La wild card italiana perde rapidamente fiducia contro l’allievo di Hewitt. Nell’altro match del Girone B il finalista della prima edizione sbarra la strada all’americano Fritz
Nell’ultimo match di giornata, valido per il gruppo B, Liam Caruana non riesce a tenere il passo di Alex De Minaur, e si deve arrendere in tre rapidi set: 4-1 4-1 4-2 in 55 minuti. Il romano che vive in Texas, reduce dalle qualificazioni italiane che lo avevano visto grande protagonista, si trova subito in svantaggio e perde rapidamente fiducia nei suoi colpi, mentre il suo avversario dimostra tutte le qualit¨¤ che lo hanno portato a un passo dai top 30 Atp. Caruana deve fare sempre qualcosa di pi¨´, rispetto ai suoi standard, per cercare il punto contro un rivale molto solido, e questo si traduce in una serie di errori che allargano la distanza tra i due. De Minaur, per contro, fa vedere al pubblico milanese il suo concentrato di carisma, personalit¨¤, carattere, gambe veloci e intelligenza. Quelle doti che avevano portato in cima al mondo il suo mentore Lleyton Hewitt. Per ora, Alex ¨¨ in vetta soltanto al girone delle Next Gen Finals, ma la sua rincorsa ¨¨ appena cominciata. “Il campo – spiega l’australiano – ¨¨ veloce come piace a me, c’¨¨ una bella atmosfera e non potevo sperare in una partenza migliore. Hewitt? Per me ¨¨ un po’ di tutto, un amico e un esempio. Ma soprattutto mi ha fatto capire che io tra i pi¨´ forti ci posso stare, che devo credere in me stesso. Ho trovato il modo di mixare le influenze della scuola australiana e di quella spagnola, prendendo il meglio di entrambe”. Domani seconda giornata dei gironi: si comincia alle 14 con Hurkacz-Munar. A seguire, non prima delle 15, Fritz contro Caruana. Nella sessione serale, dalle 19.30, il big match Tsitsipas-Tiafoe e l’altra sfida di vertice, quella tra De Minaur e Rublev.
fritz k.o. —
Nel secondo match di giornata, il primo del Girone B, il russo Andrey Rublev dimostra di essere tornato in condizioni ottimali, dopo un’annata costellata da diversi problemi fisici. Il finalista della prima edizione sbarra la strada all’americano Taylor Fritz, che per due set era sembrato pi¨´ concreto soprattutto nei momenti importanti del confronto. Entrambi, il russo e l’americano, sono l’esatta interpretazione del concetto di Next Gen: rapidit¨¤ al potere, scambi al fulmicotone e poco spazio alla tattica. Con Rublev che per¨° riesce a rendere efficace il suo bombardamento da fondo, in modo particolare a partire dal tie-break che decide il terzo parziale. L’americano dal gran servizio (che a 20 anni ¨¨ gi¨¤ un felice pap¨¤) prova ad approfittarne, vincendo un delicatissimo tie-break che potrebbe lanciarlo verso la conquista del primo successo della settimana. Ma nel quarto parziale il russo, dopo aver sprecato un’ottima chance con tre set-point che volano via sul 3-2, si esibisce in un tie-break perfetto che gli vale l’approdo al quinto. E poco dopo pure la vittoria, per 4-2 1-4 3-4 4-3 4-2. “Sono felice – ha spiegato a caldo Rublev – e devo dire che mi mancava questa atmosfera in stile Next Gen. Io e Taylor abbiamo mostrato un grande spettacolo e sono aver rimontato, quando ero sotto due set a uno e lui pareva in ottima posizione, con tanta fiducia in se stesso. Il match si ¨¨ deciso su uno o due punti. Sono stato pi¨´ aggressivo nel secondo tie-break, mentre nel primo lui era stato perfetto e non avevo avuto chance. Per tanto tempo non sono stato al cento per cento dopo l’infortunio, ma adesso mi sento a posto e spero di tornare presto in alto nel ranking”.
Cristian Sonzogni
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