L’australiano ribalta il match di 2¡ã turno col francese dopo un “discorsetto” del giudice Lahyani
“Voglio aiutarti, questo non sei tu”. Frasi del genere nel tennis te le aspetti da un coach, non certo da un arbitro. E’ successo agli Us Open, dove un direttore di gara ha deciso una partita con un discorso motivazionale anzich¨¦ una decisione. L’arbitro dal cuore buono ¨¨ Mohamed Lahyani, 50enne svedese, uno dei migliori in circolazione. Il tennista da motivare ¨¨ il 23enne Nick Kyrgios, australiano numero 30 del mondo. Succede tutto al termine del terzo gioco del secondo set della sfida col francese Pierre-Hughes Herbert, 75¡ã del ranking Atp e in vantaggio 6-4 3-0 dopo che Kyrgios ha praticamente guardato il servizio dell’avversario. Lahyani decide che ha vinto abbastanza: scende dalla sedia e si avvicina a Kyrgios per un discorsetto. “Voglio aiutarti, voglio aiutarti - dice Lahyani all’australiano in difficolt¨¤ -. Ti ho visto giocare, sei un bene per il tennis. E questo non sei tu, ¨¨ evidente”. Il giudice, non nuovo a discorsetti cos¨¬ (lo aveva gi¨¤ fatto a Monfils, nel 2011 a Valencia, e a Tomic a Sydney nel 2016) tocca le corde giuste, perch¨¦ Kyrgios si riprende: vince 7-6 il secondo set, 6-3 il terzo e chiude travolgendo Herbert 6-0 nel quarto. Se l’australiano avanza, Lahyani ¨¨ sotto indagine: la Usta sta verificando se la sua condotta ¨¨ stata corretta o no.
Gasport
© RIPRODUZIONE RISERVATA