Oscar sudcoreano: premiati Parasite e Bong Joon Ho. E Spike Lee omaggia Kobe
Doveva essere la serata di "1917" ma a smentire i pronostici ci ha pensato una sorprendente, e davvero affascinante, pellicola asiatica. La notte degli Oscar cos¨¬ parla coreano e appartiene al bellissimo "Parasite" che fa man bassa di premi. Il film del regista Bong Joon Ho, il quale si porta a casa anche il "Best Director Award", fa quindi lo sgambetto a "1917" e diventa la prima pellicola in lingua non inglese a conquistare il premio nella categoria di Miglior Film, dopo aver vinto quella di "Best International Feature".
i premi
¡ªUn vero trionfo per Bong Joon Ho che vince anche per la categoria di miglior sceneggiatura. Nessuna sorpresa invece per i riconoscimenti di recitazione. Come da copione Joaquin Phoenix viene premiato come migliore attore protagonista per la sua incredibile interpretazione di "Joker" e la favorita dai bookmaker di Las Vegas, Renee Zellweger, vince l’oscar come miglior attrice protagonista. L’interprete di "Judy" peraltro, nel suo discorso un po’ confusionario di ringraziamento, cita come fonte d’ispirazione tra gli altri anche Venus e Serena Williams. L’Academy conferma il pronostico premiando Brad Pitt ("C’era una volta a Hollywood") come miglior attore non protagonista e Laura Dern ("Storia di un matrimonio") migliore attrice non protagonista. Se Sam Mandes, il favorito nella categoria, si vede appunto soffiare l’oscar come miglior regista da Bong Joon Ho, "1917" si deve consolare con tre premi "minori": miglior fotografia, migliori effetti visivi e miglior sonoro.
l'omaggio
¡ªIn una serata che non ha risparmiato sorprese, lascia il segno anche l’inaspettata performance di Eminem. Il rapper 47enne fa pace con l’Academy dopo aver disertato la premiazione che lo aveva visto protagonista (e trionfatore) nel 2002, e interpreta il suo leggendario "Lose Yourself" tra l’entusiasmo generale della sorpresa platea del Dolby Theater di Los Angeles. Gestire il tributo a Kobe, invece, non ¨¨ semplice per l’Academy che aveva letteralmente voltato le spalle alla leggenda dei Lakers dopo la sua conquista dell’Oscar nel 2018 non conferendogli, cosa praticamente scontata per tutti i vincitori, la membership adducendo peraltro scuse poco plausibili quando di fatto a pesare, in pieno MeToo, fu l’accusa di stupro del 2003. Il ricordo ufficiale di Hollywood arriva quindi soltanto in apertura del segmento intitolato In Memoriam, sulle note di "Yesterday" interpretata da Billie Ellish che celebra appunto i personaggi della Movie Industry deceduti durante l’anno. Il tributo pi¨´ bello lo produce Matthew Cherry che trionfando nella stessa categoria di "Dear Basketball", quella di Miglior cortometraggio d’animazione, con il suo splendido "Hair Love", dedica il suo Oscar proprio a Bryant. "Questo premio ¨¨ per Kobe Bryant - sottolinea Cherry, che peraltro ¨¨ un ex giocatore di football arrivato anche alla Nfl - mi auguro che possiamo tutti vivere una seconda carriera come ha fatto lui". Anche Spike Lee, e non poteva essere altrimenti, ricorda Kobe a modo suo, vestendo, durante la presentazione del premio al regista dell’anno, un giacca gialloviola con il numero 24 ben visibile.
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