Dialogo tra un giornalista e un filosofo su Platone, Bruce Lee, McGregor e le Mma
“Non bisogna incolpare i maestri qualora il pugile, profittando dell’arte del pugilato, se ne serva ingiustamente”. Reazione standard ai fattacci di Colleferro? Ci sta, ma il Gorgia di Platone, roba di circa 2400 anni prima. E continua cos¨¬: “Allo stesso modo anche quando il retore si serva dell’arte della retorica ingiustamente, non bisogna dare la colpa a chi gliel’ha insegnata”. Boxe come parole, combattimento come dibattito, fatica fisica come fatica cerebrale: Platone non usava metafore a caso, magari non lo sapevate ma Platone era un fighter. E parte da qui un filo rosso che annoda man mano la tragedia greca, Seneca, Nietzsche, Cartesio, Konrad Lorenz, Bruce Lee, Muhammad Al¨¬, Conor McGregor, Khabib, Adesanya e chiunque vada in una palestra alla ricerca di qualsiasi cosa, un chilo in meno o una combo in pi¨´. Il giornalista questo filo ¨¨ perplesso nel riannodarlo e chiede aiuto al filosofo: Simone Regazzoni, professore, scrittore e praticante di grappling e Hwa Rang Do. Ha appena scritto un libro al riguardo, “La palestra di Platone” (Ponte alle Grazie editore), il cui titolo dice tanto. Con lui prendiamo in mano il primo capo del filo.