A Tokyo davanti all’assemblea dell’Anoc , il n. 1 del Coni Malag¨°, il sindaco di Milano Sala, il governatore del Vento Zaia e l’olimpionica Fontana hanno spiegato la proposta italiana: “Loro hanno dato tanti numeri, ma noi siamo stati pi¨´ passionali”
“Loro hanno dato tanti numeri, ma noi siamo stati pi¨´ passionali”. Arianna Fontana ha appena finito di dire ai rappresentanti dei 206 comitati olimpici nazionali riuniti a Tokyo che “Milano-Cortina ¨¨ pronta! Noi, gli atleti italiani, olimpici e paralimpici, siamo qui per confermare il nostro appoggio”. La nostra regina dello short track indossa un vestito nero di Armani ed ¨¨ soddisfatta. Un po’ come tutti nello “spogliatoio” italiano dopo i venti minuti di presentazione nell’ambito della prima sfida con Stoccolma. Il match, com’¨¨ noto, non ¨¨ finito: l’appuntamento ¨¨ a fine giugno a Losanna, quando la sessione Cio sceglier¨¤ il Paese che ospiter¨¤ i Giochi Olimpici Invernali del 2026.
La delegazione italiana a Tokyo
DALLA SCALA ALLA NEVE - I minuti italiani sono stati pi¨´ territorio, gente, suggestioni, concretezza. Il Duomo, il Castello Sforzesco, la Scala, il campanile di Cortina, le Tofane, la Valtellina, l’Expo. Stoccolma ha insistito sulla neve, il ghiaccio, il bianco, di un Paese che “adora gli sport invernali”, come ha detto la testimonial della candidatura svedese, Kim Hasson, medaglia olimpica dell’hockey ghiaccio. Ma anche il filmato italiano non ha dimenticato lo sport: San Siro interista e milanista, la Stramilano e la Maratona di Milano, e poi le nostre vittorie icona: da Zeno Col¨° alle tre ragazze d’oro di PyeongChang. La candidatura italiana ha voluto mostrare la compiutezza del progetto e il suo mischiare le cose in un cocktail d’autore: “La chiave del nostro progetto ¨¨ la parola “insieme”. Il pubblico e privato, la tradizione e l’innovazione, l’efficienza della metropoli e il fascino delle montagne”, ha detto nel suo discorso Malag¨°. Il presidente del Coni ha poi ammesso: “Senza le regole del Cio, senza l’agenda 2020 (le nuove indicazioni all’insegna del risparmio e degli impianti temporanei) non avremmo potuto presentare questa candidatura”.
NOI ALL’83 PER CENTO - In effetti, ¨¨ sul piano della “concretezza” che hanno insistito anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il governatore del Veneto Luca Zaia. Sala ha citato i 21 milioni di visitatori dell’Expo, la ricchezza dei territori, soprattutto lo stato d’animo dei milanesi verso i Giochi. “Secondo un sondaggio del Cio, l’83 per cento dei cittadini di Milano ¨¨ favorevole ai Giochi. E io voglio sottolineare questa proporzione significativa: 83 per cento”. Forse anche una frecciatina a Stoccolma, dove secondo la stessa inchiesta internazionale, la citt¨¤ ¨¨ divisa sull’argomento con una leggera prevalenza dei no (51 per cento). Zaia ha invece sottolineato l’appuntamento con i mondiali di sci del 2021, i 242 milioni di euro che saranno investiti nelle infrastrutture prima delle sfide iridate. Il governatore ha anche citato Verona, “la citt¨¤ di Romeo e Giulietta”, che ¨¨ in lizza per ospitare all’Arena la cerimonia di apertura.
UNA BELLA SFIDA - Si tratta comunque di una bella sfida. Anche se gli svedesi continuano a gareggiare con il punto interrogativo per la freddezza, per non dire la contrariet¨¤, della nuova maggioranza centrodestra-verdi che ha conquistato il comune della capitale. C’era, ma non ha preso la parola, il governatore della regione (che per¨° in Svezia ha un’importanza amministrativa ridotta). In ogni caso, anche le immagini di Stoccolma, il suo vivere sulla neve, hanno saputo creare una bella suggestione in sala. Come le citazioni di Nelson Mandela e di Pierre de Coubertin, mentre le parole Friends Arena, dove si svolgerebbe la cerimonia di apertura, ci hanno fare un sobbalzo: ¨¨ lo stadio dove poco pi¨´ di un anno fa la Svezia cominci¨° a cancellare il nostro viaggio al Mondiale di calcio. Speriamo che vada a finire in un altro modo.
Valerio Piccioni
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