A oltre quattro anni dal successo di Wimbledon e a 2 dall’aver rischiato la carriera per un accoltellamento, Petra batte la Collins torna in una finale Slam: affronter¨¤ la campionessa Us Open che ha battuto Pliskova. Una finale che vale il numero 1
A quattro anni e mezzo di distanza dalla sua seconda vittoria a Wimbledon (era il 2014), la ceca Petra Kvitova torna in una finale Slam grazie al comodo successo per 7-6 6-0 sull’outsider statunitense Danielle Collins. Una semifinale, di fatto, durata solo un set, quello giocato dall’americana con il coltello tra i denti. Poi la superiorit¨¤ dell’esperta Kvitova ha avuto il sopravvento in un match durato 94 minuti esatti. Nonostante in passato non avesse mai vinto alcun match in prove del Grand Slam, Danielle Collins ha interpretato la partita nel migliore dei modi, con coraggio, a testa alta e senza alcun timore nei confronti della forte avversaria. E’ stato suo infatti il primo break della partita che l’ha lanciata in testa per 3-2. Ma la Kvitova, forte di un bagaglio tecnico ben superiore, non ¨¨ persa d’animo, operando immediatamente il contro break per il 3 pari alla quinta palla break utile del game. Sul 4 pari il match ¨¨ stato sospeso per il troppo caldo e la Rod Laver Arena si ¨¨ magicamente trasformata in uno stadio al coperto. L’equilibrio ¨¨ durato fino al tie break che la Kvitova a fatto suo dominandolo per 7 punti a 2. Da l¨¬ in poi la Collins ha perso aderenza con la rivale che ha preso possesso del campo senza indietreggiare di un centimetro e senza dare alla rivale punti di riferimento per tornare in partita. Petra ha chiuso con 4 ace ma anche con 4 doppi falli, il 60% di prime con cui ha fatto il 75% dei punti, con 30 vincenti e 27 errori gratuiti. Per l’americana, che luned¨¬ prossimo sar¨¤ per la prima volta tra le prime 25 giocatrici del mondo (attestandosi alla posizione numero 23), invece solo il 44% di prime in campo, 9 vincenti e 16 errori gratuiti. Per Petra invece sar¨¤ la terza finale Slam dopo le due vittorie a Wimbledon ottenute nel 2011 su Maria Sharapova e nel 2014 su Eugenie Bouchard. In Australia non aveva mai superato le semifinali, raggiunte in passato solo nel 2012 quando perse contro la Sharapova.
PER IL NUMERO 1 — La Kvitova arriva a questa finale senza aver perso neppure un set: i 6 game lasciati alla Collins sono il bottino pi¨´ grande concesso alle rivali: 5 ne aveva lasciati al primo turno a Magdalena Rybarikova, 4 al secondo turno a Irina Camelia Begu, 5 al terzo a Belinda Bencic, 3 agli ottavi ad Amanda Anasimova e 5 ai quarti ad Ashleigh Barty. La ceca ¨¨ in serie positiva da 11 partite; dopo la sconfitta a Brisbane contro Anett Kontaveit, Petra ha vinto la finale a Sydney contro la Barty e ora giocher¨¤ la sua prima finale all’Open d’Australia contro la finalista Us Open Osaka che ha battuto la Pliskova, giustiziera di Serena Williams, in tre set 6-2, 4-6, 6-4. La sfida per il titolo vale anche per il numero 1. Pliskova subito in affanno e subito costretta a salvare con il servizio una palla break gi¨¤ nel primo game. Come pure nel terzo game quando ne salva altre due, ma non la terza che lancia la giapponese avanti 2-1 e servizio. Sul 4-2 la ceca soffre ancora la precisione e la profondit¨¤ dei colpi della Osaka che martella senza piet¨¤. Il nuovo break consegna il set alla giapponese. All’inizio del secondo set c’¨¨ un nuovo break in favore della Osaka che per¨° non conferma; sull’1-1 pari invece la Pliskova ¨¨ brava ad annullare tre palle break e a rimanere aggrappata alla rivale che intanto non ¨¨ pi¨´ ingiocabile come in avvio. La Osaka vive il suo momento peggiore sul finire del secondo set; invece di stringee i denti, la giapponese si fa prendere dalla foga, sbaglia qualche palla di troppo concedendo alla rivale una preziosa palla break per salire 5-3. Con tre vincenti la Osaka si salva, ma quando va a servire sul 4-5 per rimanere nel set, perde la battuta a zero e spalanca le porte del terzo set alla rinata Pliskova.Nella frazione decisiva Osaka di nuovo in difficolt¨¤ sul proprio servizio nel secondo game, costretta ad annullare tre palle-break. E’ stata per¨° Karolina a cedere la battuta nel terzo gioco. Nell’ottavo game la ceca ha avuto una possibilit¨¤ di rientrare nel match ma non l’ha sfruttata e nel decimo la Osaka ha archiviato la pratica con un ace, il quindicesimo del match. Stratosferica (81%) la percentuale di punti ottenuti da Naomi quando ha messo la prima: per lei anche 56 vincenti contro i 30 della sua avversaria. ”
SECONDO TEMPO - “Non sapevo sei sarei mai tornata a giocare a tennis” ha commentato la ceca che nel 2016 ha avuto tre dita della mano sinistra, quella con cui gioca, semi amputate da un ladro che l’aveva aggredita per derubarla in casa. “E’ stato un lungo viaggio e sono felice di essere arrivata fino a qui”. Naomi osaka conferma di non essere una “meteora”: dopo il successo nello Us Open 2018 contro Serena Williams, passata alla storia per la scenata della ex numero 1 contro l’arbitro a seguito di un warning per “coaching”, Osaka ¨¨ di nuovo pronta a giocarsi un titolo Slam ad appena 21 anni. “Mi aspettavo Pliskova rientrasse in partita dopo il primo set, anche perch¨¦ mi aveva gi¨¤ battuto due volte - ha commentato la giapponese —. Per questo nel terzo set ho cercato di aumentare il ritmo. Devo dire per¨° che non mi piace giocare con il tetto chiuso: preferisco brillare al sole…”.
Luca Marianantoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA