Due tornei conquistati in cinque mesi, le semifinali a Parigi e ora la scommessa su una superficie difficile: ?La sto conoscendo?
C’¨¨ un prima e un dopo nella vita di Marco Cecchinato. La linea che ha spaccato la sua esistenza in due tronconi ha iniziato a tracciarla ad aprile, a Budapest. Fino ad allora aveva vinto la miseria di quattro match Atp e in Ungheria l’andazzo sembrava il solito: sconfitto nelle qualificazioni. Invece, il 25enne di Palermo era rientrato in tabellone da lucky loser e aveva conquistato il primo torneo. Ma il meglio arrivava un mese dopo al Roland Garros: semifinali, battendo i top player Carreno Busta, Goffin e Djokovic. Da Barazzutti nel ’78, nessun altro italiano ce l’aveva mai fatta in uno Slam. Poi c’¨¨ stata la vittoria numero due a Umago. La vita ribaltata: una favola che ha impressionato anche lo spogliatoio. Brillano gli occhi al Ceck quando racconta il ?prima? e il ?dopo?: ?Prima non mi conoscevano, ora per tutti i colleghi sono il Ceck e mi rispettano. Prima a malapena mi salutavano, ora chiacchiero amabilmente con Djokovic, Federer, Zverev, Murray. Mi fa piacere. Dopo tanti anni di Challenger, mi trovo in un mondo nuovo. Sono testa di serie (la 22) di uno Slam: bellissimo?.
TEMPO - Prima di giocare Wimbledon, anche l¨¬ da testa di serie, si sminu¨¬: ?Fortunato chi m’incontrer¨¤?. Ora si giustifica: ?Non avevo esperienza sull’erba, poi per¨° a Eastbourne sono arrivato in semifinale. Il cemento ¨¨ nuovo, ma mi ci alleno da tre settimane: so che posso fare risultato pure su questa superficie?. Anche se nei due tornei nordamericani ¨¨ saltato al primo turno: ?Ma con Tiafoe a Toronto ha giocato un ottimo primo set e con Mannarino a Cincinnati ho avuto un match point?, s’intromette coach Vagnozzi. Che aggiunge: ?Sta lavorando per primeggiare anche sul veloce: ci vuole tempo?. Il Ceck ha negli occhi il momento esatto in cui gli ¨¨ scattata la molla: ?Contro Carreno e Goffin a Parigi. Mi ¨¨ entrata la consapevolezza di essere forte. Potevo pensarci prima? Il clic non capita a tutti nello stesso momento: a me ¨¨ successo a 25 anni, ma poteva anche non accadere mai?. Spiega: ?Ho vinto due tornei in pochi mesi, alcuni non ci riescono in tutta la vita?.
PARTENZA - Non lo dice per vantarsi, ¨¨ pi¨´ un monito per scacciare il timore della retromarcia: ¨¨ salito da 107 a 22 in 5 mesi scarsi. Ma nel tennis, si sa, affondare ¨¨ un attimo. Dice: ?So che arriveranno tempi difficili da cui son passati anche tanti big. Con il mio team saremo bravi a gestire il momento e a superarlo?. Ma ora pensa a Julien Benneteau, n. 58, mai incontrato prima: ?Uno ostico perch¨¦ sul cemento gioca bene, ma ho le carte in regola per poterlo battere?. Niente spocchia, solo la presa di coscienza della propria forza dopo Parigi: ?Ho ancora otto o nove anni di carriera: questo ¨¨ il punto di partenza, non certo il capolinea?.
Massimo Lopes Pegna
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