Djokovic, la famiglia: "Trattato da criminale, un attacco politico a lui e alla Serbia"

Da Belgrado le prime parole dei familiari del campione: "Il visto non c'entra nulla, si tratta solo di una questione politica, vogliono mettere in ginocchio il nostro paese"

La famiglia di Djokovic non ci sta e fa sentire la propria vicinanza al campione serbo, ancora fermo in Australia in attesa del ricorso in programma luned¨¬. Dal ristorante di Novak a Belgrado, il padre ha tenuto una conferenza stampa in cui ha voluto sottolineare la propria posizione al fianco del figlio e allo stesso tempo protestare contro la decisione del governo australiano di stoppare l'entrata nel paese del tennista. "Stanno calpestando la Serbia e tutta la sua gente", le dure parole del padre Srdjan, che ha poi aggiunto: "Il leader di quella terra lontana, Scott Morrison, ha osato attaccare ed espellere Novak prima ancora che raggiungesse il Paese. Avrebbero voluto mettere in ginocchio lui e tutta la Serbia. Ma noi siamo orgogliosi. Guardando la storia, non abbiamo mai attaccato ma ci siamo sempre difesi. Questo ¨¨ quello che sta facendo Novak, che ¨¨ il nostro orgoglio. Si sta difendendo dagli organizzatori, mostrando a tutti da che tipo di gente provenga".

"Il pi¨´ grande scandalo"

Il discorso, dunque, va ben oltre il campo. Quello a Djokovic, nelle parole del padre, ¨¨ un vero attacco a tutta la Serbia. Ma non ¨¨ il solo a parlare. All'inizio della conferenza, infatti, a prendere parola ¨¨ stato il fratello del numero 1 al mondo, Djordje: "La detenzione di Novak ¨¨ il pi¨´ grande scandalo diplomatico sportivo. Mio fratello ¨¨ stato trattato come un criminale nonostante non abbia fatto del male a nessuno, non ha potuto in alcun modo contattare le autorit¨¤ federali". Djordje ha poi raccontato come Djokovic sia stato subito portato in una stanza dell'aereoporto, da cui ha potuto contattare i familiari per 45 minuti. Da quel momento, per¨°, secondo il fratello lo smartphone del campione serbo ¨¨ stato ritirato e gli ¨¨ stata negata ogni forma di comunicazione per 3 ore e mezza.

"? solo politica"

L'accusa mossa dalla famiglia poggia sul fatto che Djokovic sia stato trattato come un criminale della peggior specie. Ma da tutto il mondo, fa sapere il padre, arrivano messaggi di supporto al tennista: "? normale, mio figlio ci ha mostrato che nulla ¨¨ impossibile se lo desideri. ? di ispirazione a tante persone". Sulla stessa linea anche il pensiero della madre, Dijana: "? un agnello sacrificale, solamente perch¨¦ si ¨¨ imposto come un uomo rivoluzionario che sta cambiando il mondo. Questo ¨¨ solamente un discorso politico, non c'entra nulla il visto. ? scandaloso. Pregheremo per lui, speriamo non gli tolgano le ali come sembrano voler fare". Il caso, insomma, ¨¨ tutt'altro che archiviato. Djokovic ¨¨ ancora sicuro di poter partecipare agli Australian Opens, dove in passato ¨¨ stato accolto da re, ma tutto dipender¨¤ dal ricorso di luned¨¬. Anche dovesse vincerlo, sar¨¤ interessante vedere quale accoglienza gli riserver¨¤ il pubblico.