La carriera limitata dagli infortuni, la medaglia dedicata a Pantani e la lotta contro il tumore
Il mese scorso, Sofia Goggia le aveva dedicato la vittoria nella discesa di Cortina sull’Olympia delle Tofane, la preferita da Elena Fanchini. “Questa ¨¨ per Elli che sta attraversando un momento delicato”. Elena si ¨¨ spenta oggi a 37 anni, vinta dal tumore che l’aveva colpita 5 anni fa e che si era ripresentato.
“Alla fine la vita mi ha messo davanti a questa nuova prova e non sto tanto a farmi domande sul perch¨¦ e il per come. Questa ¨¨ la mia forza, ce l’ho dentro da sempre. Come le mie sorelle Nadia e Sabrina” aveva detto nel 2018, dopo aver scoperto di essere ammalata e di dover rinunciare allo sci. Legatissima alla famiglia, alle sorelle e ai nipotini che le hanno dato forza in questi anni, sciatrice con una sensibilit¨¤ unica sulla neve e piedi sopraffini, Elli – come la chiamavano in famiglia e in squadra – era esplosa ai Mondiali 2005 sulle piste di Santa Caterina Valfurva. “Quelle giornate le ricordo come le pi¨´ belle della mia vita. Fu tutto magico” spiegava. Aveva 19 anni, conquist¨° l’argento in discesa, lei che aveva esordito in Coppa del Mondo solo qualche settimana prima e perso tre delle precedenti quattro stagioni per curarsi gli infortuni alle ginocchia. Dedic¨° la medaglia a Marco Pantani, una delle sue passioni insieme all’Inter.
INIZIO
¡ªA Montecampione ¨¨ cominciato tutto, Elena ha cominciato a sciare sulle piste di casa, con Nadia e Sabrina. Pap¨¤ Sandro lavorava agli impianti di risalita, loro passavano ore e ore sulla neve. Mamma Giusi, prima tifosa, si ¨¨ sempre presa cura della famiglia e ha percorso migliaia e migliaia di chilometri per assicurare alle figlie le migliori cure. Talento polivalente, solo gli infortuni hanno limitato una carriera che avrebbe potuto avere altri trionfi. Ad aprile 2000 vinse il primo tricolore di gigante, categoria allievi. Poi si prese anche i titoli di slalom e superG, e in questa specialit¨¤ solo due ragazzi riuscirono ad andare pi¨´ veloci di lei. Voleva correre in slalom perch¨¦ “la discesa ¨¨ quella che mi piace di meno, la velocit¨¤ non mi d¨¤ fastidio, ma ¨¨ un rischio”. Non ha mai amato i salti, ma era pi¨´ spaventata per l’effetto che le sue cadute avrebbero potuto fare a casa, con mamma e pap¨¤ davanti alla tv, o negli occhi di Nadia, magari ancora al cancelletto di partenza.
Oltre all’argento mondiale, Elena aveva vinto due discese in Coppa del Mondo – a Lake Louise e nella sua amata Cortina – e collezionato una serie infinita di infortuni, interventi e recuperi. Con le sorelle Nadia (di 14 mesi pi¨´ piccola) e Sabrina c’¨¨ sempre stato un rapporto strettissimo. Insieme a Nadia, il 22 aprile 2020, ha annunciato ufficialmente il ritiro. Una vicina all’altra, come sempre: insieme hanno cominciato a sciare, sono entrate nello sci club e poi in nazionale, si sono incoraggiate dopo i tanti gravi infortuni.
SCOPERTA
¡ªA gennaio 2018 scopr¨¬ di essere ammalata di tumore, ma non si ¨¨ mai arresa: “Voglio tornare a sciare” disse. E dopo l’intervento e le cure, sei mesi dopo era gi¨¤ in pista con le compagne, allo Stelvio, pronta a coronare il sogno del ritorno in Coppa, spento dall’ennesimo infortunio, una caduta in allenamento a Copper Mountain che le procur¨° una frattura al perone. “Non volevo finisse cos¨¬, ma l’ultimo infortunio ¨¨ stato devastante, mi ha lasciato anche una gamba un po’ storta - raccontava -. Tanti dicono che lo senti quando ¨¨ il momento di lasciare, per me non ¨¨ cos¨¬, ¨¨ come se mi mancasse qualcosa, come se al percorso mancasse ancora qualche tappa”. Ma, nonostante tutto, ebbe il coraggio di non mollare. E lottare sino alla fine. Come sulla pista.
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