? morto a 48 anni nella sua casa di Bologna Ezio Bosso, pianista, compositore e direttore d'orchestra di fama internazionale. Conosciuto al grande pubblico anche grazie alle apparizioni televisive, come al Festival di Sanremo nel 2016 e alla sindrome autoimmune che lo ha colpito nel 2011, dopo aver subito un intervento per l'asportazione di una neoplasia. Le patologie non gli hanno inizialmente impedito di continuare a suonare, comporre e dirigere. Successivamente, il peggioramento di una malattia neurodegenerativa, verificatasi in quello stesso anno e all'inizio erroneamente indicata dai media come SLA, l'ha costretto nel settembre 2019 alla cessazione dell'attivit¨¤ di pianista, avendo compromesso l'uso delle mani.
il lutto
L'Italia piange Ezio Bosso: il grande pianista e compositore ¨¨ morto a 48 anni
Una malattia degenerativa lo affliggeva dal 2011, ma non gli aveva impedito di continuare a dedicarsi alla musica. A Sanremo nel 2016 commosse il pubblico per la sua straordinaria performance
Chi era
¡ªNato a Torino nel 1971, Bosso aveva studiato all'Accademia di Vienna, facendosi poi conoscere nel mondo intero per le sue performance live nei grandi teatri negli anni Novanta e per le direzioni d'opera. Tra le sue composizioni, anche la colonna sonora di diversi film di Gabriele Salvatores, come "Io non ho paura", "Quo vadis, baby?" e "Il ragazzo invisibile".
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L'amore per il Torino
¡ªEzio era anche un tifoso di calcio. Innamorato del suo Torino, la squadra che porta il nome della sua citt¨¤ natale. Fin quando ha potuto, frequentava la curva Maratona. "Aiutavo a mettere gli striscioni", dichiar¨° in un'intervista tempo fa, dove lasci¨° anche una splendida metafora tra calcio e musica: "L'orchestra ¨¨ come una squadra di calcio. Ogni ruolo ¨¨ importante: chi suona al sesto posto dei violini non ¨¨ un musicista inferiore al primo violino. Ha altre peculiarit¨¤. Di sicuro il primo violino accetta di prendersi grandi responsabilit¨¤. Come il capitano nel calcio. Che non per forza ¨¨ il miglior giocatore della squadra. E il direttore ¨¨ un po' come l'allenatore. Un buon allenatore mette in campo affetto, unione, senso di protezione, aiuto. Non basta la strategia. Anch'io, empaticamente, cerco di fare stare bene tutti i miei musicisti, disquisendo democraticamente: cos¨¬ cresciamo tutti assieme, in vista del concerto. Mi prendo cura di loro ora da padre, ora da fratello maggiore, ora da zio".
Lockdown e musica
¡ª"La prima cosa che far¨° quando si apriranno le gabbie ¨¨ mettermi al sole. La seconda sar¨¤ abbracciare un albero". Cos¨¬ aveva parlato Ezio Bosso poco tempo fa a proposito della fine del lockdown che ha costretto gli italiani a stare chiusi in casa a causa della pandemia di Covid-19. Due giorni fa, in un'intervista concessa a Rai News, le sue ultime parole: "La musica ¨¨ un bisogno primario dell'uomo". E all'amore per la musica Ezio ha dedicato gran parte della sua vita.
Gasport
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