E' l’anello di congiunzione perfetto. Sofia Goggia, oro olimpico a PyeongChang 2018 in discesa, protagonista con Michela Moioli del discorso che ha spinto i Giochi 2026 verso Milano e Cortina, sar¨¤ portabandiera italiana nella Cerimonia d’apertura dei Giochi di Pechino 2022. L’ufficialit¨¤ arriva alla vigilia di Soelden, con Sofia carica per il rientro in gara a quasi nove mesi dalla frattura al piatto tibiale del ginocchio destro che le ha fatto perdere i Mondiali di Cortina, ma che le ha dato la forza per un recupero straordinario gi¨¤ a met¨¤ marzo, per andare a Lenzerheide e prendersi la Coppa di discesa da atleta. Sofia era a conoscenza da mesi di questa investitura. "Quando l’ho saputo non l’ho detto a nessuno. Poi l’ho detto al Babi (lo skiman Barnaba Greppi, ndr), poi a Rulfi (responsabile ¨¦lite, ndr). Io e Michela insieme? So che a lei avrebbe fatto piacere avere un ruolo. Per l’apertura per¨° Malag¨° voleva un solo personaggio, voleva me. E poi, insieme, abbiamo gi¨¤ fatto tante cose".
l'intervista
Goggia: "Resto un'irrequieta che va a tutto gas. E con me a portare la bandiera ci sar¨¤ l'Italia"
Sofia a ruota libera tra il ruolo di portabandiera ai Giochi e la stagione che inizia: "Nessuna tiene gi¨´ il piede come faccio io"
Come l’ha saputo dal presidente del Coni?
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"Mi ha chiesto 'Dove sei il 23 dicembre? (la data della cerimonia di consegna del Tricolore al Quirinale, ndr)'. 'Giovanni, sai che io parto a novembre e torno a fine marzo'. 'Mi sa che dobbiamo rivedere la tua agenda'. 'Ma per caso mi stai chiedendo quella cosa l¨¤?'. 'Eh s¨¬'".
Che emozione ha provato?
"Grande, perch¨¦ mi viene data la possibilit¨¤ di rappresentare il mio Paese in un contesto sportivo ma non prettamente sulla pista. Essere la persona che tramite un’asta porta quella bandiera mi fa venire i brividi, perch¨¦ in quel momento sar¨° tutti gli italiani. Sono davvero grata per questa opportunit¨¤. Ed emozionata. Mi auguro di onorare l’Italia sia in quel momento, sia tutte le volte che metter¨° i bastoncini fuori dal cancelletto".
La prima ¨¨ qui a Soelden.
"Credo di aver fatto passi nella giusta direzione soprattutto grazie a Marta Bassino, che mi ha fatto capire come si scia in gigante".
Con Marta comunicate anche molto sui social. Perch¨¦?
"Siamo sempre fianco a fianco,. Abbiamo condiviso tutto in estate, di fatto abbiamo un team privato. Di carattere siamo agli antipodi e questo crea unione".
Manca per¨° Federica Brignone. In due o in tre ¨¨ uguale?
"Cambia poco. Per¨° ho sempre detto che loro sono punti di riferimento. Ognuna di noi ha qualit¨¤ che le altre non hanno. In tre ci completavamo. A questi livelli per¨° la serenit¨¤ ¨¨ importante. Il lavoro tecnico conta per me che sono disordinata o per Marta che magari pu¨° sistemare qualche dettaglio, ma la priorit¨¤ ¨¨ essere nelle condizioni di esprimerci al massimo. Spero che Federica abbia trovato ci¨° che cercava".
Sembra in palla. Si sente cos¨¬?
"Sono contenta, fisicamente e moralmente. Mi ¨¨ piaciuto ci¨° che Giuseppe Marotta (a.d. della parte sportiva dell’Inter, ndr) ha detto di Barella: la differenza tra un calciatore e un campione sta nella capacit¨¤ di accrescere le qualit¨¤ personali insieme a quelle tecniche. La vita di un atleta ¨¨ cos¨¬ totalizzante che migliorare come persona ¨¨ difficile. Io sto consolidando un percorso iniziato un anno e mezzo fa. Resto irrequieta, ma sono pi¨´ consapevole del mio lavoro".
Quanto l’hanno aiutata i risultati della scorsa stagione?
"Molto. In discesa ho vinto quattro volte e questo mi ha reso consapevole di essere una spanna sopra le altre. Ricordo quando guardavo la slovena Ilka Stuhec e gara dopo gara lei mi batteva. Ecco, l’anno scorso le altre hanno guardato me. Adesso so che, oltre a una certa velocit¨¤, poche tengono il piede calato come faccio io. Mi viene naturale e ne sono orgogliosa, ¨¨ la mia qualit¨¤".
Le piace questa Coppa con un numero di gare equilibrato per ogni specialit¨¤?
"Certo che mi piace. Ci sono tanti superG e io mi reputo pi¨´ supergigantista che discesista. La discesa mi viene meglio perch¨¦ per certi aspetti ¨¨ pi¨´ facile, richiede uno studio che mi viene abbastanza bene. Io faccio una prova e mi ricordo tutto, ogni errore, ogni curva, come se scattassero tanti fotogrammi. Per¨° ¨¨ anche vero che quest’anno sar¨° sul pezzo in tutti i weekend. Ho letto un’interessante intervista a Alexis Pinturault: secondo lui la Coppa dovrebbe essere assegnata con gli scarti, come nel biathlon. Ci sono nove gare? Bene, si prendono solo i risultati delle migliori sei. Cos¨¬ ogni tanto si tira il fiato".
Pensa alla classifica generale?
"Vedremo a tre quarti di stagione. Se sei messa bene l¨¬, allora ci fai un pensiero. Oggi per¨° ho tanto da migliorare in gigante, tanto potenziale da esprimere in superG e tanto da confermare in discesa. Step by step".
Se dovesse scegliere un’avversaria quest’anno?
"Lara Gut. ? davvero una con le contropalle".
Tra l’altro l’ex skiman di Lara Gut ¨¨ diventato il suo.
"Barnaba la seguiva quando io avevo 17 anni e lei gi¨¤ vinceva. Sapevo che lui era di Bergamo, cos¨¬ gli chiesi degli sci che a me non arrivavano. Mia madre per¨° era preoccupata e un giorno and¨° a suonargli il campanello: 'Signor Greppi, dica a Sofia che la discesa ¨¨ pericolosa, le dica di non farla'. 'Ma no signora, sua figlia ¨¨ brava...'. Poi ho vinto l’Olimpiade. Babi ¨¨ un signore di 63 anni ma mi fa diventare matta. ? parte della mia forza".
Arriva dall’oro di PyeongChang 2018. Quale errore evitare e cosa sar¨¤ utile replicare?
"Da evitare ¨¨ il volo sullo schuss di Cortina, il tentativo involontario di suicidio. Da replicare l’approccio mentale di quei giorni".
Perch¨¦ dice che l’oro olimpico non si difende?
"Perch¨¦ difendi solo qualcosa che pu¨° esserti tolto, non ci¨° che sar¨¤ tuo per sempre. Prima per¨° c’¨¨ una gara che vorrei vincere: Garmisch. Al di l¨¤ dell’infortunio, per me ¨¨ croce e delizia".
Come ¨¨ ripartita da quell’incidente?
"Ho avuto la fortuna di farmi male in una situazione lontana da ci¨° che puoi trovare in gara. Ma ora, se scendo dopo l’allenamento con lo zaino addosso e ci sono dei riporti, ho paura".
Cosa le ha dato il recupero per Lenzerheide?
"? stato un azzardo ponderato, quella gara sarei riuscita a tenerla. Quando ho rimesso gli sci, alcuni allenatori mi dissero: “Pensavamo di avere qui un cadavere”. Il giorno dopo in superG sono andata pi¨´ forte di tutte. S¨¬, avevo paura, ma una Coppa non te la restituisce nessuno".
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