Il vicedirettore della Gazzetta dello Sport Gianni Valenti racconta le emozioni della pista che per la 65? volta ospita la Coppa del mondo
Volgi lo sguardo verso l’alto e vedi quel muro, imponente, ripido e ghiacciato da far paura. L’atleta di turno appena dopo l’intermedio appare improvvisamente sulla cresta e lascia andare gli sci tra i paletti stretti dello slalom. Una serpentina mozzafiato che infiamma le migliaia di tifosi assiepati ai lati della pista illuminata a giorno dai riflettori. Un colpo d’occhio incredibile che fa entrare di diritto il Canalone Miramonti tra gli stadi dello sci pi¨´ affascinanti del mondo. Uno spettacolo che si ripeter¨¤ quest’oggi a Madonna di Campiglio per la 65? volta. Con la novit¨¤ che stavolta si gareggia di sabato e questo potrebbe voler dire un numero di tifosi ancor pi¨´ grande.
Il primattore, manco a dirlo, sar¨¤ Marcel Hirscher dominatore assoluto delle ultime sette coppe del mondo e senza avversari anche nella stagione in corso. Qui ha vinto due volte e stasera potrebbe eguagliare i successi di Alberto Tomba. Irraggiungibile Ingemar Stenmark dall’alto dei suoi cinque successi e tre secondi posti. Cui vanno aggiunti i tre trionfi in gigante quando ancora a Campiglio si disputava anche questa specialit¨¤. E gli azzurri? Visti i tempi che corrono siamo appesi all’exploit di un giorno. L’ultimo podio ¨¨ stato quello di Stefano Gross, terzo nel 2016. Per la vittoria dobbiamo tornare indietro sino al 2005 con l’impresa di Giorgio Rocca.
Gianni Valenti
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