il commento
Azzurre da impazzire. E il tennis italiano vola sempre pi¨´ in alto
Il bellissimo sorriso delle nostre ragazze e quella Coppa alzata al cielo tra le note dellĄŻInno di Mameli. Che immagine iconica ci ¨¨ arrivata ieri sera dalla Spagna. Il tennis italiano fa ancora festa, una festa continua, travolgente, senza fine. Dopo Jannik Sinner numero uno al mondo che ha vinto le Atp Finals di Torino, mettiamo a segno un altro risultato straordinario. La Nazionale capitanata da Tathiana Garbin riporta in bacheca la Billie Jean King Cup, di fatto la Davis al femminile. ? la quinta volta che conquistiamo questo trofeo.
le eredi
ĄŞ ?LĄŻultimo trionfo era datato 2013 e, pensate un poĄŻ, in quella squadra cĄŻera anche unĄŻincredibile giocatrice che porta il nome di Sara Errani. Dopo pi¨´ di un decennio la tennista bolognese, che si ¨¨ reinventata allĄŻet¨¤ di 37 anni, ¨¨ stata la chioccia che ha contribuito in modo determinante al successo cementando il gruppo azzurro nel quale Jasmine Paolini ¨¨ la vera punta di diamante. Ma segnatevi anche i nomi di Lucia Bronzetti, Elisabetta Cocciaretto e Martina Trevisan. Tutte, chi pi¨´ o chi meno, hanno contribuito a portare la nostra Nazionale femminile sul trono del mondo. Sono le eredi di Francesca Schiavone, Flavia Pennetta, Roberta Vinci e la stessa Errani, campionesse assolute che hanno segnato lĄŻepoca dĄŻoro del nostro tennis femminile.
felicit¨¤
ĄŞ ?Ora dopo anni di magra cominciamo a rivivere un periodo felice. La vittoria di Malaga impreziosisce lĄŻoro olimpico di Parigi del doppio Paolini-Errani e corona una stagione nella quale Jasmine ha giocato due finali Slam (Roland Garros e Wimbledon) salendo in classifica mondiale fino alla posizione numero quattro, eguagliando cos¨Ź il best ranking italiano di Francesca Schiavone del 2011. Le nostre ragazze, insomma, seguono le performance dei colleghi maschi. La Paolini fa da capofila, ben indirizzata sulla strada di Sinner, in un gioco al rialzo che fa del nostro movimento tennistico il migliore e il pi¨´ invidiato al mondo. E non solo per i successi sul campo, ma anche per la capacit¨¤ organizzativa e la promozione sul territorio. Questa Coppa tinta dĄŻazzurro custodisce una storia di coraggio che merita di essere sottolineata. ? quella della capitana Tathiana Garbin. Veneziana di 47 anni, ¨¨ stata unĄŻottima giocatrice negli anni Duemila quando il tennis femminile era senzĄŻaltro a un livello pi¨´ alto rispetto a quello odierno. Nel 2016 ha ereditato il gruppo da Corrado Barazzutti. Erano tempi bui, pochi successi e qualche polemica di troppo. Tati, come la chiamano gli amici, ha lavorato in silenzio per anni andando a cercare in giro per lĄŻItalia le ragazzine che potevano avere un futuro. Tassello dopo tassello, ha costruito una squadra che si ¨¨ stretta attorno a lei. Una sorella maggiore, pi¨´ che la capitana
la guida
ĄŞ ?LĄŻanno passato con le sue ragazze ha sfiorato il successo perdendo la finale contro il Canada. E, solo a cosa fatte, ha raccontato che stava lottando contro un tumore. La sua vicenda ha commosso lĄŻItalia intera rinsaldando il rapporto con le sue giocatrici. Ieri Tathiana si ¨¨ presa una rivincita anche contro quel male che fortunatamente non cĄŻ¨¨ pi¨´. In panchina ¨¨ stata perfetta. Ha capito dopo il match contro il Giappone che la Cocciaretto non stava attraversando un grande periodo di forma. E lĄŻha sostituita con la Bronzetti, decisiva nel portare punti sia in semifinale con la Polonia che ieri contro la Slovacchia. Il resto lĄŻhanno fatto Paolini ed Errani. Adesso Tathiana Garbin passa il testimone al collega Filippo Volandri. La sua squadra con in testa Sinner comincia oggi il cammino per difendere lĄŻInsalatiera dĄŻargento conquistata lĄŻanno passato. Abbiamo tutte le carte in regola per mettere a segno un clamoroso doppio bis. Coraggio, dunque, riportiamo a casa la Coppa Davis. Sono gli altri a doverci temere e la Spagna di Alcaraz e gi¨¤ fuori. Noi abbiamo la fortuna di avere Jannik, che certamente far¨¤ di tutto per chiudere in bellezza una stagione senza pari a cui manca solamente la ciliegina.
? RIPRODUZIONE RISERVATA