L’obiettivo di Herv¨¨ Barmasse ¨¨ chiaro: tra gennaio e febbraio del 2021, quindi nella stagione invernale, aprire una via nuova in stile alpino su un Ottomila. Anche il suo percorso di avvicinamento, lungo un anno e mezzo, ¨¨ gi¨¤ fissato. Praticamente inizia in questi giorni. "Fino a settembre svolger¨° un allenamento mirato al progetto che, insieme a David Goettler, tenteremo a ottobre in Nepal — spiega l’alpinista e guida alpina valdostano —. Si tratta di una spedizione-allenamento il cui step successivo, a maggio 2020, sar¨¤ l’apertura di una via nuova, su un Ottomila: il Cho Oyu. Dobbiamo solo decidere se in Nepal scaleremo pi¨´ cime a quota 6.500/7.000 oppure se puntare a un 7.100/7.200 inviolato".
IL PERSONAGGIO
Barmasse: "Voglio altri due Ottomila. Nuove vie in stile alpino"
Il valdostano e le prossime sfide: "La seconda sar¨¤ d'inverno, richieder¨¤ un anno e mezzo di preparazione. Ci sar¨¤ tanta bici"
Sempre in stile alpino.
"Dall’idea di salire in stile pulito (gi¨¤ applicato sempre con Goettler sullo Shisha Pangma nel 2017; ndr) non torno indietro. Oggi tra gli Ottomila rimane solo il K2 inviolato in inverno, ma ¨¨ un peccato che ancora tutti ci stiamo provando con questi stili di assalto alla montagna. ? solo questione di tempo: qualcuno pu¨° farlo in modo pulito, ma l’ego degli alpinisti ¨¨ sempre troppo grande, quindi tutti vogliono essere i primi a scalare il K2 d’inverno. Gli alpinisti dovrebbero rappresentare i D’Artagnan della montagna, coloro che la difendono, in realt¨¤ spesso accade l’opposto".
Come si preparer¨¤ a questo trittico Nepal-Ottomila 2020-Ottomila 2021?
"Applicher¨° in tutti i campi (preparazione, allenamento e alimentazione) gli stessi criteri che due anni fa permisero a me e a David di arrivare in cima allo Shisha Pangma in 13 ore anzich¨¦ nei tradizionali quattro/cinque giorni. Alle discipline propedeutiche, quindi corsa in montagna, scialpinismo, nuoto, palestra e arrampicata, stavolta vorrei aggiungere tanta bici".
Come mai?
"Ti permette di avere buon rapporto peso/forza/potenza. In montagna c’¨¨ bisogno di forza molto resistente, nel senso che nello stile himalayano il lavoro lo spalmi su 3, 4 o 5 giorni, in quello alpino invece il timing si riduce drasticamente. Quindi non ¨¨ solo per una questione aerobica: devi avere una gamba che ti porti in alto e ti riporti in basso in breve tempo e senza mai riposarti. E la bici ¨¨ un buono strumento. Sia su strada, sia sullo sterrato. Dalle mie parti, a Valtournenche, trovo facilmente entrambi…".
Con due figlie piccole di 20 e 4 mesi, le montagne da scalare… diventano ancora pi¨´ alte?
"Nell’alpinismo non ¨¨ che con i figli perdi le motivazioni, diventi solo pi¨´ responsabile delle tue azioni, calibri di pi¨´ la voglia di spingerti oltre. In generale ¨¨ diventato pi¨´ difficile allenarsi, recuperare. ? faticoso trovare l’energia per fare il lavoro di allenamento che devo".
Tour nei teatri, ospite quasi fisso a Kilimangiaro in tv. Eventi… Oltre alla preparazione, che cosa ci sar¨¤ di non agonistico nella sua estate?
"Per sabato 20 luglio, a Cervinia, in una location molto suggestiva, stiamo preparando l’evento “Il Cervino la montagna simbolo, ma simbolo di cosa?". Visto che, per le sue forme e per la sua bellezza, ¨¨ considerata la montagna-simbolo, cercheremo di capire che futuro la attende. Sul Cervino, tra l’altro, grazie alle imprese nel 1865 di Edward Whymper (primo a salirlo; ndr) e Jean-Antoine Carrel (primo a riuscirci dal versante italiano; ndr), nacque l’alpinismo sportivo. Su una montagna, da allora, non si sarebbe pi¨´ saliti solo per misurarla".
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