Incontro tra Malag¨° e i sindaci. Milano resta in pole ma riprende corpo la tripla candidatura. Il capoluogo lombardo con Torino e Cortina al rush finale. Domani la decisione del consiglio nazionale
Tre partite. Pi¨´ brevi gli incontri con Cortina e Milano, decisamente lunga, lunghissima, quasi si fosse andati ai supplementari e ai rigori, quella con Torino. Solo che alla fine il verdetto sulla candidata italiana ai Giochi Olimpici Invernali 2026 ancora non c’¨¨. Tanto che alle nove di sera Giovanni Malag¨° lascia il palazzo H con questa frase: “Restano in piedi tutte le ipotesi”. Dopo gli incontri di ieri con i sindaci Ghedina (Cortina), Sala (Milano) e Appendino (Torino), la mattinata di oggi sar¨¤ riempita da mail e telefonate. Quindi nel pomeriggio, ci sar¨¤ la riunione della commissione tecnica coordinata dal segretario Carlo Mornati. Alla fine, uscir¨¤ fuori la soluzione. Perch¨¦, questo Malag¨° lo ha ribadito, si decider¨¤ nel consiglio nazionale di domani.
SENZA CAPOFILALe strade sono sostanzialmente tre. Un voto per scegliere una sola citt¨¤ (con Milano favorita, ma il Governo insiste per una candidatura unitaria e per sinergie che possano limitare i costi). Un ticket Milano-Cortina, le aspiranti candidate pi¨´ vicine almeno a leggere le dichiarazioni di ieri e anche delle giornate precedenti. La famosa soluzione “condivisa” con tre punte. Concepita fino alla sua interpretazione massima: tutte insieme, senza citt¨¤ capofila, con tre firme e non una sola, sotto la candidatura, una soluzione che imporrebbe comunque anche una richiesta al Cio per cambiare le regole . Una specie di proposta finale prendere o lasciare. Il punto pi¨´ avanzato della trattativa con la Appendino e Chiamparino, il governatore del Piemonte che era con la sindaca al Coni. In definitiva, i due si sono sentiti fare questo discorso: Torino da sola, a livello nazionale e internazionale, non pu¨° farcela, per vincere bisogna unire. Nella giornata di oggi, la proposta finale a tre punte (e a tre firme) sar¨¤ formalizzata. Nulla ¨¨ scontato sulla risposta.
FUORI E DENTRO —
Ieri la giornata ¨¨ stata divisa a met¨¤. Di qua le parole ufficiali, i “siamo i pi¨´ bravi” dell’una e delle altre, pronunciati ripetutamente quasi che le altre non esistessero. Di qua le voci di dentro, direbbe una commedia di Eduardo, degli incontri con la delegazione Coni, nello studio di Malag¨°. Dove c’erano anche i due membri Cio, Pescante e Carraro, il segretario generale Mornati e la responsabile dell’ufficio candidature, Diana Bianchedi. Qui, evidentemente, non c’¨¨ stato solo una sorta di orgoglio oltranzista e di rivendicazione del lavoro fatto con i rispettivi dossier, se Malag¨° ha potuto dire: “Ho trovato delegazioni disponibili al dialogo e al confronto. Ci sono dei punti indicati anche dal Governo sulla disponibilit¨¤ a valutare se c’¨¨ un’ipotesi di candidatura allargata. Se c’¨¨, bene, altrimenti si va avanti come previsto”.
PAROLE E DOSSIER —
Fuori, invece, i discorsi pi¨´ o meno sono stati simili a quelli dei giorni scorsi. Per Luca Zaia, governatore del Veneto, grande sponsor di Cortina, “noi dobbiamo difendere quel che abbiamo presentato e ci fermiamo qui. Se poi le proposte saranno messe nero su bianco le valuteremo”. Il problema ¨¨ il nome: “Se la fai a Cortina e la chiami Milano non funziona...” Un altro dei grovigli da sciogliere nella giornata di oggi. Anche se la sensazione ¨¨ che un’intesa Milano-Cortina sia comunque una strada meno accidentata delle altre. Milano con Sala ¨¨ stata la pi¨´ disponibile: “Noi pensiamo che la nostra candidatura sia fortissima, ma siamo convinti che potrebbe essere una soluzione anche quella unitaria se si trova la formula giusta. Con Milano comunque capofila? Penso proprio di s¨¬”. Infine la Appendino: “Niente stampella di altre citt¨¤, la candidatura del nostro territorio ¨¨ la pi¨´ forte”. Stampella no, alleata s¨¬? Ormai ¨¨ rimasta soltanto una giornata per rispondere.
Valerio Piccioni
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