Lindsey, alla vigilia della sua ultima stagione, si confessa: “La prima volta che sentii la pressione fu al Trofeo Topolino, avevo 12 anni. Ho ancora tanti capitoli da scrivere nella mia vita”
In una lettera pubblicata sul sito di Sports Illustrated, Lidnsey Vonn ha spiegato i motivi dietro alla decisione di ritirarsi. Di seguito un estratto dello scritto della ex sciatrice statunitense.
“Annunciare il ritiro ¨¨ stato l’impatto con la realt¨¤ pi¨´ difficile della mia vita. Non era mia intenzione farlo in quel modo ma quando mi ¨¨ stata posta la domanda su quanto tempo avrei continuato a gareggiare, mi ¨¨ sgorgata spontanea. A questo punto della mia carriera non credo sia stata una sorpresa per nessuno, ma dirlo a voce alta lo ha reso dannatamente reale. Da che mi ricordi, non ho mai immaginato un futuro senza sci. Cosa far¨° ora? Come posso concepire una vita senza gli sci? Sono tutte domande che mi sono posta. Ogni decisione, ogni obiettivo, ogni mossa che ho mai fatto ¨¨ stata focalizzata sul diventare la miglior sciatrice che potessi essere. Ma cosa sar¨° senza lo sci? Chi sono?”
Bambina —
“Sin da bambina - prosegue la Vonn - ho amato la velocit¨¤. Non ho mai avuto paura. La prima volta che ho sentito la pressione per dover vincere ¨¨ stata in Italia, al Trofeo Topolino. Avevo 12 anni. Nessun americana aveva mai trionfato e mio padre mi disse che tutte le ragazze che lo avevano conquistato erano poi diventate campionesse in Coppa del Mondo e alle Olimpiadi. Mi sentii addosso il peso del mondo. Ricordo ancora al cancelletto di partenza quanto ero nervosa. Nevicava, stavo a malapena in piedi ma mi ripetevo “ce la puoi fare”. Cos¨¬ sino al traguardo, quando mi accorsi d’aver vinto. Per quanto mi costi fatica ammetterlo, mio padre aveva ragione, visto che poi ho portato a casa 82 gare di Coppa del Mondo, 9 titoli mondiali, 20 Coppe del Mondo e tre medaglie olimpiche (sin qui...). Mio padre mi disse anche che sarebbe arrivato il momento in cui non ne avrei potuto pi¨´ dello sci. Me lo ha chiesto pi¨´ di una volta dopo gli infortuni. Ma la mia risposta ¨¨ sempre stata un secco “no!”. Anche dopo due crociati ricostruiti, un mediale collaterale distorto, innumerevoli interventi ai menischi, 4 tibie fratturate, 18 viti impiantate nei miei arti, una caviglia e tante dita rotte, per non parlare delle commozioni cerebrali. Mai per¨° ho messo in dubbio la mia scelta di continuare a sciare.
futuro —
“Ora per¨°, a 34 anni, la pi¨´ vecchia medagliata a un’Olimpiade, mi sono resa conto d’aver raggiunto vette incredibili nello sci e che ¨¨ arrivato il momento di guardare oltre i podi, le gare, i traguardi e scoprire cosa mi riserver¨¤ il futuro senza di loro - continua la Vonn - . Devo rendermi conto di essere sufficientemente brava anche senza infilarmi un paio di sci, perch¨¦ a questo punto la salute e la famiglia vengono prima di tutto. Voglio essere in grado di camminare senza dolori, insegnare (spero) ai miei figli a sciare un giorno. Devo reindirizzare i miei obiettivi, chi sono e quale direzione voglio che prenda la mia esistenza. So di poter usare la perseveranza, grinta ed etica del lavoro che ho imparato dallo sci e tradurle in successi in altri aspetti della vita. So che mi chiederanno delle record di 86 vittorie di Stenmark e del fatto di non aver mai gareggiato contro degli uomini, ma lavorer¨° duramente perch¨¦ questo possa ancora diventare realt¨¤. Ho ancora una stagione davanti e - pur se cercher¨° di godermela al massimo - garegger¨° con la stessa intensit¨¤ che ho sempre messo in ogni gara. Al di l¨¤ del record, sono orgogliosa di chi sono e di cosa ho fatto nella mia carriera. Non ho pi¨´ niente da dimostrare a me stessa e agli altri. Non sono pi¨´ quella ragazzina nervosa che stava in cima alla montagna. Sono una donna pronta per il suo prossimo capitolo. So di potercela fare! Il ricordo che lascer¨° di me sar¨¤ molto di pi¨´ di quello di una sciatrice. E ci sono ancora tanti capitoli da scrivere. Grazie a voi tutti, alla mia famiglia, ai miei amici e soprattutto ai miei tifosi che mi sono stati accanti in questo meraviglioso viaggio. Alziamo i calici al prossimo capitolo!”.
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