Vincere undici volte un torneo cos¨¬ importante nel tennis consolida la sua presenza nell'Olimpo degli atleti pi¨´ forti di tutti i tempi. Il Re del rosso governa sul pianeta tennis senza trovare ostacoli. Barcellona, Madrid, Roma e Parigi diventano ogni anno territori di caccia. Rafa pi¨´ gioca, pi¨´ vuole giocare. E naturalmente vincere
Vincere undici volte un torneo importante nel tennis come il Masters 1000 di Montecarlo non vuol dire solamente essere un fenomeno ma anche consolidare una volta di pi¨´ la propria presenza nell'Olimpo degli atleti pi¨´ forti di tutti i tempi. Perch¨¦, signori, Rafael Nadal, 31enne di Manacor, cittadina dell'isola di Maiorca, ¨¨ l'unico fuoriclasse dello sport che nella storia ha messo la firma undici volte su una manifestazione cos¨¬ importante a livello internazionale. Lo spagnolo fino a domenica mattina divideva il record con il nostro Valentino Rossi che ha trionfato in dieci occasioni sui circuiti di Assen e Barcellona. Poi nel pomeriggio, superando agevolmente in finale il giapponese Kei Nishikori, ha inserito la freccia e ciao a tutti. Vedremo chi sapr¨¤ eguagliarlo o, addirittura, fare meglio. Tenendo presente che Rafa custodisce nel cassetto anche un'altra "Decima" da superare: quella ancora pi¨´ prestigiosa del Roland Garros, uno dei quattro tornei del Grande Slam.
risbocciato —
Nadal, insomma, ¨¨ tornato. Il messaggio lanciato al circuito ¨¨ forte e chiaro. I guai al ginocchio, che l'avevano fatto soffrire lo scorso novembre durante le Atp Finals di Londra, erano ricomparsi in gennaio agli Australian Open costringendolo al ritiro contro Marin Cilic nei quarti. Da quel momento ¨¨ rimasto ai box saltando tutta la stagione del cemento americano. Una situazione che non lasciava presagire nulla di buono. Lui s'¨¨ curato e allenato lontano dai riflettori mentre Roger Federer gli strappava temporaneamente lo scettro di numero 1 del ranking. Lunghe sedute in piscina, la solita intensit¨¤ sul campo sotto lo sguardo vigile di Carlos Moya che dall'inizio dell'anno ha preso il posto dello zio Toni come capo allenatore. Con l'arrivo della primavera e il comparire della terra rossa nel circuito mondiale Rafa ¨¨ risbocciato, voglioso come non mai. C'era da aspettarselo. Questi sono i mesi dove il Re del rosso governa sul pianeta tennis senza trovare grandi ostacoli. Barcellona, Madrid, Roma e Parigi diventano ogni anno, per varie ragioni, i territori di caccia preferiti e per questo obiettivi assolutamente prioritari. D'altra parte lo sappiamo ormai da tempo: Nadal non ¨¨ certo uno che si risparmia. Pi¨´ gioca, pi¨´ vuole giocare. E naturalmente vincere. Rappresenta meglio di qualsiasi altro l'agonismo spinto ai massimi livelli. Basti pensare che ancor oggi ¨¨ il tennista che tra un turno e l'altro di un torneo si allena di pi¨´: circa un'ora e mezza contro i sessanta minuti anche scarsi dei rivali. E' come se volesse tenere sempre acceso il suo motore mantenendo costantemente viva la sensibilit¨¤ braccio-pallina.
altri record — Cos¨¬ mentre l'amico e rivale Roger Federer ha trovato nella selezione degli impegni l'elisir per un'incredibile seconda giovinezza, lo spagnolo non ci pensa nemmeno a limitarsi. Ma questo ¨¨ punto sul quale in un prossimo futuro dovrebbe fermarsi a riflettere. L'intensit¨¤ estrema del tennis moderno e il cambio a volte repentino delle superfici sono parametri che possono pesare anche su un fisico da Robocop come il suo. Nadal ha macinato in carriera pi¨´ chilometri di qualsiasi altro. Il suo gioco fatto di rotazioni accentuate ¨¨ estremamente dispendioso e sottopone il fisico a sollecitazioni violente. A 31 anni, in teoria, ha davanti a s¨¦ la possibilit¨¤ di giocare ancora tanto andandosi a prendere i record che gli mancano e in particolare quello che Federer detiene negli Slam (20). Perch¨¦ ¨¨ inutile girarci molto intorno. La loro rivalit¨¤ rimane il vero sale di questo sport.
Gianni Valenti
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