Quadarella, Tortu, Navarria e Fantin: all’Elba una festa tra campioni, nonostante i tanti problemi tra i banchi. Il presidente: “No al razzismo di Stato e attenzione all’uso del web”
Viva la scuola. L’isola d’Elba lo dice con il capo dello Stato in mezzo a diversi campioni olimpici e nella diretta tv condotta da Claudia Gerini e Flavio Insinna. Lo dice con cori arcobaleno e inni alla legalit¨¤, con le parole di Mattarella che la definisce il luogo “in cui l’oggi prepara il domani” ed esalta la sua “molteplicit¨¤” strillando il suo no al “razzismo di Stato” che ottant’anni fa espulse studenti e professori ebrei da banchi e cattedre. Simona Quadarella, invece, lo dice con le guance che vanno per conto loro e si arrossiscono inesorabilmente quando l’applausometro della palestra dell’istituto Cerboni va in tilt per applaudirla. E in questo arrossire, chiss¨¤, i tre ori di Glasgow figli di tante sveglie all’alba, incrociano il colle pi¨´ alto dei suoi studi: il latino. La sfida di Filippo Tortu, invece, era con la matematica, materia che rappresentava, racconta, il suo pi¨´ e il suo meno. Il velocista sembra emozionato, poi per¨° si butta, si fa per dire, verso il presidente Mattarella rompendo il protocollo per stringergli la mano, poi lo faranno tutti gli azzurri olimpici e paralimpici insieme con Malag¨° e Pancalli. “E’ un onore” dice lo sprinter-studente che ora si cimenta anche sulle corsie dell’universit¨¤. Ma forse il momento pi¨´ dolce ¨¨ quello che ci regala Mara Navarria, la spadista in cima al mondo dopo un lungo inseguimento alla medaglia d’oro. “In un giorno cos¨¬, mi viene da pensare che fra un anno toccher¨¤ a mio figlio Samuele”. Che ¨¨ entrato pure nella sua tesi di laurea, “l’attivit¨¤ sportiva nelle donne in maternit¨¤”. Antonio Fantin, oro paralimpico dei 400 stile libero, spiega che nel suo caso attivit¨¤ agonistica e studi sono andati d’accordo: “Sono fortunato”.
IL WEB —
La scuola ¨¨ fatta di tante contraddizioni. Professori innamorati del loro lavoro e palestre fatiscenti, amicizie che durano una vita e il cancro del bullismo, aggredito da uno splendido monologo di Paola Cortellesi, innovazione e burocrazia, sfide coraggiose alla tirannia dello smartphone ma anche rese disastrose. “Il web – dice ancora Mattarella – non merita censure, ma non pu¨° essere neanche un mondo incontrollato dove pu¨° succedere di tutto”. “La scuola ¨¨ la nostra istituzione pi¨´ importante”, aggiunge il ministro dell’istruzione Marco Bussetti. Intanto Fabrizio Moro canta il verso “prima di sparare pensa” ricordando Rita Borsellino, la sorella del magistrato ucciso dalla mafia recentemente scomparsa, “una donna che ha fatto molto per la nostra e la vostra libert¨¤”. E dalla Sicilia vengono Giuseppe e Damiano, alunni del Galilei. Fa notizia la loro risposta alla pi¨´ classica delle domande. “Il nostro campione preferito? Primo Zaytsev, secondo Dybala”. Stavolta il calcio insegue.
LICEI SPORTIVI —
Per una volta nessun lamento sulla palestra che non c’¨¨ o funziona male. Ma non sempre va cos¨¬ se la pi¨´ recente inchiesta sull’argomento ha stabilito che nel 28% delle scuole non c’¨¨ un posto per fare educazione fisica. Che poi ¨¨ una materia che la scuola italiana ha sempre digerito con pi¨´ di una difficolt¨¤. Prendete la primaria: da anni ¨¨ a tutti gli effetti una “materia”, ma non ci sono i docenti per insegnarla e ci si deve accontentare dei tutor pagati e portati a scuola dal Coni. Anche su questo fronte la scuola ¨¨ capace di slanci improvvisi e di frenate imbattibili. L’Italia ¨¨ il Paese del boom dei licei sportivi, ma anche di quei sofferenti campionati studenteschi che fanno rimpiangere i tempi magici dei Giochi della Giovent¨´ di una volta.
AD AMATRICE —
Si incrociano nella platea tante intenzioni, mille progetti, molti arrivederci, mentre la gente sembra non voglia lasciare andare Mattarella. Che aveva cominciato la giornata incontrando alcuni compagni di scuola dei quattro bambini vittime del crollo del Ponte Morandi a Genova. Impossibile non pensare a quei banchi che ieri mattina sono rimasti vuoti. Come alle popolazioni colpite dal terremoto. Anche alla comunit¨¤ di Amatrice. Che ci fa chiudere con una buona notizia: il liceo sportivo internazionale ha trovato per il secondo anno gli alunni per continuare a vivere e presto forse sar¨¤ pronto anche il Convitto per ospitare gli studenti. Un’altra puntata dell’eterna partita fra coraggiosi e scettici che va in scena ogni giorno nella scuola italiana.
Valerio Piccioni
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