Stasera la campionessa bergasmasca torna a gareggiare in Colorado. L'ennesima rinascita dopo un lungo stop
L¡¯Araba Fenice dello sport ha un nome e un cognome: Sofia Goggia. Non c¡¯¨¨ atleta al mondo, forse, che pi¨´ di lei possa essere accomunata al mitologico uccello dal piumaggio splendente, capace di rinascere dalle proprie ceneri. Nel caso di Sofia di risorgere ogni volta, di risollevarsi da qualunque genere di disavventura, talvolta anche a tempo di record, dopo aver pescato nel suo inesauribile serbatoio di energie nervose, di determinazione, di forza di volont¨¤, di feroce voglia di essere pi¨´ forte del destino, anche quello pi¨´ crudele.?
quanti infortuni
¡ª ?Ne ha passate davvero tante la campionessa bergamasca, sin dagli anni giovanili, quando gi¨¤ prometteva bene e provava a costruire gara dopo gara il sogno scritto su carta qualche anno prima in un tema, alle scuole elementari: vincere l¡¯oro olimpico. Non aveva ancora 15 anni quando si ruppe il legamento crociato e il menisco esterno del ginocchio destro: certo non pensava di essere di fronte, cos¨¬ giovane, al primo infortunio di una serie infinita di incidenti. Nei 16 anni a venire sarebbero infatti arrivati un ko via l¡¯altro, una sequela di dolori e di lacrime che avrebbero abbattuto un toro, ma non lei, figlia della sua terra in tutto e per tutto, cazzuta come poche.?
birds of prey
¡ª ?Questa sera, alle 19 italiane, sulla pista Birds of Prey di Beaver Creek, Colorado, l¡¯olimpionica di PyeonChang 2018 ripartir¨¤ per l¡¯ennesima volta, a dieci mesi dall¡¯ultimo stop. Mesi difficilissimi, fatti della consueta - per lei - sofferenza, ma anche di una paura quasi inedita. La paura, stavolta, di non riuscire pi¨´ a tornare sugli sci, di dover chiudere la carriera anzitempo, di dover rinunciare ai Giochi olimpici in casa, di dover salutare il suo elemento prediletto - la neve - non dopo una gara, meglio ancora se vinta, bens¨¬ dopo una banale caduta in allenamento. Una paura domata come solo Sofia sarebbe riuscita a fare, mettendoci una forza d¡¯animo probabilmente anche a lei sconosciuta. E cos¨¬ stasera sar¨¤ di nuovo al cancelletto di partenza, per la 184esima volta in tredici anni di Coppa del Mondo, nella ¡°sua¡± discesa, impavida come sempre, forte di una ritrovata carica figlia dei riscontri delle ultime settimane sulla neve. Scatter¨¤ col suo grido di battaglia - Only the Brave, Solo i Coraggiosi - non soltanto per rispondere semplicemente presente, per dirsi e dirci che ce l¡¯ha fatta anche stavolta, ma per andare alla caccia del successo, di un¡¯altra grande impresa, come le tante a cui ci ha abituato.?
il miracolo di pechino
¡ª ?Ricordate il recupero lampo e quasi miracoloso prima dei Giochi di Pechino? Ventitr¨¦ giorni per risorgere dalla caduta di Cortina - distorsione al ginocchio sinistro con parziale lesione del legamento crociato e microfrattura del perone - e arrivare sino all¡¯incredibile argento olimpico. Ricordate, due anni fa esatti a St. Moritz, la frattura scomposta del secondo e terzo metacarpo della mano sinistra urtando un palo, poi la corsa in elicottero a Milano, l¡¯operazione, il ritorno in Engadina e l¡¯indomani il trionfo in discesa con la mano dolorante? Roba mai vista prima. Non chiedetele la luna anche stavolta. Ma le prove, sulla Birds of Prey, ci hanno detto che la ragazza va veloce. Eccome se va veloce. E se stasera sar¨¤ di nuovo davanti a tutte, al rientro 313 giorni dopo quell¡¯ultimo ko, non ci sarebbe assolutamente da stupirsi. Perch¨¦ Sofia pu¨° tutto.?
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