La rincorsa della Goggia, Panzeri: “Serve un suo miracolo”
Mentre Sofia Goggia se ne va in auto, fuori dall’ingresso della clinica “La Madonnina” il responsabile della commissione medica della Fisi, Andrea Panzeri, fa il punto dopo la visita e gli esami strumentali — due risonanze, due tac — condotti insieme al professor Schoenhuber."La speranza olimpica va tenuta aperta — spiega il medico —. I giorni sono pochissimi, il trauma ¨¨ stato importante. Dobbiamo attaccarci alla forza di Sofia e ai recuperi che ¨¨ abituata a fare. Domani (oggi, ndr) inizier¨¤ la riabilitazione e poi giorno per giorno vedremo. Niente ¨¨ precluso al cento per cento e niente pu¨° essere dato per certo al cento per cento. Lei per prima se la deve sentire, noi possiamo dare l’ok, ma la decisione sar¨¤ sua, dovr¨¤ sentirsela, averlo nelle gambe e provarci. Stiamo parlando dell’Olimpiade, ne vale la pena ma il trauma ¨¨ stato sicuramente importante?.
Energia e lavoro
¡ª"N¨¦ io n¨¦ il dottor Schoenhuber avremmo voluto rivivere per l’ennesima volta questa situazione — prosegue Panzeri —. Proprio un anno fa eravamo qui prima dei Mondiali di Cortina. Nel momento della massima forma, a poca distanza da un grande evento, questa sfortuna non ci voleva. Lei ¨¨ forte, in questi anni ha sempre dimostrato di saper recuperare, sia fisicamente sia di testa. Vediamo se anche questa volta far¨¤ un miracolo. Ci vuole tanta energia e tanto lavoro. Domani (oggi, ndr) inizier¨¤ in piscina, poi forzer¨¤ sempre un po’ di pi¨´ per trovare il feeling. Non andr¨¤ ai Giochi alla sprovvista, prima dovr¨¤ sciare in campo libero. Andare all’Olimpiade senza sentirsi competitiva per lei non ha senso, lei non va per partecipare. Ci devono essere tutti i presupposti per poter fare la sua gara al suo livello, ma ¨¨ lei che se la deve sentire. Sofia conosce bene il suo ginocchio, ci ha gi¨¤ lavorato. Essendo ricostruito, questa lesione parziale del crociato in qualche modo pu¨° darle meno fastidio. In questo momento il vero ago della bilancia ¨¨ lei, la sua testa, la sua forza. Nell’insieme possiamo ancora dire “pu¨° farcela” e questo ¨¨ positivo. Una chance c’¨¨, bisogna giocarsela. Ma la differenza la far¨¤ lei".
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Speranza
¡ªUn moderato ottimismo, quindi, e per nulla di facciata."Un quadro realistico — aggiunge Gianluca Rulfi, il d.t. dell’Italia femminile —. Il problema sar¨¤ metterlo in pratica. Abbiamo una mezza speranza, poi vedremo di giorno in giorno come sta Sofia e se e come potr¨¤ recuperare". Gi¨¤, ma per quando? Nel comunicato si fa riferimento alla discesa del 15 febbraio, ma Sofia aveva in programma anche il gigante del 7 e il superG dell’11, oltre alla combinata del 17 (per il team event del 19 sarebbe stata riserva di Brignone e Bassino). E poi soprattutto dovrebbe essere presente alla cerimonia d’apertura del 4, per la quale ¨¨ stata designata portabandiera."In realt¨¤ ci sarebbe posto per lei anche per lo slalom del 9 — aggiunge Rulfi, ragionando per assurdo —. Comunque il gigante di certo non lo far¨¤. Il superG? Vedremo, permetterebbe di testare la pista. E comunque, se sar¨¤ al via, lo far¨¤ da atleta competitiva, non con le stampelle". La sensazione ¨¨ che la data dell’arrivo di Sofia in Cina dipender¨¤ dall’evoluzione della situazione e da ci¨° che si trover¨¤ l¨¬."Gli uomini, arrivando prima, ci diranno se le piste di allenamento dei Giochi saranno adatte al lavoro sulla velocit¨¤ di cui avr¨¤ bisogno — chiude Rulfi —, sempre ovviamente se sar¨¤ in condizione di farlo. Dovr¨¤ prima stare bene fisicamente, poi si ragioner¨¤ sul resto".
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