Dopo anni di crisi gli irlandesi sono tornati a prendersi tutto, si contendono lo scettro di miglior squadra del mondo con il Sudafrica e sono a un passo dal record. Le storie dietro i campioni e come funziona il loro sistema perfetto

Dopo sole due giornate l¡¯Irlanda ha gi¨¤ messo una mano sul Sei Nazioni: 10 punti su 10, due successi contro Inghilterra e Scozia e gi¨¤ +4 sulla Francia, seconda, e all¡¯orizzonte un record storico. Nessuna squadra ¨¨ mai riuscita a vincere ¨C da sola ¨C il torneo per 3 volte consecutive (l¡¯Inghilterra lo ha fatto per 5 volte di fila, ma con due ex-aequo di mezzo negli anni ¡¯20, ai tempi del Cinque Nazioni in cui a parit¨¤ di punti il torneo si assegnava a tutte le squadre in testa) e nessuna ci ¨¨ riuscita nella versione a sei squadre. Ad oggi, l¡¯Irlanda ¨¨ la migliore squadra d¡¯Europa e con il Sudafrica si contende da anni il primo posto nel ranking mondiale. Alle radici di questi successi c¡¯¨¨ un sistema perfetto, talmente perfetto da superare qualsiasi barriera, anche culturale, considerando un dettaglio non da poco: l¡¯Irlanda nel rugby gioca unita, con Repubblica d¡¯Irlanda (Eire) e Irlanda del Nord sotto la stessa bandiera, quella del trifoglio, un qualcosa di praticamente impensabile in qualsiasi altro contesto, se non quelli di una squadra di guerrieri capace di andare contro tutto e tutti: da O¡¯Mahony a Furlong, dal capitano Doris agli irlandesi ¡°acquisiti¡± Lowe, Aki e Gibson Park.
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?Questo sistema, che parte dalle scuole e come il delta di un fiume si ramifica in 4 squadre professionistiche, ¨¨ riuscito a creare una macchina perfetta, in grado di giocare a memoria, di essere ruvida anche al limite del regolamento, ma anche di rivitalizzare giocatori che in altri Paesi erano stati scartati e poi resi dei campioni proprio in Irlanda. Tutto il rugby di base ruota intorno alla squadra professionistica della regione. E a loro volta, le 4 squadre vivono in funzione della Nazionale, che a sua volta unisce due Paesi in uno. Se non ¨¨ un sistema perfetto questo, allora la perfezione davvero non esiste.
Lo spirito dell'Irlanda

L¡¯Irlanda gioca talmente a memoria da essere in grado di andare anche oltre i singoli interpreti: lo dimostra il fatto che dopo il ritiro di una leggenda come Sexton il gioco irlandese non ¨¨ cambiato di una virgola, con il giovanissimo Prendergast erede designato al trono. Ci sono personaggi, per¨°, che in qualche modo rappresentano lo spirito dell¡¯Irlanda dentro e fuori dal campo: delle belve pronte a passare sopra gli avversari dal fischio d¡¯inizio al fischio finale, delle persone normalissime (seppur un filino pi¨´ grosse della media) quando non si parla di rugby. Un nome su tutti, Peter O¡¯Mahony, che chiuder¨¤ con questo Sei Nazioni la sua carriera internazionale. Per lui parlano i soprannomi: Godwar, il ¡°Dio della guerra¡±; Haggard Badger, il ¡°tasso indomabile¡±, per la sua fisionomia e la sua capacit¨¤ di andare a caccia di palloni in giro per il campo. L¡¯ex leggenda inglese Will Greenwood disse di lui: "Se tutti i cavalieri selvaggi dell'apocalisse gli si presentassero davanti, O'Mahony si scaglierebbe contro di loro". Alcuni maliziosi tabloid britannici lo definiscono invece ¡°il giocatore pi¨´ sporco della storia del rugby¡±. Lui se ne frega, va sotto le tribune dei tifosi avversari ad applaudirli mentre lo fischiano, e con la stessa nonchalance con cui insulta Sam Cane in campo (¡°Sei solo un McCaw di m***a¡± gli disse al Mondiale) lo si trova invece sui social, in jeans e zoccoli, a spiegare perch¨¦ settembre ¨¨ il mese pi¨´ adatto per tagliare le siepi, visto che ¨¨ appassionato di giardinaggio. Per non parlare del mitico Tadhg Fuglong, storico pilone irlandese che dopo tanti anni a tirare la carretta nel 2022 conquist¨° per la prima volta i gradi di capitano. Un onore, sicuramente, ma alla canonica domanda ¡°era il tuo sogno da bambino?¡± la risposta fu abbastanza spiazzante: ¡°In realt¨¤ da bambino il mio sogno era mangiare l¡¯arrosto che faceva mamma la domenica¡±. Sempre parlando di personaggi, non si pu¨° non citare il centro Bundee Aki: bestione tatuato, fisico da paura, sguardo cattivo, capacit¨¤ di buttar gi¨´ avversari come birilli e¡ esperto di scacchi e di puzzle, le sue passioni fuori dal campo. Personaggi e dove trovarli.
All Blacks? No, grazie

Alla formazione interna l¡¯Irlanda ha affiancato un sistema di scouting invidiabile. Tre nomi su tutti: Bundee Aki, James Lowe e Jamison Gibson Park, che in teoria di irlandese non hanno nulla. Nati e cresciuti in Nuova Zelanda, non sono mai riusciti ad arrivare alla maglia degli All Blacks (gli ultimi due hanno indossato quella della selezione Maori), e una volta trovata la porta chiusa sono emigrati in Europa in cerca di fortuna, e l¡¯hanno trovata in Irlanda. Aki a Connacht, nella squadra di sviluppo diventata grande, Lowe e Gibson Park a Leinster, la squadra perfetta. Le vecchie regole, infatti, prevedevano che dopo 3 anni di residenza (ora sono 5) in un Paese si poteva giocare per quella Nazionale, se non si era stati precedentemente ¡°bloccati¡± dalla squadra del proprio Paese d¡¯origine. Erano tre buoni giocatori a livello di club, a Dublino sono diventati campioni, proprio perch¨¦ inseriti in un sistema perfetto che ha permesso loro di crescere come non avrebbero potuto fare da nessun¡¯altra parte, e pi¨´ di qualcuno dalle parti della Nuova Zelanda li rimpiange. Arrivato in Irlanda Lowe era un buon finalizzatore, ma non calciava mai (un problema, per le ali moderne) e non eccelleva in difesa: adesso ha una gittata incredibile ed ¨¨ considerato tra i migliori al mondo nel gioco al piede, ed ¨¨ anche un gran placcatore.
Voi s****zi parlate sempre della mia difesa, guardatevi il placcaggio su Rieko Ioane e la palla che abbiamo recuperato
Dopo la vittoria dell¡¯Irlanda in casa degli All Blacks nel 2022 Lowe, protagonista di quel match, disse senza mezzi termini alla stampa: "Voi s****zi parlate sempre della mia difesa, guardatevi il placcaggio su Rieko Ioane e la palla che abbiamo recuperato¡±. E poi c¡¯¨¨ Gibson Park, forse il secondo miglior mediano di mischia al mondo dopo Dupont, che oggi probabilmente giocherebbe titolare negli All Blacks. E poi c¡¯¨¨ il progetto Exiles, orientato alla ricerca di giocatori con avi irlandesi in giro per l¡¯Europa e per il mondo. Oggi ce l¡¯hanno tutti, l¡¯Irlanda lo ha creato nel 1989, quando sembrava impensabile: cos¨¬ ¨¨ arrivato il fortissimo Mack Hansen, di origini australiane, e anche l¡¯attuale allenatore dell¡¯Irlanda Simon Easterby ¨¨ nato nello Yorkshire da madre irlandese e fu reclutato tramite questo progetto fino a diventare capitano della Nazionale.
Il sistema Irlanda

Per capire cosa ¨¨ successo bisogna partire dalla grande crisi degli anni ¡¯90. Un decennio passato tra il penultimo e l¡¯ultimo posto del Cinque Nazioni, una collezione di cucchiai di legno da fare invidia all¡¯Italia e addirittura due sconfitte maturate in pochi mesi del 1997 proprio contro gli Azzurri, che all¡¯epoca cominciavano a bussare alle porte del grande rugby. Un disastro dalla quale l¡¯Irlanda ¨¨ uscita rendendo tutto il sistema ancora pi¨´ centralizzato, quasi un eufemismo considerando che si tratta gi¨¤ di una Nazionale che unisce due Paesi. Con l¡¯avvento del professionismo negli anni ¡®90 portare avanti dei veri campionati di alto livello si ¨¨ rivelato impossibile per tutti ¨C tranne Inghilterra e Francia ¨C e tutto quindi ¨¨ stato costruito su 4 province: Leinster, Munster, Connacht e Ulster (in Irlanda del Nord), che danno il nome alle 4 squadre professionistiche che formano il fulcro di tutto il rugby irlandese di alto livello. Nel 2001 queste squadre si sono unite a Galles e Scozia formando la Celtic League, una sorta di Superlega che serviva a rendere possibile il professionismo anche in Paesi dove non era possibile. Oggi, con l¡¯ingresso delle italiane prima e delle sudafricane poi, si chiama United Rugby Championship, ed ¨¨ uno dei tornei pi¨´ seguiti al mondo. Queste squadre a loro volta si ramificano in un sistema perfetto che parte dai club, passa dalle scuole pubbliche e private, poi dalle accademie e arriva fino all¡¯alto livello. Leinster ¨¨ la pi¨´ forte, forma il blocco principale della Nazionale e vince titoli su titoli a livello di club, con 4 Champions e 8 campionati tra Celtic, Pro 14 e URC nell¡¯albo d¡¯oro. Un palmares ancora pi¨´ impressionante se si considera che le squadre irlandesi vivono in funzione della Nazionale, per cui non hanno come unico obiettivo la vittoria (che ¨¨ sempre ben accetta) ma devono soprattutto fare in modo che sia l¡¯Irlanda a trarre benefici dal loro lavoro. Lo dimostra, ad esempio, la gestione di Sexton, che col club giocava 10 partite all¡¯anno per essere sempre al 100% con la Nazionale, o il fatto che i giocatori vengano scambiati da una squadra all¡¯altra per far avere loro pi¨´ minutaggio possibile. Poi c¡¯¨¨ Munster con base a Limerick, una citt¨¤ di 100.000 abitanti che riempie costantemente uno stadio da 25.000 spettatori. Poi Ulster, la franchigia dell¡¯Irlanda del Nord, e poi c¡¯¨¨ Connacht, nata come squadra di sviluppo per i giovani e arrivata addirittura a vincere il campionato nel 2016. Dalle scuole ai club, quindi, tutto ruota intorno a queste 4 squadre, che a loro volta ruotano intorno alla Nazionale: la Federazione, infatti, interviene sui minutaggi, sull¡¯impiego e a volte addirittura sul ruolo dei giocatori. Da questo sistema sono usciti quasi tutti i campioni dell¡¯Irlanda che ha vinto 5 degli ultimi 10 Sei Nazioni: da Van der Flier a O¡¯Mahony, dal capitano Doris fino alla leggenda Johnny Sexton, ritiratosi nel 2023.
Nord e sud? No: una sola Irlanda grazie all'ovale

La prima cosa che salta all¡¯occhio vedendo giocare l¡¯Irlanda ¨¨ la sensazione di essere di fronte a una macchina perfetta, a livello di gioco e di gruppo. Del resto, si parla di una squadra che da sempre ¨¨ stata in grado di unire e rappresentare un Paese che nella realt¨¤ non esiste, o almeno non pi¨´. L¡¯IRFU, la Federazione Irlandese, ¨¨ nata nel 1879, molto prima che la guerra d¡¯indipendenza irlandese del 1921 dividesse in due l¡¯isola. Il rugby irlandese decise di continuare per la sua strada, contro tutti e contro tutti, nonostante un secolo di divisioni, guerre e attentati: l¡¯Irlanda unita ha resistito al Bloody Sunday del 1972, quando 26 irlandesi furono massacrati dalle truppe dell¡¯esercito britannico e Galles e Scozia si rifiutarono di scendere in campo contro i verdi, all¡¯odio dei ¡°duri e puri¡± del football gaelico che negli anni ¡¯80 squalificava anche solo chi osava andare a vedere una partita di rugby (o di calcio, altro sport considerato ¡°inglese¡± e quindi da bandire), agli attentati dell¡¯IRA negli anni ¡¯80, quando i rugbisti irlandesi venivano scortati per timore di un attacco che sarebbe potuto arrivare da un momento all¡¯altro, e che a volte arriv¨° davvero. Nel 1987 tre rugbisti irlandesi ¨C Nigel Carr, Philip Rainey e David Irwin ¨C furono coinvolti nell¡¯attentato al giudice nordirlandese David Gibson: la loro auto si trov¨° travolta dall¡¯esplosione di una bomba da 220 chili. I 3 si salvarono per miracolo, ma Carr non ha mai pi¨´ potuto giocare a rugby per le ferite riportate. Poi, negli anni ¡¯90, arriv¨° un¡¯altra crisi, stavolta ¨C per fortuna ¨C solo sportiva, ma ¨¨ proprio da l¨¬ che ¨¨ nata la squadra che oggi fa tremare tutto il mondo, che ¨¨ stata capace di unirsi superando avversit¨¤ sportive, politiche e sociali e che adesso non teme pi¨´ niente e nessuno.
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