Masciadri e Montano le sole conferma per la stagione del riscatto dopo l’eliminazione dai playoff. La guardia Smith e il centro Hairston per una squadra che miscela freschezza ed esperienza
Cosa sarebbe successo nel finale della scorsa stagione se quella tripla di Rayvonte Rice, negli ultimi secondi della sfida dentro-fuori per i playoff contro Jesi, invece di girare sul ferro ed uscire, fosse entrata? Sicuramente sarebbe stata Ravenna - e non la formazione marchigiana - a sfidare agli ottavi Casale Monferrato. Probabilmente non sarebbe cambiato molto, nel quadro generale della lotta per la promozione, visto che i piemontesi erano in formissima: forse avrebbero avuto qualche problema in pi¨´ a passare il turno contro la squadra ravennate, invece del 3-0 netto con cui hanno liquidato una Jesi ormai in riserva di energie. Difficilmente per¨° si sarebbe evitata la rivoluzione che nel corso dell’estate ha coinvolto pesantemente roster e staff della formazione romagnola: via colonne come Raschi, Chiumenti e Giachetti, le sole conferme di Stefano Masciadri e Matteo Montano; gli altri tutti nuovi, cos¨¬ come il coach. Un’evoluzione che non ¨¨ stata determinata dall’esclusione dai playoff, ma dal corso naturale delle cose. Il ciclo di Antimo Martino era al termine, lo si sapeva anche prima della fine della regular season: il coach molisano stava scalpitando, non gli bastavano pi¨´ i complimenti alla sua professionalit¨¤ arrivati un po’ da ovunque. Voleva una big (Treviso o Fortitudo, o la serie A) e si sapeva che se ne sarebbe andato: anche se in ritardo rispetto alle previsioni, la chiamata dal club bolognese ¨¨ arrivata e ha sbloccato una situazione di stallo. Julio Trovato, il nuovo direttore generale, ha scelto per la panchina un uomo di esperienza internazionale come Andrea Mazzon, reduce dal tentativo estremo (non riuscito) di salvare l’Orlandina dalla retrocessione in A-2.
RIVOLUZIONE —
Quando chiami un coach come Mazzon, sei consapevole che potrebbe stravolgerti la squadra: cos¨¬ Trovato ha aperto il portafoglio, per assicurare al nuovo allenatore gli uomini pi¨´ adatti al proprio gioco. L’idea era mixare freschezza ed esperienza, costruendo comunque uno starting five mediamente giovane, per un gioco rapido e divertente. Quindi ecco due Usa 26enni, che conoscono gi¨¤ il campionato, ma hanno energia e potenziale per crescere. La guardia Adam Smith due anni fa a Roseto ¨¨ stato capocannoniere dell’intera A-2 (24.7 di media): vorr¨¤ rifarsi dall’ultima stagione, in cui ha cambiato ben quattro casacche, chiudendo mestamente con Mazzon a Capo d’Orlando. Il centro Josh Hairston arriva da Latina, dove ha viaggiato a 17.4 punti e 6.7 rimbalzi, con il 65% da due e 19.6 di valutazione. Esperienza, etica del lavoro e leadership ¨¨ ci¨° che il coach si attende da Marco Cardillo (ex Brindisi) e Luca Gandini (proveniente dalla Fortitudo), entrambi classe ‘85. Marco Lagan¨¤ sar¨¤ il playmaker titolare, chiamato a ripetersi dopo lo splendido finale di stagione a Bergamo: giocatore rinato, dopo i gravi infortuni che lo avevano tenuto fuori per quasi due stagioni. Chiudono il roster il ‘97 Seck Fadilou e due prospetti del vivaio Virtus Bologna: il play classe ‘99 Michele Rubbini e Mikk Jurkatamm, talentuoso 2000 di origini estoni.
Alberto Mariutto
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