Il vincitore del 1976 su Fognini e Cecchinato agli ottavi a Parigi: "Sono andati forte, ma ora pensino solo a un match alla volta"
Panatta vincitore battendo Borg ai quarti e Solomon in finale, Barazzutti agli ottavi eliminato da Vilas: il 1976 resta uno degli anni memorabili del nostro tennis. E 42 anni dopo, a Parigi, riportiamo due giocatori alla seconda settimana.
Adriano, due italiani qualificati agli ottavi al Roland Garros: l'ultima volta, nel 1976, lei c'era. Non male come precedente.
"Innanzitutto fatemi fare i complimenti a Fognini e Cecchinato, in particolare a Marco che ¨¨ una rivelazione e sta giocando molto bene. Adesso speriamo che uno vada ai quarti e uno vinca il torneo, per fare meglio di allora".
"Innanzitutto fatemi fare i complimenti a Fognini e Cecchinato, in particolare a Marco che ¨¨ una rivelazione e sta giocando molto bene. Adesso speriamo che uno vada ai quarti e uno vinca il torneo, per fare meglio di allora".
Secondo lei il Fognini attuale pu¨° vincere il torneo?
"Me lo auguro, come talento e stile di gioco ¨¨ uno dei migliori al mondo e l'ho sempre detto. Ma conquistare un torneo dello Slam richiede un incastro perfetto di tante cose insieme: intanto hai vinto quattro partite e nonostante questo hai davanti ancora una settimana. Ed ¨¨ la settimana pi¨´ dura, emotivamente e fisicamente".
"Me lo auguro, come talento e stile di gioco ¨¨ uno dei migliori al mondo e l'ho sempre detto. Ma conquistare un torneo dello Slam richiede un incastro perfetto di tante cose insieme: intanto hai vinto quattro partite e nonostante questo hai davanti ancora una settimana. Ed ¨¨ la settimana pi¨´ dura, emotivamente e fisicamente".
Di fronte agli ottavi di un grande torneo, la differenza tra il buon giocatore e il campione la fa l'ambizione di arrivare fino in fondo?
"Innanzitutto resta un risultato di grande prestigio. Ma l'errore pi¨´ grave che si possa commettere ¨¨ guardare oltre la singola partita: quando arrivi a quel punto, devi pensare a un match per volta".
"Innanzitutto resta un risultato di grande prestigio. Ma l'errore pi¨´ grave che si possa commettere ¨¨ guardare oltre la singola partita: quando arrivi a quel punto, devi pensare a un match per volta".
Ci sembra di cogliere un filo di rimpianto.
"Vero. A me ¨¨ successo solo una volta di immaginare un orizzonte pi¨´ lontano della partita che stavo per giocare, ai quarti di Wimbledon 1979 contro DuPr¨¦: pregustavo gi¨¤ la finale contro Borg. Sapete com'¨¨ andata (sconfitta in 5 set, ndr), ¨¨ stata una delle delusioni pi¨´ grandi della mia carriera".
"Vero. A me ¨¨ successo solo una volta di immaginare un orizzonte pi¨´ lontano della partita che stavo per giocare, ai quarti di Wimbledon 1979 contro DuPr¨¦: pregustavo gi¨¤ la finale contro Borg. Sapete com'¨¨ andata (sconfitta in 5 set, ndr), ¨¨ stata una delle delusioni pi¨´ grandi della mia carriera".
Il feeling degli italiani con Parigi ¨¨ legato solo alla superficie di gioco o ci sono anche altri aspetti, magari il fatto di sentirsi parte di un ambiente pi¨´ vicino a noi culturalmente?
"Non so se l'ultimo aspetto possa contare, certo l'Italia ¨¨ pi¨´ vicina e magari per qualcuno ¨¨ uno stimolo. Io credo che influisca soprattutto la nostra formazione tecnica: il giocatore italiano nasce ancora sulla terra, ¨¨ la superficie su cui sa muoversi meglio e sulla quale si sente pi¨´ sicuro".
"Non so se l'ultimo aspetto possa contare, certo l'Italia ¨¨ pi¨´ vicina e magari per qualcuno ¨¨ uno stimolo. Io credo che influisca soprattutto la nostra formazione tecnica: il giocatore italiano nasce ancora sulla terra, ¨¨ la superficie su cui sa muoversi meglio e sulla quale si sente pi¨´ sicuro".
Superficie a parte, cos'ha di diverso Parigi rispetto agli altri Slam?
"Che ¨¨ il pi¨´ dispendioso dal punto di vista fisico, con partite molto tirate fin dall'inizio. E' un torneo lunghissimo, e la seconda settimana sembra non finire mai".
"Che ¨¨ il pi¨´ dispendioso dal punto di vista fisico, con partite molto tirate fin dall'inizio. E' un torneo lunghissimo, e la seconda settimana sembra non finire mai".
Un augurio per i nostri?
"Intanto, che vincano la prossima partita".
"Intanto, che vincano la prossima partita".
Riccardo Crivelli
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