Il campo e le emozioni degli Australian Open hanno lentamente smorzato l’impatto del caso Djokovic sull'opinione pubblica. Ma intorno al serbo continuano a esserci interrogativi, dubbi e indagini. Come quella svolta dalla BBC in merito alle certificazioni di positivit¨¤ al Covid presentate dal numero 1 al mondo per poter entrare nel territorio australiano in assenza del vaccino. I documenti sono stati consegnati dagli avvocati di Djokovic alle autorit¨¤ federali e non sono stati oggetto della decisione finale da parte della Corte federale, ma l’indagine condotta dalla BBC – che segue quella di un paio di settimane fa di Der Spiegel – mette in dubbio la veridicit¨¤ dei documenti presentati da Djokovic.
IL CASO
Djokovic, il tampone Covid resta un mistero: dalla Bbc dubbi su codice e data
Il numero di serie dell’esame positivo ¨¨ successivo a quello della guarigione: sia il confronto con altri esami degli stessi laboratori che le conclusioni sul sistema di attribuzione dei codici confermano che non dovrebbe essere cos¨¬. L'ipotesi ¨¨ che la positivit¨¤ sia stata riscontrata dopo Natale e poi retrodatata al 16 dicembre
CODICI “SBAGLIATI”
¡ªLe certificazioni in oggetto sono due: la prima ¨¨ quella relativa alla positivit¨¤ al Covid del nativo di Belgrado ed ¨¨ datata 16 dicembre; la seconda, del 22 dicembre, si riferisce alla successiva negativit¨¤. Tra le due sono passati dunque sei giorni. A finire sotto la lente d’ingrandimento sono stati i numeri di serie dei due documenti: quello pi¨´ recente – relativo, dunque, alla negativit¨¤ – ha infatti un codice progressivo (7320919) pi¨´ basso del primo (7371999), nonostante sia stato emesso diversi giorni dopo.
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FUORI SEQUENZA
¡ªInsomma, il codice del test che attesta la positivit¨¤ di Djokovic appare, dunque, fuori sequenza. In particolare, secondo l’indagine – nata da un gruppo di ricerca tedesco, chiamato “Zerforschung” – il codice del primo test si adatta alla linea di test compresi tra il 25 dicembre (7366969) e il 28 dicembre (7415312). Il che farebbe pensare che il test positivo di Djokovic, datato 16 dicembre, sia invece stato svolto tra Natale e i giorni successivi, con una conseguente manipolazione dei dati.
GLI ALTRI DOCUMENTI
¡ªI due test del serbo sono stati svolti in due laboratori diversi, tant’¨¨ che durante l’indagine ¨¨ sorto un dubbio: non ¨¨ che ogni laboratorio ha una propria sequenza di codici, indipendente dalle altre? Quesito che trova immediatamente una risposta: tra i documenti raccolti ce ne sono altri due (non del tennista) elaborati nello stesso laboratorio del test positivo di Djokovic ed entrambi di alcuni giorni dopo. Bene: tutti e due hanno numeri pi¨´ bassi rispetto a quello di Novak che eppure riporta una data precedente (il 16 dicembre appunto). Il che confermerebbe che il test positivo di Djokovic si sia svolto dopo quello del 22 dicembre, non prima. E, basandosi su tutti i documenti raccolti durante l’indagine, nulla suggerisce che laboratori diversi abbiano lotti separati di codici di conferma. Insomma, la vicenda ¨¨ tutt’altro che chiara.
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