Nella capitale giapponese la presentazione della candidatura italiana davanti all’assemblea che raduna 206 comitati olimpici. Verr¨¤ svelato il logo, che unisce il tricolore e il Duomo alle Alpi
Oggi ¨¨ stata giornata di prove a Tokyo per la “formazione” che domani affronter¨¤ la prima sfida con Stoccolma e la Svezia nel duello per avere i Giochi Olimpici e Paralimpici del 2026. Davanti all’assemblea dell’Anoc, l’organizzazione che raduna 206 comitati olimpici rappresentati qui da 1400 delegati, Giovanni Malag¨°, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il governatore del Veneto Luca Zaia e la nostra portabandiera d’oro di PyeongChang Arianna Fontana, in ordine di apparizione, avranno un quarto d’ora di tempo per spiegare la proposta italiana. Saliranno sul palco anche i due membri Cio Mario Pescante e Ivo Ferriani, il segretario generale del Coni Carlo Mornati, e la fiorettista olimpionica Diana Bianchedi, che coordina di fatto il gruppo di lavoro operativo della candidatura. Inoltre sar¨¤ svelato il logo che unir¨¤ Milano, il tricolore e le montagne delle Dolomiti e della Valtellina. Nel pomeriggio i protagonisti hanno ripassato la parte prima di un ricevimento presso l’incantevole sede dell’ambasciata d’Italia in Giappone con vista sulla Tokyo Tower.
libere in valtellina —
Tornando nell’albergo quartier generale dell’assemblea, ¨¨ ricominciata la campagna elettorale. Che per¨° ancora non tira in ballo il Masterplan. Il Cio ci d¨¤ ancora tempo, qui a Tokyo si spiegano i criteri generali della candidatura, non la distribuzione degli eventi. Per ufficializzare c’¨¨ tempo, in teoria anche dopo aver conquistato il diritto a organizzare i Giochi, come dimostra il caso di Tokyo, che ha fatto e disfatto per risparmiare sui costi (con delle eccezioni: per una ristrutturazione solo parziale dello stadio di Yokohama, potenza del baseball che qui ¨¨ religione, sono stati spesi 85 milioni di dollari!). Per¨° settimana dopo settimana, si stanno mettendo a posto tutti i pezzi del puzzle. Il penultimo ¨¨ quello della divisione dello sci alpino: con molta probabilit¨¤ in Valtellina si svolgeranno le due discese libere, mentre il resto del programma andr¨¤ in scena a Cortina.
biathlon ad anterselva —
Il biathlon potr¨¤ cos¨¬ restare in Alto Adige, ad Anterselva, che gi¨¤ dispone di un vero e proprio stadio per la disciplina, che ospiter¨¤ anche i Mondiali del 2020. Con il ghiaccio (short track e artistico al Forum) e l’hockey nel nuovo PalaItalia, Milano ¨¨ in lizza anche per avere la pista lunga del pattinaggio di velocit¨¤. Per la Federghiaccio sarebbe un’opportunit¨¤ promozionale importante: il sogno ¨¨ un impianto permanente, ma l’altra possibilit¨¤ – espressamente prevista e anzi incoraggiata dal Cio nell’ambito della nuova filosofia all’insegna della riduzione dei costi – ¨¨ una struttura temporanea. In realt¨¤, nella mappa iniziale la disciplina era stata collocata a Baselga di Pin¨¨, in provincia di Trento, capitale degli allenamenti degli azzurri, dove per¨° si dovrebbe investire su una copertura con un progetto non proprio economico. Questo ¨¨ un po’ l’ultimo dilemma. Per il resto, oltre alla fetta pi¨´ grande del programma dello sci alpino, Cortina avr¨¤ la ristrutturazione della pista “Monti” per bob, skeleton e slittino, e il torneo di curling nel palazzo rinnovato dei Giochi del 1956.
chiusura d’autore —
In realt¨¤ un altro piccolo grande dilemma c’¨¨: data per scontata la cerimonia di apertura a San Siro, si ragiona ancora su una suggestiva chiusura all’Arena di Verona. Tutto questo a patto di riuscire a convincere la maggioranza degli 87 membri del Cio in occasione della sessione di fine giugno a Losanna. Ci vogliono 44 voti per portare a casa le Olimpiadi e le Paralimpiadi del 2026.
Valerio Piccioni
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