La Williams nel grande slam francese si era presentata con una tuta nera. “Bisogna rispettare il gioco e il luogo”, il commento dei francesi
Aveva fatto scalpore, rompendo con l’abituale e ufficioso codice di sobriet¨¤, presentandosi in campo con un look alternativo. E forse un po’ os¨¦. Trasformando in mini scandalo il ritorno al Roland Garros. Ma la tuta “total black” e aderente di Serena Williams sfoggiata al secondo turno del torneo francese a maggio non ¨¨ piaciuta ai dirigenti federali che la vieteranno per le future edizioni. “Bisogna rispettare il gioco e il luogo”, ha dichiarato il presidente federale Bernard Giudicelli al Tennis Magazine. Una decisione che solleva anche il tema pi¨´ scottante dell’abbigliamento femminile nello sporto e non solo.
Williams: una tuta al bando...
CENSURA —
“Credo – ha spiegato Giudicelli, secondo quanto riportato oggi dal sito RmcInfo – che a volte si sia andati troppi in l¨¤. La tuta di Serena quest’anno per esempio non sar¨¤ pi¨´ accettata. Bisogna rispettare gioco e luogo. Tutti vogliono godersi il momento. Per questo le emozioni si esaltano se vengono veicolate da cose belle in un posto altrettanto bello”. Scatta quindi la censura contro stili non in linea con lo spirito pi¨´ tradizionale del torneo: ?Per il 2019 ¨¨ un po’ tardi, perch¨¦ le collezioni sono gi¨¤ state disegnate – aggiunge pragmaticamente Giudicelli – ma chiederemo comunque agli sponsor tecnici di tenerci aggiornati”
LIBERTA’ —
Insomma, anche se per il sito RmcInfo, non sembra nelle intenzioni della federazione varare un rigido dress code come a Wimbledon, Serena Williams non potr¨¤ pi¨´ scendere sullo sterrato di Parigi scegliendo liberamente come vestirsi. Nonostante la scelta della tuta nera e aderente fosse stata giustificata dall’americana anche dalla necessit¨¤ di facilitare la circolazione sanguigna, dopo complicazioni post parto. Ma la decisione di Giudicelli apre pure un nuovo fronte sul sempre delicato tema dell’abbigliamento sportivo femminile, in un Paese dove per esempio la Federcalcio ha vietato alle ragazze di giocare a calcio con il velo, nonostante sia autorizzato dalla Fifa. In nome di una laicit¨¤ che si confronta alla libert¨¤ decisionale delle donne di gestire liberamente il proprio corpo. Anche quando si parla di semplici tute.
Alessandro Grandesso
© RIPRODUZIONE RISERVATA