Il neo presidente della Fissw (Federazione Italiana Surfing, Scinautico e Wakeboard) traccia la strada che porta ai Giochi del 2028: "Abbiamo le idee chiarissime, i numeri ci danno ragione ma dobbiamo diventare pi¨´ accattivanti..."
Quattro anni davanti, con l'obiettivo finale delle Olimpiadi di Los Angeles 2028 ma con in mezzo tanto lavoro e molti sogni, per far crescere ancora il surf in Italia, ma non solo. Dopo il primo anno alla presidenza della Fissw (Federazione Italiana Surfing Scinautico e Wakeboard) per completare il terzo mandato di Luciano Serafica, Claudio Ponzani ¨¨ stato eletto alla guida della Federazione per il nuovo quadriennio: lo abbiamo intervistato in esclusiva.?
Presidente Ponzani, partiamo dal cambio nome di oltre un anno fa: Fissw comprende anche la parola "surfing". Ci ha fatto lĄŻabitudine??
"Giovanni Malag¨° ci aveva detto che non si potesse fare durante il commissariamento. Siamo riusciti su richiesta dellĄŻIsa, che chiedeva di cambiare nome in virt¨´ della presenza del surf alle Olimpiadi. Nome e logo sono stati modificati ufficialmente con lĄŻassemblea elettiva del 27 settembre 2023. Non abbiamo cancellato la storia della Federazione: chi fa sport, soprattutto a livello agonistico, va rispettato. Lo sci nautico rimane sia nel nome sia nel logo, ma il primo sport deve essere la disciplina olimpica".?
E come ¨¨ composto il consiglio federale??
"Siamo equilibrati: tutte le discipline sono rappresentate. Ci sono due membri per ogni disciplina: sup, surf, sci nautico, wakeboard, cable-wakeboard. Abbiamo iniziato a parlare una stessa lingua: quella dello sport. Mentre prima erano cinque diverse. In questo primo anno abbiamo iniziato a conoscerci tutti. Questa ¨¨ la storia della nuova Federazione e mi viene la pelle dĄŻoca quando pronuncio il nuovo nome. E una volta cambiati nome e logo, anche la vecchia Federazione si ¨¨ proposta per partecipare al rinnovamento. Penso all'ex presidente Luciano Serafica, che adesso ¨¨ direttore sportivo generale: in questo anno ci ha dato una grande mano a raggiungere gli obiettivi. Non cĄŻ¨¨ stato alcun ostacolo, mentre negli anni passati con il wakeboard ci sono stati".?
Come vede il futuro del surf italiano??
"Ho le idee chiarissime su cosa bisognerebbe fare per sviluppare la disciplina del surf come dovrebbe essere, ma poi dobbiamo fare i conti con le nostre tasche. Altrimenti avremmo gi¨¤ fatto tante cose. Nonostante tutto, siamo riusciti a ottenere da parte del Dipartimento per lo Sport qualche soldo in pi¨´ e questĄŻanno abbiamo fatto tanto per il surf, che ha una corsia preferenziale in quanto disciplina olimpica. Abbiamo preso tecnici di alto livello, siamo stati vicini al nostro atleta di punta (Leonardo Fioravanti) mettendogli accanto il nostro tecnico di punta (Adriano De Souza) per tutto lĄŻanno olimpico, facendo sacrifici e rinunce. Sono stati tutti allineati su questa cosa. Il prossimo anno possiamo fare tante cose ma dipende dallĄŻassegnazione e dellĄŻattribuzione che ci far¨¤ lo Stato, ovvero Sport e Salute. Sono stato in tutte le sedi a cercare di far capire che noi siamo una Federazione anomala, multidisciplinare. Per allenarci abbiamo costi incredibili: non abbiamo lĄŻoceano, viaggi e hotel aumentano mentre le contribuzioni rimangono le stesse e quindi facciamo una fatica enorme. Lo stesso vale per wakeboard e sci nautico, con il prezzo della benzina in aumento".?
Per quanto riguarda il surf, che progetti ci sono??
"Lavoriamo su tanti fronti. Siamo forse una delle Federazioni pi¨´ cool: dobbiamo diventare accattivanti. Ecco che tra la contribuzione di Sport e Salute e le entrate proprie, potremmo permetterci di fare una stagione 2025 buona. E quello che di concreto vogliamo realizzare ¨¨ una surf house: abbiamo iniziato a chiedere dei preventivi, li abbiamo sottoposti a Sport e Salute, stiamo aspettando risposte. La regione pi¨´ idonea ¨¨ il Portogallo e ci sono societ¨¤ che potrebbero darci una mano, cos¨Ź da poter comunque potercela fare da soli".?
Quando vorreste realizzarlo??
"Non so quando e se nel 2025, ma lĄŻobiettivo ¨¨ farla il prima possibile".?
Sarebbe un centro federale sullĄŻoceano, quindi??
"Esattamente. Ci saranno tecnici fissi l¨¤ e diventer¨¤ Casa Italia per il surf: a rotazione, tecnici e atleti ci andranno. E non solo gli junior ma anche gli open, su cui vogliamo continuare a lavorare: anche se non possono portarci grandi risultati a livello internazionale, fanno da traino per i pi¨´ piccoli. E la surf house sar¨¤ anche a disposizione per le associazioni e gli affiliati. Questo ¨¨ il nostro obiettivo. ? nel programma del nostro quadriennio, ovviamente la vorremmo realizzare subito: sono fiducioso di chiudere nel 2025".?
CĄŻ¨¨ poi tutto il mondo dellĄŻadaptive surfing.?
"Gi¨¤ da questĄŻanno abbiamo cambiato il lavoro sullĄŻadaptive, tema su cui crediamo molto. Abbiamo nominato un nuovo responsabile tecnico, Cristiano Corsi, che ha fatto un lavoro incredibile: ha riunito i tecnici che cĄŻerano prima, abbiamo fatto i mondiali ad Huntington Beach, per la prima volta abbiamo fatto un raduno adaptive (a Somo) mentre prima ci trovavamo alla competizione senza nemmeno conoscersi. Abbiamo costruito il team Italia, creando spirito di squadra. Siamo arrivati a 78 tesserati dellĄŻadaptive, con un incremento circa del 400%".?
Ma il Cio dice di no al para-surfing a Los Angeles 2028: ci sono novit¨¤??
"Se ne sta parlando. Dopo tre mesi dalle mie elezioni a presidente ho organizzato in Italia il congresso delle European Surfing Association, la Federazione europea di surf. A marzo ci sar¨¤ la decisione del Cio, anche per quanto riguarda il longboard e questioni relative al Sup".?
Ecco, il Sup: sempre pi¨´ popolare.?
"Stiamo dando una grossa mano al fenomeno in Italia. E se a livello internazionale cĄŻ¨¨ ancora confusione, noi abbiamo messo un punto: a livello agonistico, da noi ¨¨ governato esclusivamente dalla Fissw. Mentre fuori dai nostri confini, cĄŻ¨¨ la diatriba tra Isa e Icf. E questo crea un disorientamento".?
E il longboard??
"Faremo un settore ad hoc con la sua direzione tecnica. Sarebbe un sogno averlo a Los Angeles 2028 e con il talento di Ginger Caimi potremmo davvero sognare in grande".?
Insomma: guarda con fiducia al futuro??
"I numeri ci stanno dando ragione: da 14mila di tesserati nel 2017 siamo arrivati ai 45mila di oggi, da 76 societ¨¤ affiliate nel 2017 alle 212 di oggi. I grossi numeri li fa ancora il wakeboard, ma il surf ¨¨ un poĄŻ come il ciclismo: molti praticanti non sono tesserati. Penso che dal surf derivi il nostro indotto pi¨´ grande, ma non lo sappiamo: ci sono tanti spot in cui vanno i principianti e non conosciamo, mentre il localismo chiude le porte di alcuni spot. In generale stiamo vedendo un interesse molto grande attorno a noi, anche per quanto riguarda le wave pool: chiunque viene qua, noi ci siamo".?
Il suo bilancio del 2024??
"? positivo, soprattutto per i risultati dei giovani che sono andati oltre le aspettative. E abbiamo tanti talenti destinati a fare grandi cose: Alessandro Dotti, Rocco Rigliaco, Francisco Anglani. Poi, certo, dalle Olimpiadi ci aspettavamo molto di pi¨´, lo stesso Fioravanti si aspettava di pi¨´: purtroppo non ci sono state le condizioni che ci aspettavamo. Anche Gabriel Medina in semifinale non ha avuto onda. Leonardo si ¨¨ impegnato molto ma questo ¨¨ lo sport: siamo comunque contenti dei suoi risultati nellĄŻultimo periodo e ha la giusta mentalit¨¤ verso il 2025. Ora non abbiamo pi¨´ solo un anno davanti, ma un quadriennio: credo che faremo un lavoro eccezionale".
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