Matteo, che mentalit¨¤! E adesso sogniamo il bis con Wembley
Dopo lo squillo arrivato forte marted¨¬ sera da Wembley ecco quello giunto ieri da Wimbledon. Londra in questi giorni si sta colorando d’azzurro. Alla splendida finale dell’Europeo conquistata dalla Nazionale di Mancini si aggiunge la semifinale raggiunta sull’erba pi¨´ famosa del mondo da Matteo Berrettini. Sessantuno anni dopo Nicola Pietrangeli, il tennis maschile italiano pu¨° gonfiare il petto una volta ancora per merito di questo 25enne ragazzo romano che, giorno dopo giorno, consolida il suo ruolo di protagonista nel ranking mondiale.
CRESCITA FORMIDABILE
¡ªMagari non sar¨¤ un grande personaggio mediatico, ma Matteo Berrettini fa della seriet¨¤ e della compostezza due armi formidabili. La crescita tecnica, l’abbiamo scritto pi¨´ volte, ¨¨ indiscutibile e va di pari passo con quella mentale. Prova ne ¨¨ stata la gestione del match di ieri contro l’amico Felix Auger Aliassime. C’¨¨ stato un momento, dopo aver perso il secondo set, durante il quale l’inerzia della partita soffiava totalmente alle spalle del canadese. Ecco, in quegli istanti Matteo ha dimostrato di essere entrato nella famiglia dei campioni. Non ha perso la testa, ha riordinato le idee rimettendo ben presto le cose in chiaro. In campo chi doveva comandare era lui. Cos¨¬ il servizio ¨¨ tornato devastante, il dritto ha ripreso a fare il suo dovere. Su questi due colpi il numero uno azzurro ha costruito e soprattutto costruir¨¤ le sue fortune. Quando entra la “prima” diventa tutto pi¨´ semplice soprattutto su superfici veloci come l’erba.
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NON E' FINITA
¡ªE adesso viene il bello: Berrettini ha un’occasione pi¨´ unica che rara per entrare nella storia del nostro tennis e regalarsi il sogno della finale, quel sogno che tutti gli appassionati di tennis italiani vogliono vivere assieme a lui. Trover¨¤ di fronte il bombardiere polacco Hubert Hurkacz, spietato giustiziere di un Federer ormai ai titoli di coda. Avversario ostico ma battibile. Perch¨¦ il nostro Matteo non ha certo intenzione di fermarsi qui.
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