Hubi si ¨¨ risvegliato. Dal successo di Miami, quando in finale batt¨¨ l’amico, compagno di allenamento e occasionalmente di doppio Jannik Sinner (battuto in finale a Miami), alla semifinale di Wimbledon che lo porta a un passo dalla top 10. Dopo aver affrontato l’incubo della positivit¨¤ al Covid e del lentissimo ritorno in forma. L’avversario di Matteo Berrettini nella semifinale di domani si ¨¨ presentato a Londra dopo 6 sconfitte di fila: secondo turno a Montecarlo sconfitte al primo a Madrid, Roma, Roland Garros. K.o. al secondo turno a Stoccarda (ma al primo aveva avuto un bye), al primo sull’erba di Halle. “Tutti attraversano periodi brutti - commenta coach Craig Boyton, gi¨¤ ex di Courier, Isner e Fish -. Di solito quello che succede ¨¨ che torni alle basi e semplifichi le cose. Poi una cosa alla volta tutto va al suo posto e torni dove pensavi di poter essere. Succede sempre nello sport e nel tennis. Sta succedendo con Hubi: gioca bene, vede bene il campo e ovviamente serve bene”.
La sfida
Chi ¨¨ Hurkacz, l’avversario di Berrettini in semifinale
Servizio potente, niente punti deboli, vegano e gentiluomo: il 24enne polacco ha scalato la classifica e superato il periodo nero (Covid e sei sconfitte di fila) per esplodere sull’erba londinese
Le armi
¡ªIl 24enne polacco ¨¨ alto 1.96, destro, ha rovescio a due mani (un po’ alla Murray), niente punti deboli e un servizio potente. Dal 2018 scala le classifiche (a settembre ha sfondato la Top 100, nel 2019 ¨¨ partito n. 87, ha chiuso da n. 37), nel 2020 ¨¨ stato n. 28, suo best ranking fino a Miami. Ora con la semifinale di Wimbledon, dopo aver battuto nei quarti il suo idolo Federer, ¨¨ gi¨¤ certo di diventare numero 11 del mondo. E contro Berrettini - che ha battuto nell’unico precedente sul cemento di Miami nel 2019 - vuole diventare il primo polacco dell’era open in finale a Wimbledon. Finora sull’erba dei Championships non era mai andato oltre il terzo turno (2019), negli altri Slam mai oltre il secondo. A Wimbledon ha eliminato Musetti al primo turno, poi Marcos Giron e Alexander Bublik (senza mai perdere il servizio nella prima settimana, concedendo solo 4 palle break in 3 partite), poi Medvedev (n. 2 del mondo, l’unico in grado di strappargli due set) e Federer.
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Vegano
¡ªNato a Wroclaw, nel suo Dna tracce di sport importanti: la mamma Zofia Maliszewska ¨¨ stata campionessa junior di tennis in Polonia , ¨¨ lei che gli ha messo una racchetta in mano a 5 anni, anche la sorella minore gioca a tennis. Lo zio Tomasz Maliszewski ha giocato in Davis. Il nonno ¨¨ stato un giocatore della nazionale di volley. “L’amore dello sport me l’ha dato la mia famiglia. Penso che mi abbia aiutato molto”. Hubi ha praticato anche ginnastica, basket e calcio. E ha scalato le classifiche contravvenendo a una delle leggi del tennis: “Lo confesso, ¨¨ vero, spesso chiudo gli occhi quando colpisco la palla. In effetti, probabilmente ho sempre giocato cos¨¬, so che a volte potrebbe aiutarmi tenerli aperti. Ci lavorer¨°”.
Da due anni Hurkacz ¨¨ vegano: “Ho provato questo regime alimentare, mi sono sentito pi¨´ forte, avevo pi¨´ energia. Il mio piatto forte ¨¨ la pasta, con le verdure, o salsa di pomodoro. E amo il risotto”. Se non avesse sfondato nel tennis, avrebbe provato a diventare pilota, giocatore di basket o esperto di economia. Sempre con gentilezza: “Non sono uno che non sa perdere”.
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