Il lanciatore ha deciso di rinunciare al contratto dopo un anno con Cleveland e di tornare nella sua isola per stare vicino alla famiglia e a suo figlio una scelta meditata “perch¨¦ il denaro non ¨¨ tutto, so che ho perso l’America ma ci ho pensato a lungo”
Scappare ¨¨ la norma per un atleta cubano. Tornare e rinunciare ai milioni di dollari ¨¨ un’eccezione. Il caso del lanciatore di baseball di Sancti Spiritus Roberto Hernandez, che aveva firmato un sostanzioso contratto con i Cleveland Indians, sta facendo molto discutere. La decisione del prospetto ¨¨ presa, e i primi 320mila dollari di contratto sono stati gi¨¤ restituiti. Ancora pi¨´ forti le parole dettate alla giornalista Elsa Ramos: “Pensavo che avrei potuto avere successo, denaro, auto e divertimento, ma non potevo avere l’appoggio della mia famiglia come quando giocavo nella nazionale giovanile. Ho un figlio di pochi mesi e non voglio che mio figlio cresca lontano da suo padre”. Il pentito di ritorno, il disertore triste, uno dei migliori talenti di una della scuole pi¨´ forti del mondo, il giovane Hernandez che aveva impressionato gli scout ai Panamericani under 15 in Messico con i suoi numeri e le sue curve (¨¨ stato il miglior giocatore del campionato con una media di 0.83 di pgl) nel settembre 2017 aveva firmato per Cleveland. “Come sono diventato bravo? Grazie a mia nonna, che ¨¨ come i miei occhi perch¨¦ me li ha aperti, ho deciso di tornare a casa, lei mi ha fatto capire che il mio futuro non poteva essere in America.“Non credo che il denaro sia la cosa pi¨´ importante, io non ho mai avuto niente e sono cresciuto ina famiglia umile, e anche se torner¨° alla povert¨¤ voglio stare con la mia famiglia, nel bene e nel male. Non ¨¨ vero che ho deciso cos¨¬ perch¨¦ ho solo 17 anni. Con mia moglie abbiamo deciso che la cosa pi¨´ importante ¨¨ rimanere uniti. Lo so che a Cuba non c’¨¨ libert¨¤, che in America avevo Internet, avevo tutto, ma la realt¨¤ ¨¨ un’altra cosa. So che mi sono chiuso le possibilit¨¤ di entrare nel grande baseball americano, ma ho riflettuto a fondo. Con mio padre molte volte piangevo in camera pensavo di aver perso cose pi¨´ importanti, persino il domino!”.
Raul Rodriguez
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