Una splendida avventura che inizia nel 1899 a due passi dal Vaticano: lotta, judo, pesistica e kung-fu, un riferimento per il quartiere, ma un passato che continua a ispirare atleti grandi e piccoli
La vista del ¡°Cupolone¡± a due passi se ci si affaccia dal vecchio ingresso di via Andrea Doria, quella targa di marmo al numero 7 di via Tommaso Campanella, i gradoni per scendere in palestra, le foto in bianco e nero di un secolo fa, che ne testimoniano una storia unica. Siamo in uno dei quartieri storici di Roma, all¡¯angolo dove via Trionfale sbuca su via Andrea Doria, a 500 metri dalle mura vaticane, dove dal piccolo ingresso della Borgo Prati, scendendo 8 gradini, si entra in un vero e proprio tempio che ha le sue radici negli albori dello sport olimpico. Dentro, su tre materassine da dividersi in turni, convivono lotta, judo, pesistica e il pi¨´ recente kung-fu. ¡°Ferro, ruggine e tanta volont¨¤¡±, potrebbe essere uno degli slogan di chi, a costo di enormi sacrifici, manda avanti un¡¯attivit¨¤ sempre pi¨´ complessa, sempre pi¨´ di nicchia. ¡°E¡¯ difficile che un ragazzino venga qui sognando di diventare Andrea Minguzzi (l¡¯ultimo oro olimpico azzurro nella lotta a Pechino 2008, ndr.), nemmeno sanno chi sia, siamo felici piuttosto che siano i nostri atleti pi¨´ grandi a fare da riferimento e stimolo¡±.

bambini e quartiere
¡ª ?Alicia Meille segue il settore giovanile della lotta alla Borgo Prati. ¡°Oltre a essere uno sport che ha le sue origini nei Giochi olimpici antichi, da sempre presente nel programma olimpico moderno dalla prima edizione di Atene 1896, ¨¨ un istinto primordiale: chi non ha mai lottato da bambino con i fratellini e le sorelline? E¡¯ proprio per questo che qui diamo una grandissima importanza ai pi¨´ piccini. Con il nostro corso gioco-sport con attivit¨¤ psicomotoria cognitiva, i bambini dai 3 ai 5 anni imparano a muoversi, a stare alle regole, a relazionarsi con gli altri in maniera adeguata. Con il contatto si toccano determinati aspetti e questo ¨¨ l¡¯ambiente adatto¡±. La storia di questa palestra nasce con l¡¯istituzione dei Ricreatori popolari, fioriti in Italia tra il 1885 e il 1925 dall¡¯intuizione di San Giovanni Bosco, e dal 1899 nell¡¯antico Rione Borgo Prati ha ricoperto un ruolo fondamentale nella promozione dell¡¯educazione morale, fisica e intellettuale dei ragazzi che da oltre un secolo la frequentano. L¡¯aspetto che emerge prima di ogni altro entrando in palestra ¨¨ il clima famigliare che si respira: bambini, ragazzi, genitori, insegnanti, dirigenti, tutti si conoscono e costituiscono una vera e propria comunit¨¤. Sono 250 gli iscritti alle varie attivit¨¤. ¡°Molto fa la nostra storia tra la gente del quartiere, si arriva essenzialmente con il passaparola. Non si praticano sport che hanno grande visibilit¨¤, che hanno campioni riconosciuti che possono fare da stimolo¡±, dice Alicia. Il presidente ¨¨ Orfeo Bentivoglio, un ex insegnante di arte che si ¨¨ sempre allenato qui, come il fratello, anche lui fra i dirigenti. Filippo Gargaglia ¨¨ il direttore tecnico della lotta (libera e greco-romana), Danilo Di Feliciantonio ¨¨ il d.t. del judo, Giovanni Lani e Silvano Ruggeri sono i responsabili della pesistica, Stefano Tirotto dirige il kung-fu.

rocky
¡ª ?Tra le foto in bianco e nero che tappezzano i muri della palestra, dove la ginnastica, una delle attivit¨¤ principali del secolo scorso, la fa da padrone, spunta un Sylvester Stallone con la felpa della Borgo Prati: ¨¨ in questa palestra che si allen¨° per una decina di giorni prima di girare il secondo Rocky. E il Rocky Balboa della Borgo Prati si chiama Luca Svaicari, protagonista, assieme a Silvio Cocco, Davide Stanisci e Nilo Virgili, dei podi che poche settimane fa hanno permesso alla Borgo Prati di cogliere un risultato incredibile, vincendo il titolo nazionale di club per la lotta greco-romana, mettendosi alle spalle gli squadroni dei gruppi sportivi militari. Svaicari che nel 2018 aveva portato la Borgo Prati addirittura sul podio degli Europei juniores, con il bronzo conquistato proprio nella sua Roma. Proprio come Rocky, Luca, un anno fa campione italiano, non ha mai lasciato la sua piccola palestra: ¡°E dire che ci sono arrivato per caso: facevo pallanuoto, ma avevo perso gli stimoli, cos¨¬ ho seguito qui alla Borgo Prati mio fratello Marco. Mi disse, ¡®vieni, prova, se non ti piace te ne vai¡¯. Avevo quasi 14 anni, misi per la prima volta scarpette e costumino e non me li sono mai pi¨´ tolti. Quando sei in gara sulla materassina pensi solo a vincere, poi per¨° quando sali sul podio ci pensi che stai rappresentando una squadra che ha oltre 100 anni di storia. Io non abito nel quartiere, ma se devo venire in palestra il traffico mi pesa di meno¡±. Il risultato ai campionati italiani di Ostia pesa ancor di pi¨´ se si pensa che judo e lotta devono dividersi i turni in palestra e hanno a disposizione la materassina 3 volte a settimana. Filippo Gargaglia deve allenare, ma anche reclutare: ¡°Non pratichiamo sport che hanno molto appeal, che possono affascinare, quindi il nostro obiettivo principale ¨¨ far star bene i ragazzi che arrivano, creare un ambiente accogliente e che possa permettere loro di intraprendere un percorso duraturo. Restiamo una palestra dallo stile ¡®romantico¡¯, ma siamo felici di avere tanti ragazzi che lavorano o studiano. Avviamo lavori con le scuole, facciamo promozione in occasioni in cui riusciamo a coinvolgere i bambini. Si avverte anche una certa responsabilit¨¤ nel portare avanti il nome della Borgo Prati, cerchiamo di trasmettere ai ragazzi il senso del gruppo, di squadra. Pu¨° sembrare strano trattandosi di sport individuale, ma se ci pensate, avere compagni di allenamento di livello permette di affrontare le situazioni difficili e prepararsi meglio all¡¯incontro. E gli atleti pi¨´ grandi vengono coinvolti nella costruzione delle generazioni future¡±.

pesi
¡ª ?La palestra ¨¨ un impianto sportivo di Roma Capitale, offre tariffe comunali e per il 90% ¨¨ dedicata allo sport agonistico, anche se chiunque pu¨° iscriversi e frequentarla come palestra. La differenza con una palestra, come dire, commerciale, ¨¨ che qui vieni seguito dal momento in cui entri a quello in cui ti richiudi la porta alle spalle. Molto importante specialmente per chi frequenta l¡¯angolo di pesistica. Come Ginevra, che spunta per richiamare al dovere il suo allenatore: un anno fa si ¨¨ laureata campionessa italiana under 14. La provochiamo, perch¨¦ scegliere uno sport cos¨¬ poco ¡®affascinante¡¯? ¡°Non ¨¨ vero e poi quando mi alleno mi sfogo. Pap¨¤ Marco ¨¨ maestro di judo, ma due anni fa ho deciso di andare a fare pesi: non mi sentivo dentro al judo, qui mi piace la concentrazione che devi mettere mentre fai l¡¯esercizio. Sei da sola, tu e il bilanciere. Che oltretutto ¨¨ un avversario che non sbaglia mai¡±. Ferro, ruggine e passione, allora, aggiungeremmo come slogan. Perch¨¦ se si riesce a far appassionare una quattordicenne a uno sport senza vetrine, senza lustrini, vuol dire che alla Borgo Prati la storia e il futuro possono continuare a convivere e sognare.

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