Parla Vagnozzi, coach del palermitano: “La stessa routine di ogni giorno. Solo negli spogliatoi parleremo di Thiem, in quel momento gli ricordo tutto quello che dovr¨¤ fare. Non credo che Marco avr¨¤ cali mentali”
Marco Cecchinato, 25 anni, durante l’allenamento prima del match EPA
Anche per i francesi, che spesso non sono cos¨¬ carini nei nostri confronti, oggi ¨¨ "le grand jour des Italiens", il grande giorno degli italiani perch¨¦ alle ore 13 Marco Cecchinato, 25enne palermitano, ma cresciuto tennisticamente al nord tra Caldaro, Bordighera e Bologna, giocher¨¤ la semifinale del Roland Garros contro l’austriaco Dominic Thiem, un tipino niente male, numero 8 del mondo, capace di battere 2 volte Nadal sulla terra negli ultimi 13 mesi. Ma l’azzurro ¨¨ pronto, prontissimo a continuare un sogno che dura ormai da quasi 2 settimane. “Stamani - ci racconta Simone Vagnozzi, il suo allenatore - Marco si ¨¨ alzato presto come sempre, ha fatto colazione, una lunga colazione, poi ¨¨ tornato in camera a preparare la borsa, con la stessa routine di un giorno qualunque. Abbiamo cercato di non parlare n¨¨ della partita che lo attende, n¨¨ dell’avversario. Sono cose che di solito facciamo solo negli spogliatoi, quando manca mezz’ora alla gara. Allora, solo in quel momento, gli ricordo, punto per punto, tutto quello che dovr¨¤ fare. Non credo che Marco avr¨¤ cali mentali, per quello ci pensa da solo perch¨¦ ¨¨ un ragazzo equilibrato e molto forte di testa.
Non aveva mai giocato contro uno forte come Pablo Carreno Busta e quando ¨¨ uscito dal campo era sempre lo stesso, non si ¨¨ minimamente montato la testa, non ha detto la minima fesseria. Poi due giorni dopo si ¨¨ presentata una situazione completamente nuova contro uno solido come David Goffin e avete visto cosa ¨¨ stato capace di fare, vincere per 6-0 il terzo set dopo aver perso malamente il secondo. Un altro tassello che gli ha dato fiducia, senza fargli perdere di vista la realt¨¤. Ma anche in questo caso, non ho dovuto dirgli nulla e quando ¨¨ sceso in campo contro Djokovic era carico e pronto a una sfida lunga contro un giocatore dalle qualit¨¤ infinite. Ha avuto dei momenti di difficolt¨¤, poteva anche perdere, ma alla fine ha vinto. E Marco questa onda la vuole cavalcare anche oggi”.
forza mentale —
Un match, quello odierno che per l’Italitennis maschile vuole dire colmare un vuoto di 40 anni, dall’ultima semifinale giocata e persa da Corrado Barazzutti nel 1978 contro Bjorn Borg. “Credo che la forza principale di Marco non sia tanto il servizio, il rovescio a una mano o il dritto, ma l’attitudine mentale. Marco sa che oggi non deve pensare assolutamente a quello che sta per fare: la novit¨¤ del campo centrale, 14 mila persone assiepate sulle tribune, i 50 amici che sono in arrivo questa mattina dall’Italia e che faranno un tifo bestiale, il valore dell’avversario che avr¨¤ dall’altra parte della rete, l’enorme posta in palio, i soldi. Lui deve togliersi dalla mente tutto questo, fare le stesse cose di sempre e pensare a mettere in atto il suo meraviglioso tennis”. Tutti si chiedono se il Thiem che ha disinnescato Alexander Zverev sia alla portata del nostro giocatore. La risposta ce la fornisce il clan di Nadal: “Rafa ¨¨ da due settimane che sta preparando mentalmente alla sfida con Thiem”. Tra Thiem e Nadal c’¨¨ di mezzo Del Potro da una parte e Marco Cecchinato dall’altra. Tra poche ore ne sapremo di pi¨´ e speriamo ne sappiano di pi¨´ i francesi perch¨¦ per loro oggi ¨¨ “le grand jour des Italians”.
Luca Marianantoni
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