Ascoltando la selezione di 36 vinili per la prima volta in edicola da oggi con la Gazzetta, agli appassionati verr¨¤ subito in mente che i Rolling Stones sono la pi¨´ grande rock band di tutti i tempi. La parola rock assieme all’aggettivo “cattivi” serve a distinguerli dai Beatles con cui gli Stones hanno ingaggiato negli Anni 60 una celebre sfida di popolarit¨¤, anche se tra i due gruppi c’era un rapporto di stima e perfino amicizia. Mick Jagger, Keith Richards e Charlie Watts stanno insieme da quasi sessant’anni: con buona pace dei compianti Brian Jones e Ian Stewart e grazie all’aggiunta di Ronnie Wood si tratta di un record di longevit¨¤ che non ha paragoni ad alto livello (e forse neanche a livello rionale) nella storia della musica. Ascoltando la discografia che si conclude con l’ultimo album ufficiale in studio, Blue & Someone del 2006, ripasseremo con la mente i trascorsi di geniali ragazzacci che hanno attraversato indenni l’inferno delle droghe (Richards ha confermato proprio quest’anno di essere arrivato a sniffare le ceneri del padre) e i piaceri prolungati del sesso (per non parlare delle donne ufficiali dei componenti del gruppo, tra le quali spicca Marianne Faithfull) per avviarsi integri allo scatto verso gli ottant’anni. Perle indimenticabili che spaziano in tutti i generi musicali: dal blues “nero” di Chuck Barry del primo singolo del ’63 Come On alla rivisitazione del repertorio rhythm and blues degli album d’esordio. La deriva psichedelica poi li port¨° al suono sporco di Beggars Banquet con cui si apre la nostra collana.
IN EDICOLA
Con la Gazzetta il mondo dei Rolling Stones, eterni ragazzi che cambiarono il rock
Perle musicali, concerti da record, profezie calcistiche. La storia della band in 36 album
TORINO E MILANO
¡ªNon tutti ricordano, per¨°, che le Pietre Rotolanti hanno fatto rotolare idealmente anche il pallone di casa nostra. Erano infatti le 4 del pomeriggio dell’11 luglio 1982 quando, a sei ore dalla finale Italia-Germania del Mondiale di calcio in Spagna, salirono sul palco dello Stadio Comunale di Torino per la seconda tourn¨¦e italiana dopo le celebri due date del 1970 al Palalido di Milano. E i 60.000 spettatori, mentre si disperdevano le note di (I can’t get no) Satisfaction e correvano a casa davanti ai teleschermi, ascoltarono l’incredibile pronostico di Mick Jagger che per l’occasione indossava la maglia numero 20 di Paolo Rossi: "So che vincerete questa sera... 3-1". And¨° proprio cos¨¬ ma non ¨¨ finita qui, perch¨¦ gli Stones si ripresentarono in uno stadio italiano, a San Siro, l’11 luglio, due giorni dopo la nuova vittoria iridata azzurra del 2006 in Germania. In tempo perch¨¦ il solito Jagger, durante le interviste di presentazione del concerto che era preceduto da tre giorni di prove all’Alcatraz, si facesse tentare da un nuovo pronostico per la finale Italia-Francia del 9 luglio a Berlino: "Vincerete 1-0". I tempi regolari finirono 1-1 ma vincemmo comunque ai rigori. Non per niente Mick Jagger, grande tifoso dell’Arsenal, ha trovato il tempo per seguire molte partite dell’Inghilterra a vari Europei e in tre Mondiali: ’98 in Francia, 2006 in Germania e 2010 in Sudafrica. Keith Richards ¨¨ stato un buon difensore nelle giovanili del Brentford. Ron Wood e l’ex componente Bill Wyman si dividono nel tifo fra West Bromwich Albion e Crystal Palace. Charlie Watts preferisce invece giocare a cricket con Eric Clapton.
LO SHOW DI RIO
¡ªProprio il 2006, l’anno del pronostico iridato di Milano, ¨¨ stato uno dei pi¨´ intensi degli Stones: il 5 febbraio sono stati i protagonisti dell’halftime show al Superbowl di Detroit e il 18 febbraio si sono esibiti sulla spiaggia di Copacabana davanti a un milione e mezzo di spettatori. Si trattava del pubblico pi¨´ numeroso di tutti i tempi in un concerto. I pi¨´ “cattivi” ma anche i pi¨´ ”amati”.
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