Goggia non si nasconde: “Mi spiace, ma resto la sciatrice che ero fino a ieri”
Onesta e disponibile, come sempre. Anche dopo una gara andata male, Sofia Goggia non si sottrae al fuoco di fila dei giornalisti. Arriva in zona mista dopo il minuto di silenzio, prima delle premiazioni, dedicato a Elena Fanchini. Un velo di commozione traspare dal suo viso, un po’ deluso per quell’oro mondiale che deve ancora rinviare.
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“La mia discesa l’avevo anche fatta – esordisce l’olimpionica, squalificata per aver inforcato all’ingresso del muro finale quando stava viaggiando sui tempi della svizzera Jasmine Flury, poi vincitrice a sorpresa della medaglia d’oro -. Mai mi sarei aspettata una spigolata del genere, voglio anche rivedere bene il video, perch¨¦ non ho manco capito la dinamica, talmente ¨¨ stata veloce. Anche il comportamento dello sci ¨¨ stato un po’ strano. Mi spiace, certo, ma penso che quello che non raggiungiamo non definisce noi stessi. Io rimango la sciatrice che ero fino a ieri. Si va avanti, focus sulle prossime gare, per vincere la quarta coppa di discesa. Non ho nulla da recriminare, perch¨¦ penso di aver dato tutto. Ma le gare secche sono cos¨¬. Ricordate Tomba? Nell’89 era il grande favorito, e fall¨¬. Idem nel ’91 e nel ’93, poi and¨° a Sierra Nevada, due anni prima della fine della carriera, e vinse due ori. Flury? S¨¬, finora aveva vinto solo un superG in Coppa. Ma io l’ho studiata in prova. Si vedeva che aveva la pista in mano”.
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