L’australiano, dopo aver vinto tutte e tre le gare del girone, si qualifica per l’atto conclusivo battendo in 5 set (3-4 4-1 4-1 3-4 4-2) lo spagnolo Jaume Munar. Sabato alle 21 la sfida per il titolo
Alex De Minaur ¨¨ il primo finalista delle Next Gen Atp Finals di Milano. D¨¤ solo un colpetto di freno sul rettilineo conclusivo, ma poi riaccelera e chiude. Dopo aver vinto tutti e tre i match giocati nel girone, l’australiano si qualifica per la finale di domani sera (alle 21) superando col punteggio di 3-4 4-1 4-1 3-4 4-2 lo spagnolo Jaume Munar. Che pure era partito forte, con intensit¨¤ e grinta (“Tatticamente perfetto”, gli aveva detto in cuffia il coach Bartolom¨¨ Salva-Vidal). Perfetto al punto da balzare in avanti nel conteggio dei set dopo un tie-break ben giocato da entrambi, a suon di recuperi e punti spettacolari. Del resto i due protagonisti della prima semifinale nel padiglione 1 della Fiera di Rho sono abituati agli scatti: in campo ma anche nel ranking. De Minaur in questo 2018 ha guadagnato 177 posti nella classifica mondiale (da 208 a 31 Atp), mentre 112 ne ha scalati Munar (da 188 a 76).
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Un salto di qualit¨¤ che in campo s’¨¨ visto tutto, specie per quanto riguarda De Minaur, bravo a continuare sulla falsariga di tutta la settimana: grandi corse, ma anche grandi vol¨¦e, passanti, diritti vincenti, smorzate. Una continuit¨¤ di rendimento che l’ha portato sostanzialmente a dominare il resto del match. Fatto salvo per quel finale thriller di quarto parziale, quando l’australiano di base ad Alicante non ha convertito 4 match-point consecutivi (l’ultimo con una vol¨¦e di rovescio sopra la rete uscita di qualche centimetro) e si ¨¨ visto trascinare al quinto da un Munar in versione Nadal: mai morto. L¨¬, De Minaur ha messo in mostra tutto il repertorio chiudendo al 6¡ã match-point utile. “A essere onesti - ha detto il primo finalista - dopo il quarto set ero molto arrabbiato, mi sono dovuto sedere e rilassare per ritrovare la concentrazione. Sto cercando di fare di tutto per tenere sempre alto il mio livello e sono molto felice di quanto sto facendo vedere. Inoltre, mi sto pure divertendo”. Per il 19enne australiano, talmente giovane da poter potenzialmente partecipare anche alle prossime due edizioni della manifestazione (Under 21), l’obiettivo adesso ¨¨ quello di mettere in cascina il primo titolo Atp - seppur non convenzionale per regole e formula - in carriera. Quest’anno si ¨¨ fermato in finale sia a Sydney che a Washington, e adesso per fare quel passettino in pi¨´ deve superare l’ostacolo pi¨´ alto. Che si chiami Rublev o Tsitsipas.
Cristian Sonzogni
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