Dopo aver incantato il Madison Square Garden nel suo esordio lampo, in cui ha vinto per k.o. in poco pi¨´ di 3 minuti, e aver ripreso la preparazione sulle vette di Big Bear Lakes a 2.400 metri di altezza sotto lo sguardo di coach Abel Sanchez, Guido Vianello ¨¨ gi¨¤ pronto a tornare sul ring. Il 10 febbraio, al Save Mart Center di Fresno in California, il peso massimo romano affronter¨¤ Andrew Sattersfield nel suo secondo incontro tra i professionisti. “Sto scoprendo qualcosa dentro di me che non conoscevo, una resistenza che non ho mai avuto prima” ha confessato Guido, che ci tiene a mandare un messaggio anche all’Italia. “Voglio risvegliare l’interesse per il pugilato. Il mio obiettivo ¨¨ combattere per il mondiale allo Stadio Olimpico di Roma tra 4 anni”.
Dopo il suo primo match cos’¨¨ cambiato?
“Mi sento pi¨´ sicuro. L’incontro con Luke Lyons mi ¨¨ servito soprattutto per rompere il ghiaccio e realizzare per davvero di essere arrivato tra i professionisti. Quando sono salito sul ring del Madison ero molto emozionato. Nella prima ripresa mi sono gustato l’atmosfera, prima di chiudere l’incontro. Ma il mio coach mi ha rimproverato, dicendomi che se posso concludere al primo secondo di farlo senza pensarci”.
A che punto ¨¨ la sua transizione a professionista?
“Sta andando tutto alla perfezione. Allenarsi in montagna mi ¨¨ servito per scoprire dentro di me qualcosa che non credevo di avere, soprattutto per quanto riguarda la mia preparazione fisica. Ora ho una resistenza che non ho mai avuto prima. Il segreto sta tutto nella preparazione: toccare la soglia massima della fatica per arrivare all’incontro in condizione perfetta. Cos¨¬ ¨¨ tutto pi¨´ facile. Ho lavorato tanto anche sulla tecnica. Coach Sanchez mi ha insegnato a ruotare di pi¨´ le braccia, per colpire meglio e con le nocche. Cose che tra i dilettanti non vengono tanto considerate. Si sta attenti soprattutto allo stile. Tra i pro’ bisogna colpire duro”.
Sente qualche pressione in pi¨´?
“No, sto vivendo il mio sogno. Sentivo pi¨´ pressioni in Italia, quando dovevo combattere e qualificarmi per le Olimpiadi di Rio 2016. Ora sono molto concentrato su di me, sulla mia crescita. Durante gli allenamenti non c’¨¨ mai nessuno attorno che pu¨° alzare il livello della tensione. Ci siamo io e gli allenatori. In pi¨´ sono molto contento di combattere in California, la mia casa americana. Voglio farmi conoscere anche qui”.
E il famoso elmo da gladiatore? Lo rivedremo?
“Si! Per il momento lo terr¨° ancora. Al pubblico ¨¨ piaciuto molto. ? il mio segno di riconoscimento. Ma in futuro non nego che vorrei toglierlo, per salire sul ring mostrando solo la mia faccia”.
Com’¨¨ stata la risposta dei tifosi italiani dopo il suo debutto?
“Sono molto contento. Ero a Roma durante le feste di Natale e ho notato interesse da parte degli appassionati. Volevano sapere tutto della mia esperienza in America, mi chiedevano foto e autografi. Ma sono convinto che la boxe possa attirare ancora pi¨´ pubblico in Italia…”.
Un suo match in casa potrebbe aiutare…
“Lo so. ? quello che voglio: combattere per il titolo mondiale dei pesi massimi allo Stadio Olimpico di Roma- e riempirlo – tra 4 anni. Muovere la macchina organizzativa americana vorrebbe dire portare pugili con nomi grossi, anche nei match sotto-clou. ? necessrio muovere tante persone. Dagli U.S.A. impazziscono all’idea che uno arrivi dall’Italia per combattere, perch¨¦ il nostro paese ha tanta storia e tradizione. Ma l’Italia del pugilato deve darsi una svegliata…”.
Boxe
Boxe, Vianello insegue la cintura: “Voglio il mondiale tra 4 anni a Roma”
Il peso massimo romano ¨¨ atteso al 2¡ã incontro da pro dopo la vittoria lampo al Madison Square Garden. Il 10 febbraio a Fresno in California sfida Sattersfield: “Voglio risvegliare in Italia l’interesse per il pugilato”.
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