L’Olimpiade su una pista mai provata, green pass, no vax e il ritorno del pubblico, le rivoluzioni attese dopo il cambio di presidente della Federazione mondiale. Dopo l’apertura a Soelden, lo sci torna nel fine settimana a Lech con il parallelo – unica prova stagionale della specialit¨¤ – e il direttore tecnico della Coppa maschile, l’altoatesino Markus Waldner, ci racconta questa stagione speciale. Cominciamo dal ritorno del pubblico. “? il grosso cambiamento, ¨¨ stato una grande cosa, altrimenti si sarebbe rotto il giocattolo. Bisogna mantenere l’equilibrio. Vedremo cose diverse, perch¨¦ sono le autorit¨¤ nazionali a decidere. A Soelden c’erano pi¨´ di 10 mila persone, ¨¨ stata una sorpresa anche per noi, fino a fine settembre dovevano essere la met¨¤. Ci sono state anche polemiche, perch¨¦ gli atleti devono rispettare una bolla molto ristretta con tamponi molecolari, vaccino, e a pochi metri c’¨¨ il pubblico ammassato. In pi¨´ quest’anno anche in hotel c’¨¨ la convivenza con i turisti”.
L'intervista
Waldner: "Green pass, Olimpiade e sicurezza: ecco come sar¨¤ la stagione dello sci"
Il d.t. della Coppa maschile: "Puntiamo sulle 4 discipline, obiettivo gigante pi¨´ sicuro, per il Covid bolla stretta e per Pechino..."
Come funziona la bolla di Coppa?
LEGGI ANCHE
“La Fis non ha chiesto il green pass agli atleti, ma di fatto per entrare in certi Paesi servir¨¤ il vaccino. Succeder¨¤ subito per la trasferta nordamericana, poi anche per l’Olimpiade in Cina.
Per andare in partenza ci vuole tampone negativo. Vale una settimana per i vaccinati, 72 ore per gli altri
Markus Waldner
Alcuni non hanno ancora deciso, ora vediamo, ma in generale per andare in partenza ci vuole un tampone negativo, anche se sei vaccinato. Il referto vale una settimana per chi ¨¨ vaccinato, 3 giorni per gli altri. Ma a Beaver Creek, per esempio, diventa obbligatorio il vaccino, perch¨¦ altrimenti non ti fanno entrare negli Stati Uniti…”.
Due svizzeri, Weber e Kryenbuehl, la scorsa settimana hanno dichiarato che non si vaccineranno. Che cosa succeder¨¤?
“L’alternativa ¨¨ non partecipare alla Coppa in Nord America. Fino all’8 novembre si poteva entrare con una licenza per gli atleti di alto livello, ora ¨¨ diventato obbligatorio il green pass, non c’¨¨ via d’uscita. E lo stesso sar¨¤ per le Olimpiadi. Ma anche in Austria, dove puoi entrare solo se sei vaccinato o guarito”.
A Lech torna il parallelo.
“Abbiamo proposto la prima bozza di calendario senza parallelo, per concentrarci solo sulle 4 discipline. Poi l’Executive Board con il supporto dell’Austria ha inserito questo appuntamento, tanti big hanno deciso di non partecipare. Vedremo in futuro”.
Come ¨¨ finita la questione delle minacce di morte ricevute proprio dopo un parallelo?
“Si ¨¨ trovato il colpevole, ¨¨ uno svizzero. ? finita l¨¬. Preferisco sempre chi mi critica faccia a faccia, non chi si nasconde dietro una tastiera”.
Le scelte sul calendario sono chiare, si torna a puntare sulle 4 discipline: discesa, superG, gigante e slalom.
“Io e Peter (Gerdol, tarvisiano, direttore della Coppa del Mondo femminile) abbiamo lanciato un messaggio forte. Abbiamo lo stesso numero di gare di velocit¨¤ e tecniche, sar¨¤ una stagione interessante. Dobbiamo fare le cose giuste, creare valore intorno al prodotto, non tenere in vita cose che in passato hanno dimostrato di non funzionare”.
Per esempio?
“Portare lo sci in citt¨¤ ¨¨ stata una bella idea, ma poi se non c’¨¨ neve e ogni volta devi annullare, si ferma il giocattolo. Un altro esempio: bene la discesa di Zermatt, ¨¨ importante chiudere un buco nel calendario prima della trasferta nordamericana, per¨° in Europa in questo periodo non c’¨¨ neve. Allora si pu¨° pensare ai Dome, alle piste coperte, ma in posti non gi¨¤ di tradizione: penso all’impianto di Dubai. Dobbiamo solo avere un po’ di pazienza, il nuovo Board nei prossimi mesi si esprimer¨¤”.
La Federazione internazionale ha un nuovo presidente, il super manager svedese Johan Eliasch, dobbiamo aspettarci rivoluzioni?
“Ha creato un gruppo di lavoro “Vision Ski alpine”, a capo c’¨¨ Peter Schroecksnadel (80 anni, ex presidente della federazione austriaca, ndr). Per ora non sono ancora arrivate decisioni concrete, dovrebbero arrivare dopo l’Olimpiade”.
A Pechino gareggerete su piste mai testate prima. Preoccupato?
“Sar¨¤ una bella sfida, non siamo mai riusciti a provarla, se non pi¨´ in basso. E in pi¨´ abbiamo poco tempo prima delle gare, solo 3 o 4 giorni. Non ¨¨ semplice, la pista di velocit¨¤ ¨¨ impegnativa, molto ripida, di traverso, con salti. E un grande punto di domanda ¨¨ il meteo, non nevica mai, fa molto freddo - e questo ci consente di preparare bene la pista -, ma soprattutto c’¨¨ molto vento, perch¨¦ la pista ¨¨ molto esposta, e questo porta sporco sulla pista, sassi, sassolini, sabbia gialla del deserto. E’ una grande incognita, anche perch¨¦ il vento pu¨° disturbare anche gigante e slalom, come ¨¨ gi¨¤ successo in Sud Corea”.
Chi vede come favorito per la Coppa?
“Oltre a Pinturault, che ha vinto l’ultima coppa, penso che potrebbe essere il momento di Odermatt. ? giovane, non sta tanto a pensare, ¨¨ uno sciatore naturale, se non si fa male… Ma anche diversi discesisti ci possono puntare”.
A che punto siamo con le innovazioni per la sicurezza?
“Abbiamo fatto un sacco di riunioni, in generale l’industria non ¨¨ molto disponibile a cambiare certe cose. Si ¨¨ sviluppato tutto il pacchetto sci, scarpone e piastra senza badare troppo ai rischi, solo per andare pi¨´ veloce. Noi abbiamo introdotto il divieto di tracciare con il telemetro, prima di tutto perch¨¦ i tracciati siano pi¨´ vari e meno regolari. Prima si sapeva che a Soelden le porte erano a 25 metri, ci si allenava su tracciati del genere. Non sar¨¤ pi¨´ cos¨¬, quest’anno c’erano porte distanziate di 23 metri e di 31. Lo abbiamo fatto con il gigante perch¨¦ stava diventando troppo veloce, non vogliamo che si sposti troppo verso il superG. La velocit¨¤ resta sempre un fattore di rischio. Speriamo con questa decisione che si vada con tracciature pi¨´ aritmiche, con attrezzi meno aggressivi, per ridurre gli infortuni. Il nostro sport in questo ha un’immagine negativa, le famiglie ci guardano in tv, vedono chi si fa male e non mandano i figli a sciare”.
Oltre all’air bag introdotto nelle scorse stagioni dobbiamo aspettarci altre novit¨¤ per le protezioni degli atleti?
“Ci sono progetti molto costosi sugli attacchi intelligenti, che con un algoritmo incorporato si aprano quando ce c’¨¨ bisogno. Ma ¨¨ molto complicato”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA