intervista esclusiva
Love, la star del football che ama il calcio: "Bello vedere Messi e Ronaldo, ma Pulisic ¨¨ un fenomeno"
All you need is Love. S¨¬, con la L maiuscola. Perch¨¦ non c'entra la canzone dei Beatles. Parliamo di Jordan Love, quarterback dei Green Bay Packers, solamente il terzo negli ultimi 32 anni dopo Brett Favre (dal 1992 al 2007) ed Aaron Rodgers (dal 2005, due anni da riserva, al 2022). Lo raggiungiamo telefonicamente a Los Angeles, durante il bye week della sua squadra, proprio di domenica alle 19, l'ora in cui iniziano le partite Nfl.
Jordan, ha chiesto la mano della sua fidanzata, la pallavolista Ronika Stone, durante le vacanze proprio in Italia. Come le ¨¨ venuta l'idea?
"C'¨¨ stata una grande preparazione alle spalle. La prima cosa era che entrambi volevamo fare un bel viaggio nella offseason e tutti e due avevamo in mente l'Italia. La mia fidanzata c'era gi¨¤ stata quando era al college, avevano fatto una tourn¨¦e sfidando delle squadre locali, ma io no. Sapevo che le avrei chiesto di sposarmi e ho voluto cercare una location molto bella, romantica per renderlo un momento unico. E quale miglior posto che in Toscana? Ho affittato il Castello di Celsa e sono riuscito nella sorpresa. Lei ha detto s¨¬ ed ¨¨ stata entusiasta di come gliel'ho chiesto, ¨¨ l'unica cosa che conta, giusto?".
Sa che i Packers sono una delle squadre con maggior seguito di tifosi in Italia?
"Non lo sapevo ma mi fa molto piacere. Penso uno dei motivi sia perch¨¦ siamo una delle squadre pi¨´ antiche della Nfl, con un grande passato. E poi c'¨¨ la magia del Lambeau Field".
In Italia quando parliamo di football intendiamo quello che voi chiamate soccer. Ha mai visto una partita di calcio?
"No, ma ¨¨ uno sport che sta crescendo tantissimo anche negli Usa. Non ho un club che seguo con passione. Guardo le partite della nazionale statunitense, soprattutto quando c'¨¨ il Mondiale. Tra due anni devo trovare il modo di assistere a una gara dal vivo dato che sar¨¤ negli Stati Uniti. Mi piacerebbe tantissimo respirare l'atmosfera dello stadio. Mi piace vedere i giocatori pi¨´ forti come Messi e Cristiano Ronaldo".
A proposito di nazionale americana, in Serie A gioca Christian Pulisic, con il Milan.
"E' fenomenale, lo guardo sempre quando giocano gli Usa, ¨¨ davvero un giocatore fantastico".
Tornando alla Nfl, la vostra division, la Nfc North, ¨¨ durissima, con Detroit e Minnesota che stanno volando. Cosa dovrete fare per vincerla?
"Sapevamo gi¨¤ prima dell'inizio della stagione che sarebbe stato difficile con tutte le squadre pi¨´ o meno sullo stesso livello. Dobbiamo finire forte, pensando a vincere una partita alla volta. Siamo partiti male perdendo con Vikings e Lions, ma quando li incontreremo nuovamente faremo la nostra parte, dobbiamo batterli per infilare una striscia vincente e chiudere alla grande la stagione regolare".
La popolarit¨¤ della Nfl ha ormai da tempo varcato i confini del Nord America. Quest'anno avete aperto la stagione in Brasile contro gli Eagles. Come ¨¨ stato giocare a San Paolo?
"Bellissimo, un'atmosfera totalmente diversa da quella a cui siamo abituati. C'erano tantissimi tifosi dei Packers ma anche degli Eagles, hanno urlato per tutta la partita. Non penso ci potesse essere modo migliore per iniziare il campionato".
Ci sono molti quarterback che oggi debuttano gi¨¤ al primo anno. Una volta era una rarit¨¤. E' pi¨´ il football della Nfl che si ¨¨ avvicinato a quello collegiale o viceversa?
"E' una bella domanda. Penso dipenda molto dal coaching staff, da che tipo di schemi adottano. Quando ero all'universit¨¤, a Utah State, il nostro attacco non era assolutamente paragonabile a quelli dei professionisti. Ma ci sono delle squadre a livello Ncaa che adottano degli attacchi molto pi¨´ simili a quelli Nfl. E poi dipende dalle scelte che fa la singola squadra. C'¨¨ chi decide di gettare subito nella mischia le loro matricole. Io ho fatto tre anni di panchina, di apprendistato alle spalle di Aaron Rodgers, lavorando in allenamento, osservandolo da vicino.
La gente d¨¤ per scontato il ruolo del quarterback nella Nfl ma ¨¨ difficilissimo, farlo ad alti livelli al primo anno ¨¨ una sfida complicatissima. Se non sei pronto rischi di bruciarti, hai addosso una pressione enorme. E se fallisci fanno in fretta a metterti da parte e cercare qualcun altro che possa prendere il tuo posto. Io mi sono trovato nella situazione ideale, ho avuto tempo per migliorarmi e poi debuttare quando ero pronto per farlo. Poi, ripeto, varia da squadra a squadra. Sicuramente per¨° gli offensive coordinator dei professionisti sono superiori a quelli del college per cui gli schemi da imparare sono molto pi¨´ complessi. Ci sono continui adattamenti alle difese avversarie e se sei una matricola e non sai come reagire, diventa impossibile aver successo".
Qual ¨¨ stato il quarterback a cui si ¨¨ ispirato quando ha iniziato a giocare a football?
"Michael Vick ¨¨ il mio preferito in assoluto. Quando ero in quinta elementare era il mio idolo, lo prendevo sempre ai videogiochi e avevo le scarpe da gioco come le sue. Era agli Atlanta Falcons nel pieno del suo splendore. Mi piaceva il suo stile di gioco, era un atleta, sapeva lanciare e anche correre, mi piaceva tantissimo vederlo giocare, aveva un talento enorme".
Ha la fortuna di giocare al Lamebau Field, ma a parte quello, qual ¨¨ lo stadio che l'ha impressionata di pi¨´?
"Devo dire Arrowhead a Kansas City. C'¨¨ un tifo pazzesco, mi ricorda un po' Lambeau. E' un posto difficile dove vincere ma ¨¨ sempre una bella sfida. Negli stadi nuovi per quanto siano incredibili si sta un po' perdendo quell'atmosfera".??
?
? RIPRODUZIONE RISERVATA