Alla scoperta del discesista che ha conquistato lo Stelvio: “All’inizio ero scarso, ma sono cresciuto tecnicamente. La paternit¨¤ mi ha cambiato poco, per fare concerti con la mia band dovr¨° aspettare l’estate”
Per Dominik Paris tutto cominci¨° a Bormio con la prima vittoria, il 29 dicembre 2012.
Ricordi?
“S¨¬, ce l’ho ancora in testa, la prima volta sul gradino pi¨´ alto del podio ¨¨ indimenticabile. Rester¨¤ una giornata speciale, perch¨¦ quel trionfo arriv¨° sulla pista pi¨´ difficile. Non fu semplice, era stata davvero tosta”.
“S¨¬, ce l’ho ancora in testa, la prima volta sul gradino pi¨´ alto del podio ¨¨ indimenticabile. Rester¨¤ una giornata speciale, perch¨¦ quel trionfo arriv¨° sulla pista pi¨´ difficile. Non fu semplice, era stata davvero tosta”.
Pi¨´ del solito?
“Quell’anno era totalmente ghiacciata, l’ultimo pezzo era tremendo, non cos¨¬ estremo come nel 2008, quando vinse Innerhofer. Me lo ricordo perch¨¦ io feci l’apripista”.
“Quell’anno era totalmente ghiacciata, l’ultimo pezzo era tremendo, non cos¨¬ estremo come nel 2008, quando vinse Innerhofer. Me lo ricordo perch¨¦ io feci l’apripista”.
Fu una sorpresa quel primo successo a Bormio?
“S¨¬, per la pista. No, per come ero partito. In America era andata bene. Anche in Gardena avevo fatto bene, poi era cambiato il tempo ed ero finito dietro: era stata l’edizione in cui Nyman vinse con un pettorale altissimo. A Bormio ero poi stato terzo in prova, con un errore. Sapevo che in gara potevo fare ancora meglio”.
“S¨¬, per la pista. No, per come ero partito. In America era andata bene. Anche in Gardena avevo fatto bene, poi era cambiato il tempo ed ero finito dietro: era stata l’edizione in cui Nyman vinse con un pettorale altissimo. A Bormio ero poi stato terzo in prova, con un errore. Sapevo che in gara potevo fare ancora meglio”.
Dominik Paris, 29 anni. Ansa
Il successo dell’anno scorso ¨¨ stato speciale?
“S¨¬, perch¨¦ le cose non erano cominciate bene, all’inizio della stagione avevo fatto davvero fatica. Da quella gara ho cominciato ad avere pi¨´ fiducia, sono riuscito a fare bene. Anche se poi i risultati delle gare successive non sono stati all’altezza di quello che mi aspettavo. Alla fine ¨¨ rimasto l’unico della stagione scorsa, ho iniziato e per ora finito di vincere proprio a Bormio”.
“S¨¬, perch¨¦ le cose non erano cominciate bene, all’inizio della stagione avevo fatto davvero fatica. Da quella gara ho cominciato ad avere pi¨´ fiducia, sono riuscito a fare bene. Anche se poi i risultati delle gare successive non sono stati all’altezza di quello che mi aspettavo. Alla fine ¨¨ rimasto l’unico della stagione scorsa, ho iniziato e per ora finito di vincere proprio a Bormio”.
Dopo tante stagioni di Coppa, quanto conta l’esperienza?
“? importante, l’esperienza ¨¨ questo: sai come si fa, sai dove si fa la differenza. Che poi non vuol dire riuscire a metterlo in pratica. E soprattutto non ¨¨ che sempre capisci: per esempio io in Val Gardena non ce l’ho ancora fatta a comprendere dove si fa la differenza. Su una pista facile ¨¨ ancora pi¨´ complicato”.
“? importante, l’esperienza ¨¨ questo: sai come si fa, sai dove si fa la differenza. Che poi non vuol dire riuscire a metterlo in pratica. E soprattutto non ¨¨ che sempre capisci: per esempio io in Val Gardena non ce l’ho ancora fatta a comprendere dove si fa la differenza. Su una pista facile ¨¨ ancora pi¨´ complicato”.
Parlando di difficolt¨¤: ¨¨ pi¨´ dura Bormio o Kitzbuehel?
“Secondo me sono tutte e due difficili, ¨¨ il carattere della pista che cambia. A Bormio serve la forza, l’ultimo pezzo ¨¨ molto faticoso, devi sciare bene, pulito, in spinta da cima a fondo. A Kitzbuehel ¨¨ una questione di testa, di tattica: c’¨¨ il rispetto, perch¨¦ se sbagli cadi e cadi male. Ci sono due o tre punti in cui devi sciare al limite”.
“Secondo me sono tutte e due difficili, ¨¨ il carattere della pista che cambia. A Bormio serve la forza, l’ultimo pezzo ¨¨ molto faticoso, devi sciare bene, pulito, in spinta da cima a fondo. A Kitzbuehel ¨¨ una questione di testa, di tattica: c’¨¨ il rispetto, perch¨¦ se sbagli cadi e cadi male. Ci sono due o tre punti in cui devi sciare al limite”.
Quindi non ¨¨ vero che voi discesisti siete tutti un po’ pazzi.
“No, sappiamo bene quello che facciamo. Devi avere sempre un certo rispetto, altrimenti sai che pu¨° finire male. Devi conoscere il limite. Devi avere rispetto, ma non paura. Nel momento in cui sei convinto della tua scelta, vai. Da una parte c’¨¨ il controllo, dall’altra l’istinto e devono andare insieme”.
“No, sappiamo bene quello che facciamo. Devi avere sempre un certo rispetto, altrimenti sai che pu¨° finire male. Devi conoscere il limite. Devi avere rispetto, ma non paura. Nel momento in cui sei convinto della tua scelta, vai. Da una parte c’¨¨ il controllo, dall’altra l’istinto e devono andare insieme”.
In che cosa si sente cambiato?
“Io sono arrivato in Coppa come uno slittone, ora riesco anche a fare un po’ di curve. Lo ammetto: all’inizio tecnicamente ero scarso, cercavo sempre la velocit¨¤. Ma mi sono allenato sempre di pi¨´ per migliorare anche tecnicamente”.
“Io sono arrivato in Coppa come uno slittone, ora riesco anche a fare un po’ di curve. Lo ammetto: all’inizio tecnicamente ero scarso, cercavo sempre la velocit¨¤. Ma mi sono allenato sempre di pi¨´ per migliorare anche tecnicamente”.
Lavora ancora sul gigante?
“S¨¬, anche sullo slalom. Servono per la tecnica e anche per variare un po’ il lavoro, se no rischi di annoiarti. Quest’anno non mi sono ancora allenato per fare gare, ho lavorato soprattutto su discesa e superG. Ma il gigante ¨¨ fondamentale e lo slalom ¨¨ sempre divertente”.
“S¨¬, anche sullo slalom. Servono per la tecnica e anche per variare un po’ il lavoro, se no rischi di annoiarti. Quest’anno non mi sono ancora allenato per fare gare, ho lavorato soprattutto su discesa e superG. Ma il gigante ¨¨ fondamentale e lo slalom ¨¨ sempre divertente”.
Come si ¨¨ organizzato per la preparazione atletica?
“Dal 2012 il mio preparatore ¨¨ Mattias Schnitzer, che prima lavorava con Armin Zoeggeler e gli slittinisti. Con lui mi alleno in estate e lavorando insieme ¨¨ diventato pi¨´ esperto anche nei lavori per lo sci. Stavo cercando un preparatore e il mio manager, Georg Pirchler, lo stesso di Zoeggeler, me l’ha presentato”.
“Dal 2012 il mio preparatore ¨¨ Mattias Schnitzer, che prima lavorava con Armin Zoeggeler e gli slittinisti. Con lui mi alleno in estate e lavorando insieme ¨¨ diventato pi¨´ esperto anche nei lavori per lo sci. Stavo cercando un preparatore e il mio manager, Georg Pirchler, lo stesso di Zoeggeler, me l’ha presentato”.
In passato ha avuto spesso problemi con la schiena. Come va?
“Mi sento bene, devo sempre stare attento, fare dei lavori. Ma sugli sci va bene”.
“Mi sento bene, devo sempre stare attento, fare dei lavori. Ma sugli sci va bene”.
Con i materiali?
“Prima di tutto voglio dire che a fare la differenza ¨¨ sempre quello che guida. Ma s¨¬, ora in Nordica hanno preso anche lo sloveno Kline ed ¨¨ sempre importante avere conferme o nuove idee sul materiale. Anche per la ditta”.
“Prima di tutto voglio dire che a fare la differenza ¨¨ sempre quello che guida. Ma s¨¬, ora in Nordica hanno preso anche lo sloveno Kline ed ¨¨ sempre importante avere conferme o nuove idee sul materiale. Anche per la ditta”.
In primavera ¨¨ diventato pap¨¤ di Niko, si sente cambiato?
“Forse un po’, certo a casa ora ¨¨ tutto diverso. Direi che per¨° ¨¨ per la mamma che cambia di pi¨´, io ancora non so, forse me ne accorger¨° di pi¨´ dalla prossima estate quando dovr¨° corrergli dietro”.
“Forse un po’, certo a casa ora ¨¨ tutto diverso. Direi che per¨° ¨¨ per la mamma che cambia di pi¨´, io ancora non so, forse me ne accorger¨° di pi¨´ dalla prossima estate quando dovr¨° corrergli dietro”.
Il cd con la sua band “Rise of voltage” come sta andando?
“Siamo contenti, ma per i concerti bisogner¨¤ aspettare l’estate. Dei miei colleghi l’ho dato a Jansrud, anche a lui piace questa musica”.
“Siamo contenti, ma per i concerti bisogner¨¤ aspettare l’estate. Dei miei colleghi l’ho dato a Jansrud, anche a lui piace questa musica”.
I norvegesi restano il punto di riferimento per la velocit¨¤?
“Sono sempre un buon riferimento, ma ci sono anche altri. Loro sono i pi¨´ costanti. Io guardo un po’ tutti, dei norvegesi mi piace l’atteggiamento, ma tecnicamente anche altri sono fortissimi, quest’anno anche Franz e Feuz sono sempre l¨¬”.
“Sono sempre un buon riferimento, ma ci sono anche altri. Loro sono i pi¨´ costanti. Io guardo un po’ tutti, dei norvegesi mi piace l’atteggiamento, ma tecnicamente anche altri sono fortissimi, quest’anno anche Franz e Feuz sono sempre l¨¬”.
La discesa ¨¨ diversa da quando ha cominciato?
“Non ¨¨ pi¨´ la stessa. Allora le piste erano pi¨´ dure, i salti pi¨´ alti, gli sci sbattevano di pi¨´, dovevi faticare per scendere. Ora in generale le piste sono pi¨´ facili, i distacchi sono pi¨´ vicini di una volta. Penso l’abbiano fatto per la sicurezza”.
“Non ¨¨ pi¨´ la stessa. Allora le piste erano pi¨´ dure, i salti pi¨´ alti, gli sci sbattevano di pi¨´, dovevi faticare per scendere. Ora in generale le piste sono pi¨´ facili, i distacchi sono pi¨´ vicini di una volta. Penso l’abbiano fatto per la sicurezza”.
Tema sicurezza: cosa ne pensa?
“Se ne parla sempre, io penso che anche quando si fa di tutto, pu¨° sempre succedere qualcosa. Il rischio ¨¨ nel nostro mestiere: in fondo sei uno che va veloce su due pezzi di legno. Basta un errore, un attimo. Si ¨¨ visto anche con Marc Gisin, gli ha preso lo sci nell’unico punto in cui non doveva succedere, gli si sono incrociati gli sci. ? un attimo, dipende sempre da dove cadi”.
“Se ne parla sempre, io penso che anche quando si fa di tutto, pu¨° sempre succedere qualcosa. Il rischio ¨¨ nel nostro mestiere: in fondo sei uno che va veloce su due pezzi di legno. Basta un errore, un attimo. Si ¨¨ visto anche con Marc Gisin, gli ha preso lo sci nell’unico punto in cui non doveva succedere, gli si sono incrociati gli sci. ? un attimo, dipende sempre da dove cadi”.
Paris ha debuttato in Coppa del mondo nel 2008. Pentaphoto
Si potrebbe fare di pi¨´?
“Anche facendo di pi¨´, non si potrebbe mai salvare tutto, come succede nella vita normale. Per esempio: se cadi dalle scale, cosa fai? Non scendi pi¨´? ? difficile trovare la via giusta. Io sono sicuro che sia gi¨¤ un buon livello, Ma se si tornasse a piste pi¨´ difficili, tutti si allenerebbero di pi¨´ sul difficile e sarebbero un po’ pi¨´ pronti. Quando ho cominciato in discesa eravamo al massimo in 50, ora molti di pi¨´. Certo, ¨¨ sempre grave quando succede qualcosa, ma ognuno di noi sa che questo rischio c’¨¨ e lo si prende”.
“Anche facendo di pi¨´, non si potrebbe mai salvare tutto, come succede nella vita normale. Per esempio: se cadi dalle scale, cosa fai? Non scendi pi¨´? ? difficile trovare la via giusta. Io sono sicuro che sia gi¨¤ un buon livello, Ma se si tornasse a piste pi¨´ difficili, tutti si allenerebbero di pi¨´ sul difficile e sarebbero un po’ pi¨´ pronti. Quando ho cominciato in discesa eravamo al massimo in 50, ora molti di pi¨´. Certo, ¨¨ sempre grave quando succede qualcosa, ma ognuno di noi sa che questo rischio c’¨¨ e lo si prende”.
Per questo il gruppo dei velocisti ¨¨ cos¨¬ unito?
“Da noi sembra di essere in famiglia, passiamo tanto tempo insieme, parliamo. E quando in Gardena Marc ¨¨ caduto, tutti stavamo male. Non so perch¨¦ ¨¨ capitato, ma ¨¨ cos¨¬”.
“Da noi sembra di essere in famiglia, passiamo tanto tempo insieme, parliamo. E quando in Gardena Marc ¨¨ caduto, tutti stavamo male. Non so perch¨¦ ¨¨ capitato, ma ¨¨ cos¨¬”.
Dopo la vittoria di Kitzbuehel del 2013 diceva che il suo sogno era avere una casa tutta sua. Ora che ce l’ha, ha cambiato obiettivi?
“No, sto bene cos¨¬. Per fortuna sono arrivati presto i risultati e ho potuto realizzarlo presto”.
“No, sto bene cos¨¬. Per fortuna sono arrivati presto i risultati e ho potuto realizzarlo presto”.
Non ¨¨ pi¨´ tornato alla malga sullo Spluga dove era stato in ritiro prima di cominciare la carriera, per rimettersi in riga e provarci sul serio?
“No, non ancora. Ma una volta ci devo proprio tornare”.
“No, non ancora. Ma una volta ci devo proprio tornare”.
Marisa Poli
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