”Provo ancora quei sentimenti, ed ¨¨ terribile che questi sentimenti che ho provato adesso si stiano manifestando”. Cinquantadue anni dopo il celebre gesto del pugno guantato alzato al cielo (con John Carlos) sul podio dei Giochi di Citt¨¤ del Messico ‘68 ha parlato con il New York Times del caso George Floyd. “Ci sono stati atleti che si sono messi in ginocchio, poi dei calciatori che si sono messi in ginocchio, e poi ci sono stati omicidi e poi dei morti. Mi riporta tutto al podio di Citt¨¤ del Messico perch¨¦ quelle erano le stesse sensazioni che avevo allora”.
L'intervento
Tommie Smith: “Provo gli stessi sentimenti del ‘68, dobbiamo ancora combattere”
A Citt¨¤ del Messico alz¨° il pugno sul podio, ora si schiera con chi protesta: “Ci sono stati atleti in ginocchio, poi dei calciatori, e poi omicidi e morti. Dobbiamo ancora combattere, non possiamo fermarci”
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Con Colin
¡ªDopo il ritiro nel 1976, Tommie Smith ¨¨ stato insegnante al Santa Monica College nel sud della California e all’Oberlin College in Ohio, ora vive ad Atlanta, in Georgia. Ha concesso rare interviste, ma al NYTimes ha rivelato le sensazioni in questi giorni tribolati. ”Quando vidi Colin Kaepernick inginocchiarsi per la prima volta ho pensato, “oh mio Dio, avr¨¤ tutti addosso. Ma stava solo dicendo quello che ho gi¨¤ detto anni fa. Ho detto, vai avanti, dobbiamo ancora combattere. Non possiamo fermarci. Ho parlato una volta con Kaepernick, ci siamo messaggiati diverse volte. Sono stato molto felice di vedere il Commissario della Nfl Goodell dichiarare che avrebbero dovuto intervenire anni fa. Kaepernick ci ha rimesso la carriera”.
Gasport
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