La Williams in 1h05’ piega la resistenza della lettone Sevastova (6-3 6-0) per il 31¡ã atto finale di uno Slam. E insegue il 24¡ã titolo. Se vince eguaglia il record Court. Nell’altra semifinale successo della baby giapponese Okasa sulla Keys con un perentorio 62- 6-4
La lettone Anastasija Sevastova s’immola rapidamente davanti alla grandezza di Serena Williams come fosse una semplice damigella d’onore. La regina sembra definitivamente tornata dopo aver abbandonato temporaneamente il trono per una causa nobile: mettere al mondo una figlia, Alexis Olympia, il 1¡ã settembre dell’anno scorso. Gi¨¤ a Wimbledon era andata a un pelo da un nuovo successo, battuta nell’epilogo del torneo dalla Kerber. Qui in appena 1h05’ di lavoro sbuca alla sua 31a finale di uno Slam. Dice: “Un anno fa lottavo per la mia vita (ebbe grandi complicazioni per il parto), ¨¨ come se avessi gi¨¤ vinto”. Avr¨¤ la possibilit¨¤ sabato di attaccare il record di Margaret Court che si trova a quota 24, un gradino sopra di lei. E potrebbe staccare Chris Evert come numero di trionfi (ferma a 6) qui agli Us Open. Dovr¨¤ battere una ragazzina giapponese di 20 anni, Naomi Osaka (debuttante in una partita cos¨¬ importante), che ha sconfitto Madison Keys, eliminando la possibilit¨¤ di una finale tutta americana come quella dell’anno passato. Come le ¨¨ accaduto anche negli ultimi due match, Serena parte lenta. Va sotto 0-2, cedendo subito il servizio. Poi diventa pi¨´ aggressiva e la Sevastova, che commette il primo errore gratuito nel 4¡ã game, va in panne: perde cinque giochi consecutivi, prima di arrendersi per 6-3 in 39’. Serena va a rete con una frequenza inusuale: al termine di questo allenamento neppure troppo intenso si aggiudicher¨¤ 24 punti su 28 assalti. Dir¨¤: “Generalmente ci vado solo per stringere la mano alla mia avversaria. Ho lavorato tanto sul volley, ma ho vinto anche in doppio, per cui non sono cos¨¬ scarsa”. Nel 2¡ã set la Sevastova mostra tutti i suoi limiti mentali e fisici e sparisce rapidamente dal campo. Serena le lascer¨¤ soltanto le briciole, chiudendo con un 6-0 confezionato in 26’.
l’altra semifinale —
Nella seconda semifinale della notte, Madison Keys, andata in finale un anno fa, si fa battere per 6-2 6-4 (1h25’) dalla calma zen della giovanissima avversaria. La Osaka gioca meglio di lei e far¨¤ strada, ma Madison pu¨° soltanto prendersela con se stessa. Le capitano nugoli di occasioni per strappare il servizio alla rivale, ma non ci riuscir¨¤ neppure una volta, con una statistica sui cui dovr¨¤ riflettere a lungo: 0/13. Sbaglia troppo, soprattutto nella riposta al servizio (anche alla seconda palla) di Osaka. Al contrario Naomi, nata in Giappone da pap¨¤ haitiano e mamma nipponica e trasferita negli Usa all’et¨¤ di 3 anni (doppio passaporto), sfrutta bene le sue opportunit¨¤: 3/4. Ora ¨¨ la prima tennista del Sol Levante a raggiungere una finale di uno Slam. Come ha fatto a salvare tutte quelle palle break? “Volevo giocare con Serena. Un messaggio per lei? Serena ti voglio bene”. Dolce e leggera. Il tema delle occasioni perdute caratterizza gi¨¤ la prima partita. Keys spreca 4 break-point gi¨¤ nel 4¡ã game e altre due nel 6¡ã (0/6), mentre la Osaka ne converte 2/3 e s’impossessa del primo set per 6-2 in 37’. Nel secondo la musica non cambia. La Osaka va subito in vantaggio e non lo moller¨¤ pi¨´, nonostante i numerosi rischi di farsi rimontare: salva la battuta per 5 volte nel 2¡ã game e per una nell’ottavo. Poi chiude per 6-4 al primo match point.
Massimo Lopes Pegna
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