Dopo il podio in Val Gardena, Nicol cerca conferme. ?Amo Cortina ma punto ad Are?.
Ha esultato davanti alla sua gente, si ¨¨ presa complimenti e coccole, ha assaggiato per la prima volta la notoriet¨¤. Il secondo posto nella discesa della Val Gardena ha fatto vivere a Nicol Delago un Natale speciale. Lei e Nadia, di un anno pi¨´ giovane — due volte vincitrice nelle discese di Coppa Europa il giorno dopo il primo podio della sorella — hanno rispolverato l’orgoglio di una famiglia di sciatori appassionati, da pap¨¤ Norbert che segue da sempre le figlie sulle piste fino allo zio Oskar, discesista azzurro negli anni Ottanta. Ora, per¨°, arriva la parte pi¨´ difficile. Nicol si presenta all’appuntamento di Cortina con la pressione dell’azzurra pi¨´ attesa. ?Sulla Saslong ¨¨ capitato tutto all’improvviso — racconta —. In queste settimane ho realizzato ci¨° che ¨¨ successo e ho capito che questo deve essere solo un punto di partenza?.
Ha rivisto la gara?
?S¨¬, un po’ di volte. Credo che avrei dovuto spingere di pi¨´ alla partenza, ma per il resto sono contenta. Tutto ha funzionato bene, sci compresi. Sotto i piedi avevo delle bombe?.
Il giorno dopo ha fatto parlare di s¨¦ Nadia, con le due vittorie in Coppa Europa di Zauchensee. Ce la descrive?
?Nadia ha un bel piede, molto sensibile. Io sono un po’ pi¨´ agitata, pi¨´ aggressiva. Entrambe stiamo lavorando sul gigante per migliorare tecnicamente?.
Siete come i fratelli Moelgg, che si caricavano l’un l’altro con i risultati?
?In effetti funziona cos¨¬. Ci sentiamo sempre, ci diamo forza. Per il 5¡ã posto di Lake Louise mi ha chiamato quando ero appena arrivata gi¨´ al parterre. Stava piangendo di gioia?.
In cosa deve crescere?
?Il mio punto di forza ¨¨ lo scorrimento, devo migliorare nei tratti pi¨´ difficili. Quest’estate ho incrementato questo tipo di allenamento e i risultati li sto gi¨¤ vedendo. La prossima stagione lavorer¨° ancora di pi¨´ sul gigante?.
Di solito in allenamento si sfinisce di giri?
?No, cerco di lavorare soprattutto sulla qualit¨¤?.
Arriva la discesa di Cortina. Le piace?
?S¨¬, tanto. ? tra le pi¨´ belle della coppa del Mondo femminile. Ha tratti di scorrimento, curve da sciare, salti. L’ho affrontata per la prima volta due stagioni fa, prima non mi era mai capitato di andarci, nemmeno da spettatrice. Nel 2018 (25? nella discesa vinta dalla Goggia, 7? in quella conquistata il giorno successivo dalla Vonn, ndr) sono andata bene fino al salto del Duca d’Aosta. Ora devo capire come portare pi¨´ velocit¨¤ fuori dalla grande curva, perch¨¦ il tratto successivo ¨¨ abbastanza piano?.
Chi secondo lei ha interpretato meglio l’Olympia delle Tofane, in passato?
?Goggia e Vonn. Lindsey ha vinto un sacco di volte (dodici, sei in discesa e sei in superG, ndr), stilisticamente fa apparire tutto molto semplice, sembra avere due binari sotto gli sci?.
A proposito di Olimpia: cosa le ¨¨ rimasto dell’esperienza di PyeongChang 2018?
?Ricordo che prima della discesa non ero agitata, per me si trattava di una gara come le altre, volevo solo divertirmi. In Sud Corea per¨° ho imparato tanto, soprattutto il fatto che un dosso non pu¨° farti vincere una gara, ma di certo pu¨° fartela perdere?.
Cosa si aspetta dal finale di stagione?
?Penso alle prestazioni pi¨´ che ai risultati. Poi, certo, ci sono i Mondiali. Quello ¨¨ l’obiettivo?.
Simone Battaggia
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