L’italiano, vicepresidente Aiba e presidente della Federazione europea, parla del futuro del pugilato dilettantistico e del rischio di esclusione da Tokyo: “Stiamo ripianando i debiti, abbiamo un ottimo programma antidoping e stiamo rivoluzionando il mondo arbitrale: sono fiducioso”. E sulla ricandidatura alla presidenza del discusso uzbeko Rakhimov: “Contro di lui nessuna prova”
Franco Falcinelli, 73 anni, gi¨¤ grande tecnico azzurro (tre ori olimpici con Oliva, Maurizio Stecca e Parisi), poi presidente federale, attualmente ¨¨ vice presidente dell’AIBA, la Federazione mondiale del pugilato dilettantistico e presidente dell’EUBC, la Federazione europea. Il suo ¨¨ dunque un punto di vista privilegiato sul momento della boxe amatoriale, sempre a rischio esclusione dall’Olimpiade dopo i recenti scandali finanziari e sportivi (sui verdetti di Rio).
futuro a rischio? —
Il mese scorso a Losanna il Comitato Esecutivo del Cio aveva proprio all’ordine del giorno la spinosa questione della possibile esclusione del pugilato dai Giochi di Tokyo. Falcinelli riconosce che la situazione ¨¨ delicata e incerta. “Il Presidente del Cio, Thomas Bach, ha ribadito che, pur apprezzando lo sforzo che l’AIBA sta facendo per superare uno dei momenti pi¨´ difficili della sua storia, deve ancora perfezionare l’iter richiesto per evitare eventuali provvedimenti disciplinari. Non ¨¨ la prima volta che il nostro sport ¨¨ nell’occhio del ciclone, prima per ragioni mediche (che portarono all’introduzione del caschetto nel 1988, ndr) e poi per lo scandalo dei verdetti ai Giochi di Seul. Siamo sempre sopravvissuti alle minacce di estromissione dal programma olimpico, siamo convinti di portare le ragioni giuste anche questa volta”.
Presidente Falcinelli, alle difficolt¨¤ si aggiunge per¨° anche un problema di governance, con il nuovo presidente a interim Aiba, l’uzbeko Gafur Rakhimov, che ha pesanti pendenze giudiziarie negli Usa. Alle prossime elezioni sar¨¤ ricandidato?
“Al Congresso Straordinario di Dubai nel gennaio di quest’anno rinunciai alla presidenza a interim che avevo ereditato dopo le dimissioni di Wu proprio a favore di Rakhimov, un dirigente di grande prestigio che aveva anche contribuito al processo di pulizia etica dell’Aiba negli ultimi tempi. Affidare le nostre sorti a un uomo di sport come lui ci sembrava un passo importante. Quando abbiamo appreso che era nella lista dei probabili criminali del Dipartimento del Tesoro americano, siamo rimasti molto stupiti e perplessi. Perch¨¦ in questi lunghi anni di incarichi internazionali alla guida del pugilato olimpico il problema non era mai stato sollevato? L’etica e la buona condotta sono prerogative solo del Presidente? Per quanto ci ¨¨ dato di sapere sono accuse non provate e pertanto la candidatura al prossimo Congresso Ordinario di novembre a Mosca potr¨¤ essere riproposta”.
In merito alla gestione finanziaria, il Cio mantiene il veto dei finanziamenti o c’¨¨ un’apertura dopo le assicurazioni dell’AIBA di aver evitato il fallimento con un accordo extragiudiziale con il creditore, chiudendo il contenzioso? C
“Il ripianamento dei debiti (10 milioni di dollari a un banca azera dopo complicate e poco trasparenti operazioni di sponsorizzazione, ndr) ¨¨ gi¨¤ stato avviato. L’AIBA ha rischiato la bancarotta, ma alcuni importanti accordi con i principali debitori potranno garantire il prosieguo di tutte le attivit¨¤ manageriali e organizzative. Stiamo dimostrando al Cio che i debiti saranno pagati con il recupero di risorse attivate con i grandi eventi del 2018-2019 e 2020 e auspichiamo che possano sbloccarsi i contributi attualmente sospesi”.
La questione antidoping: la Wada era stata molto critica sul mancato rispetto delle scadenze degli ultimi anni. Come avete risposto e che programma avete presentato?
“Il pugilato ¨¨ uno degli sport pi¨´ puliti dell’intero movimento olimpico. Abbiamo rarissimi casi di atleti sanzionati. Le nostre federazioni nazionali sono sempre molto attente. Ovviamente dobbiamo mantenere la guardia alta e incrementare l’attivit¨¤ preventiva a livello nazionale. In Italia e in altri Paesi la prevenzione funziona, in qualche area geografica del mondo dovremo effettuare maggiori controlli, ma l’educazione antidoping nel pugilato ¨¨ diffusa ed efficace. Per¨°, quando la Wada chiede di non affidare alla Russia i Campionati del Mondo 2019, per le note restrizioni del Cio, rispondiamo che si tratta di una invasione di campo che penalizza le attivit¨¤ organizzative e i contratti gi¨¤ sottoscritti tra l’AIBA e la Federazione russa. Alla Wada garantiamo la massima scrupolosit¨¤ nelle procedure e nel controllo dei pugili ai Mondiali appoggiandoci a laboratori di paesi limitrofi, ma i Campionati del Mondo dovranno aver luogo a Sochi come programmato”.
Arbitri e giudici: dopo Rio e le successive squalifiche e sospensioni, la ripresa non appare semplice. Le nuove leve arbitrali stentano a trovare uniformit¨¤ di giudizio.
“La questione non ¨¨ un problema solo del Cio, ma prioritariamente del pugilato mondiale. Il pugilato, dilettantistico e professionistico, ¨¨ da sempre sotto accusa per i verdetti, talvolta scandalosi, che si registrano nei piccoli e grandi eventi in tutti i paesi del mondo. Spesso la giustificazione pi¨´ plausibile ¨¨ che la boxe ¨¨ uno sport che risente della “valutazione soggettiva” e quindi quello che vedono mille persone spesso viene annullato dalla valutazione di tre, due, una persona che compongono le giurie. Questa logica non ¨¨ accettabile. Non ci pu¨° essere una visione soggettiva nel valutare un gesto tecnico, come un colpo o una combinazione corretta di colpi nella “target area”. Le diverse scuole di formazione degli arbitri/giudici possono avere una influenza sul giudizio finale, ma solo quando il combattimento finisce su un piano di parit¨¤. In quel caso possono essere presi in considerazione alcuni parametri che possono determinare la scelta: l’efficacia dei colpi, la precisione, la conduzione tattica, il ritmo, l’abilit¨¤ difensiva, il minor numero di richiami arbitrali. Ebbene, quando il match ¨¨ molto equilibrato si pu¨° anche comprendere che uno o pi¨´ di questi parametri possa influenzare l’assegnazione del risultato, ma non quando il divario tra i due pugili ¨¨ troppo evidente. Gi¨¤ prima di Tokyo sar¨¤ garantita la B.A.R. – Bout Analysis Review - e quindi la possibilit¨¤ di cambiare verdetto qualora la protesta avanzata da un team leader o un allenatore fosse accolta dal Supervisore. Nel frattempo la Commissione Arbitri, in cui c’¨¨ anche il Vice Presidente della FPI, Enrico Apa, sta elaborando una selezione drastica e scrupolosa degli arbitri/giudici che saranno scelti per Tokyo. I 36 Officials che saranno selezionati per i prossimi Giochi Olimpici, ma anche quelli che prenderanno parte ai Tornei di Qualificazione Olimpica dovranno garantire la massima capacit¨¤ di esercitare un ruolo superpartes, una qualificata competenza tecnica e un’ampia esperienza senza macchie, espressa nelle competizioni internazionali”.
Rocky Giuliano
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