Fioravanti e gli altri italiani, big Wave, record e... pericoli. Come sarà il 2025 del surf?

Gli esperti Gazzetta, Dario Nuzzi e Gabriele “Gabo” Raso, analizzano un’annata che promette sorprese a cominciare dagli Azzurri...

Il 2024 del surf è stato l’anno delle Olimpiadi, delle grandi polemiche che hanno trasceso l’ambiente sportivo fino ad arrivare alla politica – e ovviamente il riferimento è alla torre di Teahupo’o – e anche delle grandi imprese, visto che si è concluso con un possibile (ma ancora da verificare) record del mondo da parte dell’italo-californiano Alessandro Slebir in California. Il 2025 non sarà da meno: ci si aspetta un salto di qualità non solo da Leonardo Fioravanti, reduce da un 2024 difficile, ma anche da altri italiani che stanno crescendo, e gli esperti Gazzetta Dario Nuzzi e Gabriele “Gabo” Raso ne hanno individuati 5 da tenere d’occhio. Inoltre, la decisione della World Surf League di inserire una tappa ad Abu Dhabi potrebbe creare seri problemi ad atleti e atlete dichiaratamente omosessuali come l’australiana Tyler Wright. Infine, i recenti record del mondo di Big Wave da un lato stanno ulteriormente mettendo in luce un lato sempre più spettacolare del surf, dall’altro espongono i surfisti meno esperti a pericoli enormi, come raccontano gli esperti.?

Il percorso di Fioravanti e 5 italiani da seguire Nonostante le difficoltà, il surf italiano sembra avere davanti un bel futuro: “Abbiamo un campione europeo juniores di shortboard, Leonardo Apreda, e una campionessa europea juniores di longboard, Ginger Caimi: un grande traguardo che fa capire la crescita del surf italiano. Se la ruota gira come deve girare potremmo avere altri italiani che possono dire la loro anche a livelli più alti, cosa che purtroppo non è successa negli ultimi anni. Abbiamo visto tanti ragazzi crescere bene e poi scontrarsi con la realtà della seconda o terza serie, senza emergere. Magari non arriveranno ancora al livello di Leonardo Fioravanti, dal quale mi aspetto inoltre un ritorno ad alti livelli, ma sicuramente l’Italia potrà tornare a dire la sua” spiega Raso. “In particolare – aggiunge Dario Nuzzi – Ginger Caimi può essere una grande promessa per Los Angeles 2028, considerando che il Comitato Olimpico Statunitense sta spingendo per avere le gare di longboard, la sua specialità. Gli altri nomi da seguire nel 2025 sono Francisco Anglani, Alessandro Dotti e il giovanissimo Rocco Rigliaco, 12 anni. Per quanto riguarda Fioravanti e la World Surf League, dobbiamo partire dal presupposto che i primi 10 posti al momento paiono blindati. Favoriti i brasiliani, anche se l’infortunio di Medina (fuori 6 mesi, ndr) può cambiare le carte in tavola, ma dall’altro lato ci sarà il ritorno di Toledo e poi John John Florence quando è motivato può metterli tutti in riga. Leo però può riprendersi dopo una stagione difficile, è in forma e sta surfando bene: l’obiettivo iniziale deve essere quello di passare il taglio, quindi essere nei primi 22 dopo 4 tappe per poi continuare il Mondiale”.?

Più spazio al femminile… con qualche polemica La World Surf League è stata una delle prime leghe sportive a battersi concretamente per costruire un vero contesto di parità di genere per le surfiste, che non fosse solo di facciata. Proprio per questo “stona” clamorosamente la vicenda di Tyler Wright, surfista dichiaratamente omosessuale che ha già dichiarato di non voler partecipare alla tappa di Abu Dhabi, anche perché rischierebbe di essere arrestata poiché lì l’omosessualità è illegale: “Un errore incredibile da parte di WSL aggiungere nel calendario una tappa ad Abu Dhabi, in pratica atlete omosessuali come Wright si troveranno costrette o a nascondere la propria identità o a rinunciare a una tappa mondiale, con conseguenze importanti anche a livello economico. ? tutto ancora più incredibile considerando che WSL ha lavorato tanto sulla parità di genere, equiparando da tempo i premi tra uomini e donne” aggiunge Nuzzi, che poi spiega anche come il surf femminile stia crescendo tantissimo: “A livello femminile il livello sarà ancora più alto. La campionessa del mondo in carica Caitlin Simmers, a soli 20 anni, ha già dimostrato di avere numeri incredibili per la sua età, ma occhio anche a Erin Brooks, che ha vinto il Pipe Master ed è salita Challenger Series al Championship Tour della WSL. Probabilmente darà filo da torcere alla Simmers già da quest’anno. Ci aspetta una stagione entusiasmante. Questo è il nuovo corso del surf al femminile”. L’altra cosa importante da sottolineare, aggiunge Gabo Raso, è che “dal punto di vista delle abilità tecniche ci si avvicinerà sempre di più al livello degli uomini, Brooks al Pipe Masters ha tirato fuori dei tricks pazzeschi, sarà davvero un grande anno”.?

La crescita “pericolosa” del Big Wave Il 2025 potrebbe anche essere l’anno dell’ulteriore esplosione del Big Wave. Del resto, il record del mondo “ufficiale” Sebastian Steudtner con 26 metri e quello “ufficioso” (che probabilmente sarà valutato proprio nel 2025) di Alessandro Slebir con 33 hanno ulteriormente alzato l’asticella e l’attenzione del pubblico sulle grandi onde. “C’è tanta attenzione mediatica sul big wave. Gli stessi luoghi di surf stanno rivendicando la propria identità” spiega Gabo Raso: “Con l’impresa di Slebir ora la California rivendica il fatto di avere l’onda più ‘cattiva’ al mondo – e a mio parere è così – e lo stesso in Europa sta facendo Nazaré, con tanti pseudo-surfisti che postano sui social le loro onde per riportare l’onda europea in tendenza. Il Big Wave al momento fa più notizia di una gara di surf, anche mondiale, e temo che la situazione stia andando un po’ fuori controllo, perché magari a Nazarè ci sono anche giornate di condizioni non estreme in cui è gestibile, con lo stesso afflusso di gente non esperta a Maverick, per fare un esempio, rischieremmo di avere 20 morti all’anno. Ne parlavo anche con Alessandro Marcianò (record italiano Big Wave, ndr) della necessità di regolamentare i team che portano la gente a fare surf sulle grandi onde: devono essere pochi, con una licenza e con gente preparata. Oggi non è così: anche il surfista improvvisato trova chi lo porta sulla line-up e gli fa fare surf, ed è molto pericoloso. C’è una barca che a Nazarè porta la gente sul picco, una cosa folle”.?

Un’onda artificiale in Italia Per quanto riguarda le wave pools, le onde artificiali che stanno ormai spopolando in tutto il mondo, il 2025 potrebbe essere l’anno della svolta anche in Italia, come spiega Nuzzi: “Il 2025 potrebbe essere l’anno in cui potrebbero chiudersi i contratti per iniziare la realizzazione della prima onda artificiale dinamica. L’Italia da tempo lavora per arrivare a questo obiettivo e ha superato diversi ostacoli come la pandemia, l’aumento dei costi energetici, una cultura legata all’operatività del surf ancora un po’ arretrata. Bisogna dire che negli ultimi 5-6 anni in tanti si sono resi conto della crescita consistente del surf, anche a livello di numeri. Il costo di una wave pool si aggira sui 30 milioni di euro, se non di più. Il 2025 può essere l’anno della svolta: ci sono 3 gruppi che ci stanno lavorando e uno di questi potrebbe dichiarare di essere pronto alla realizzazione. Inoltre, altri gruppi stanno lavorando su un’ulteriore implementazione delle onde statiche, come quella che abbiamo già all’Idroscalo di Milano – ad oggi l’unica onda artificiale in Italia – e stanno arrivando delle novità estremamente importanti”.