano e va chiudere anche il 3¡ã set 6-2. Il quarto set procede secondo lo stesso copione, Matteo ¨¨ ormai alle corde, neanche il tempo di cominciare che si trova sotto 3-0, poi 4-1. Finalmente nel 6¡ã gioco il nostro numero 1 tiene il servizio segnando l'ace numero 17 per il 4-2. Chiuder¨¤ 6-3.
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