Rublev, Svitolina, Dolgopolov: il mondo del tennis reagisce all’attacco della Russia in Ucraina
Di fronte all’invasione militare russa in Ucraina sono tanti i messaggi degli atleti che continuano a susseguirsi nelle timeline dei social. In prima linea i tennisti ucraini e russi, coinvolti da vicino nel conflitto scattato nella notte a Kiev. Andrey Rublev fa sentire la propria vicinanza al popolo ucraino pubblicando nelle storie Instagram un disegno che raffigura i due Paesi in guerra, stretti in un abbraccio.
Doppio simbolico
¡ªUn’immagine simbolica, come quella che l’ha visto protagonista la scorsa domenica all’Atp di Marsiglia, dove ha sollevato il trofeo del torneo di doppio insieme all’amico ucraino Molchanov. “Siamo persone normali, non politici”, ha dichiarato Andrey dopo la vittoria. “Pratichiamo uno sport e lo sport unisce sempre”.
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Svitolina distrutta
¡ªImmenso il dolore della campionessa ucraina Elina Svitolina, n.15 del ranking Wta, che in segno di vicinanza verso il proprio popolo ha cambiato immagine del profilo su tutti gli account social. Un’unica frase scritta di proprio pugno e con il cuore a pezzi, fa capolino su Twitter: “I can’t”, non ce la faccio.
Il messaggio della Kostyuk
¡ªForte la presa di posizione della diciannovenne Marta Kostyuk (n.54 Wta) che nelle storie di Instagram condivide un messaggio chiaro, rispondendo indirettamente a Putin: “L’Ucraina ha la propria storia, la propria cultura, la propria lingua. ? una nazione vera e propria, ha il suo territorio ed ¨¨ un Paese sovrano. L’Ucraina non ¨¨ parte della Russia, non lo ¨¨ mai stata e non lo sar¨¤ mai”.
Dolgopolov chiede aiuto
¡ªComprensione e compassione sono le richieste dell’ex campione Alexander Dolgopolov. “Vi chiedo di tenere l’Ucraina fra i vostri pensieri e preghiere. La mia citt¨¤ natale Kiev e l’intera Ucraina sono sotto attacco in questo momento. I bombardamenti sono iniziati nella notte”.
E ancora: “Tutto il mondo libero deve sapere che ora soltanto l’Ucraina si frappone tra loro ed un regime folle! Europa, Stati Uniti, Gran Bretagna e tutti gli altri, si facciano avanti. Abbiamo bisogno di aiuto. Per ora ci sono combattimenti su tutti i fronti, ma nessun grande avanzamento da parte degli occupanti. Resistete, ragazzi”.
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