Tiziano Ferro ¨¨ tornato, pi¨´ forte ed allenato di prima. Tre anni dopo “Accetto miracoli” ha capito che i sogni, anche quelli che non osi fare, alle volte si avverano. E i miracoli non li puoi fermare. Meglio dunque far pace con il passato e le sue ferite, e cantare, perch¨¦ “La vita ¨¨ splendida”, anche se a volte ti spettina. Lo incontriamo a Milano, il sorriso ¨¨ quello di sempre, ma a 42 anni, un marito e due figli, le priorit¨¤ sono cambiate. Ha lasciato andare mille cose inutili, dolori compresi. Ha scoperto il tatami, dove allena la serenit¨¤, ma la musica resta il suo miglior modo per raccontarsi. E pur senza nascondere il dolore, ¨¨ la sua nuova felicit¨¤ quello che vuole cantare. E che gli leggi negli occhi.
l'intervista
Tiziano Ferro: “Riparto dagli stadi. E dal karate, che mi dona disciplina”
Venerd¨¬ esce "Il mondo ¨¨ nostro", nuovo disco del cantautore italiano con 13 brani e 5 grandi collaborazioni: “Sport e paternit¨¤, pi¨´ che un cambio di vita ¨¨ una rivoluzione”. E da giugno partir¨¤ il tour, sei anni dopo
“Il mondo ¨¨ nostro”, il nuovo disco per Virgin Records/Universal Music Italia esce venerd¨¬. Con 13 brani prodotti con Marco Sonzini che sono 13 nuovi capitoli della tua vita. Dove si balla, si sogna e si piange.
“Una fotografia abbastanza coerente della mia di vita, che ¨¨ fatta di tutto: dalle lacrime di gioia a quelle di disperazione”.
Ho sempre avuto la fissazione per l’autodifesa. Il karate mi piace, per la testa ¨¨ una ginnastica incredibile. Non lo moller¨°, e appena potranno lo faranno anche i miei figli
Tiziano Ferro
In questi anni hai combattuto e battuto gli haters, le paure e le bugie. La depressione e le discriminazioni. E nell’ultimo sei diventato cintura blu di karate e soprattutto sei pap¨¤ di Margherita e Andres: pi¨´ che un cambio vita, ¨¨ una rivoluzione.
“? una bella rivoluzione e devo dire che il karate ¨¨ abbastanza legato alla paternit¨¤. Nel periodo di attesa, quando speravo di diventare padre ma non ne avevo la certezza, una delle cose che mi assillava pensando a un figlio era la protezione. Io ho sempre avuto un po’ la fissa per l’autodifesa. E cambiando casa, a Los Angeles, mi sono trasferito vicino a un piccolissimi dojo, ma davvero piccolissimo: una stanza. Ecco, ho detto: questa ¨¨ una cosa profetica. Mancavano dei mesi prima che potessimo capire se io e Victor saremmo potuti diventare padri, per cui ero troppo ansioso. Allora ho detto: mi butto in questa avventura e adesso sono quasi due anni e devo dire che ¨¨ una delle cose che mi d¨¤ pi¨´ serenit¨¤, che mi centra. A parte quando mi centrano nell’occhio loro… La verit¨¤ ¨¨ che mi piace la disciplina e per la testa ¨¨ una ginnastica incredibile. Penso che non lo moller¨° per un bel po’ questo sport. E appena potranno, lo faranno anche i miei figli”.
Ci sono Andres e Margherita, “la (tua) prima festa del pap¨¤”. Ci sono le ferite del passato, anni di offese incassate nel “Paradiso dei bugiardi”. E a rendere ancora pi¨´ speciale questo disco ci sono cinque collaborazioni, tutte importanti.
“Sono per il gioco di squadra. E poi, con i grandi viene tutto facile. Cinque collaborazioni talmente diverse che vanno a coprire proprio elementi di fantasia che non hanno niente in comune. Lavorare con i grandi ¨¨ facile. C’¨¨ un vero mito che canta ‘I Miti’ che ¨¨ Roberto Vecchioni, grazie a lui da ragazzino mi sono avvicinato alla scrittura. C’¨¨ Caparezza che ¨¨ un genio della parola parlata, perch¨¦ chiamarlo rap sarebbe riduttivo e del quale sono assolutamente fan”.
C’¨¨ Ambra, ¨¨ tornata anche Ambra…
“S¨¬, voglio essere ricordato per quello che ha riportato Ambra in un disco. L’adolescente anni 90 che ancora vive dentro di me sar¨¤ per sempre orgoglioso. E c’¨¨ Thasup che ¨¨ un cantautore, non un artista trap: ¨¨ uno che utilizza i suoni dei tempi che corrono per fare quello che vuole. Mi piace quello che dice e come lo dice. Non ha filtri, non tenta di aderire a nulla di quello che abbiamo ascoltato, per me un grande innovatore. Sono convinto che rimarr¨¤ per sempre, non a lungo. E poi c’¨¨ un padre della musica che ¨¨ Sting: ho poco da dire mi sento semplicemente di inginocchiarmi di fronte ad una “eminenza” e di esprimere la mia gratitudine verso un uomo che poteva fare benissimo a meno di essere nel mio disco. E invece lo ha fatto”.
Perch¨¦ pensavi che non ti conoscesse, dopo 20 milioni di dischi venduti nel mondo e 200 canzoni pubblicate in cinque lingue?
“S¨¬, sono scioccato da questa cosa. Vive per lunghi periodi in Italia evidentemente avr¨¤ acceso la tv o la radio, non lo so, comunque in qualche modo ringrazio la Toscana che lo ospita e che ha fatto s¨¬ che incontrasse la mia musica. E la cosa che mi ha colpito ¨¨ che ¨¨ stato lui ad invitarmi in un suo pezzo. Cio¨¨ mi ha inviato ‘For Her Love’ e mi ha detto: mi piacerebbe ascoltare in italiano quello che diresti tu in merito a quello che racconto in questa canzone, che ¨¨ il mestiere dell’amore: i sacrifici, la mediazione, l’assenza. Le cose che rendono una coppia eterna oppure la fanno scoppiare. Senza il suo stimolo non so se avrei toccato questo argomento in un disco. Gli sono grato”.
E dopo sei anni, da giugno torni allo stadio, tra la tua gente. Dal Guido Teghil di Lignano Sabbiadoro a San Siro, l’Olimpico di Roma e quello di Torino, passando per il Maradona, il San Nicola... sino all’Euganeo di Padova. Sar¨¤ un’estate in tour: anche questa ¨¨ la felicit¨¤?
“Questa ¨¨ veramente la felicit¨¤. Perch¨¦ nell’epoca dei social, tra like e clic, dove non sai chi c’¨¨ dall’altra parte ed ¨¨ un grande confusione, si torna a fare una cosa che mi riporta a terra. Ci sei tu, chi vuole esserci (e chi non c’¨¨ pazienza) e si canta. ? una cosa antica che rimane forse la pi¨´ potente, la pi¨´ vera, la pi¨´ concreta. Sar¨¤ carica per me di un valore emotivo che non riesco neanche a descrivere anche perch¨¦ ¨¨ dal 2017 che non vado in giro, veramente tanto tempo. Sei anni senza concerti normalmente li fa solo chi vuole sparire”.
Tu volevi solo una pausa?
“Sono stato l’unico a non rimandare i concerti al 2022, per una cosa che all’epoca non potevo dire: sapevo che sarei diventato pap¨¤ e quindi volevo dedicare il mio primo anno da padre a loro. E ho scelto di rendere i biglietti, avevo voglia di capire quale fosse la temperatura. Mi sono detto: se le persone non hanno voglia di venire, restituiranno i biglietti. Forse ne avevo un po’ bisogno anche, ed ¨¨ stato un bell’abbraccio vedere che comunque le persone sono rimaste l¨¬ ad aspettare. E ora siamo qua. Il 2023 adesso ormai ¨¨ davvero dietro l’angolo. Ed io sono pronto”.
Bentornato Tiziano.
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