Lo svizzero esordisce senza intoppi contro Nishioka: “Per fortuna non ero nervoso”. Sascha lascia solo 5 game al lucky loser Polansky. Tra le donne ok Wozniacki, stanotte torna Serena
Il caldo torrido - 38 gradi con una percentuale altissima d’umidit¨¤ - fanno sembrare l’ultimo Slam della stagione qualcosa di molto simile all’inferno, ma non impediscono certo a Roger Federer di esordire positivamente all’Open degli Stati Uniti, torneo che lo svizzero ha vinto per l’ultima volta (la quinta consecutiva) esattamente 10 anni fa. ? un Federer tranquillo, vestito con un completino amaranto da fare invidia al Torino, quello che supera per 6-2 6-2 6-4 il giapponese Yoshinito Nishioka, iniziando cos¨¬ nel migliore dei modo l’avventura al suo 18¡ã US Open. “Per fortuna stasera non ero particolarmente nervoso - ha raccontato lo svizzero in conferenza stampa - come lo sono sempre ai debutti. Mi sento bene, ha fatto una buona settimana di preparazione e questo mi tranquillizza molto. Quando entri in campo sull’Arthur Ashe ¨¨ sempre un’emozione indescrivibile, ti senti le persone che ti respirano addosso e sai che sono venuti l¨¬ per vedere lo spettacolo, per ammirarti, per divertirsi. ? questo da un lato ti stimola, ma dall’altro ti mette anche un po’ di ansia”. Non oggi per¨°; il break maturato gi¨¤ nel primo game dell’incontro facilita le operazioni allo svizzero che potrebbe chiudere il set sul 6-1 (set point mancato), ma lo fa, si fa per dire, solo sul 6-2. Nishioka non ha niente che possa infastidire il re e cos¨¬ anche il secondo set scivola via in un baleno: Roger manca la palla del 5-0 e poi chiude ancora per 6-2. Un po’ pi¨´ di pepe nel terzo set. La differenza ¨¨ sempre enorme, ma questa volta, dopo aver mancato 3 occasioni per il 5-0, Federer si fa risucchiare fino al 5-4, prima di porre fine al match, molto simile ad una sauna tropicale durata complessivamente un’ora e 52 minuti. Per Federer (14 ace, 67% di prime, 31 punti in 45 discese a rete, 56 vincenti e 32 errori gratuiti) c’¨¨ ora il francese Benoit Paire che invece ha avuto bisogno di quattro set e due tie break (7-6 3-6 7-5 7-6) per avere la meglio dell’austriaco Dennis Noavk.
NOVAK - Ha faticato invece non poco Novak Djokovic per tenere testa all’ungherese Marton Fucsovic. Alla fine il due volte campione del torneo (2011 e 2015) e ultimo vincitore di Wimbledon ha prevalso per 6-3 3-6 6-4 6-0 in 2 ore e 58 minuti, ma nel corso del terzo set il serbo se l’¨¨ vista decisamente brutta rischiando di andare sotto di due break. Fucsovic infatti ¨¨ stato avanti 4-1 e ha avuto una palla per salire 5-2 e servizio. Sprecata l’occasione, Nole si ¨¨ rimesso sulla carreggiata giusta conquistando di forza gli ultimi 10 game dell’incontro. Per il serbo c’¨¨ ora lo statunitense Tennys Sandgren che invece ha passeggiato per tre set per avere la meglio di Victor Troicki (6-3 6-2 6-4). Tutto regolare invece per il primo degli outsider, il tedesco Alexander Zverev. Sasha, supportato all’angolo dal neo coach Ivan Lendl, ha lasciato appena 5 giochi al povero polacco Peter Polansky (6-2 6-1 6-2). Il tedesco ¨¨ stato ingiocabile sotto tutti i punti di vista; dal servizio potente e preciso alla risposta sempre aggressiva e profonda, dai colpi a rimbalzo lungolinea agli imprevedibili attacchi incrociati. Alla fine Zverev ha piazzato 10 ace, fatto l’83% dei punti con la prima, 37 vincenti e 25 errori gratuiti in appena 96 minuti di gioco. Avanti anche Nick Kyrgios che invece ha avuto bisogno di 4 set e un lungo momento di distrazione per venire a capo di Radu Albot (7-5 2-6 6-4 6-2 lo score in favore dell’australiano).
DONNE - Nel femminile, dopo la clamorosa eliminazione della numero 1 del mondo Simona Halep, tutto ¨¨ tornato nella norma. Buona la prestazione di Caroline Wozniacki (numero 2 del mondo, ma senza possibilit¨¤ di superare la Halep) che ha concesso appena 5 game all’australiana Samantha Stosur, vincitrice a sorpresa nel 2011 di questo torneo con la finale capolavoro giocata contro Serena Williams: 6-3 6-2 per la danese senza la minima esitazione. Dello stesso stampo la vittoria dell’americana Madison Keys - finalista lo scorso anno - che sempre sull’Arthur Ashe ha regolato con un doppio 6-4 la francese Pauline Parmentier. Spettacolare invece il debutto di Maria Sharapova che superato per 6-2 7-6 la 39enne svizzera Patty Schnyder, tornata prepotentemente nel circuito dopo quasi 10 anni d’inattivit¨¤. La mancina svizzera non giocava questo torneo dal 2010 e mai in passato aveva perduto al primo turno. Nel 1998 e nel 2008 si era spinta addirittura fino ai quarti di finale. Ma trovare la Sharapova al primo turno non ¨¨ certo cosa semplice. La siberiana avrebbe potuto chiudere anche prima se non si fosse addormentata avanti un set e 5-1 al secondo. La svizzera ¨¨ rientrata in partita forzando l’incontro al tie break che la Sharapova ha chiuso per 8-6 dopo aver mancato 3 match point consecutivi sul 6-3. Oggi sul centrale torna la campionessa del 2017, Sloane Stephens, impegnata contro l’ucraina Ahnelina Kalinina, e torna anche Andy Murray (campione qui nel 2012) opposto al sempre difficile e scorbutico Fernando Verdasco. Nella sessione serale Serena Williams contro la tedesca Carina Witthoeft e a chiudere Rafael Nadal contro Vasek Pospisil.
Luca Marianantoni
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